La Mostra del Cinema di Venezia? Una sessantenne vispa, curiosa, con orizzonti global
 
 LA MOSTRA
 La Mostra del Cinema di 
 Venezia?
 Una sessantenne vispa, curiosa, con orizzonti global.
 La Mostra del Cinema che quest’anno compie sessant’anni, si 
 presenta all’appuntamento del Lido con un ricco “ 
 cartellone”: invita autori celebri ed osannati, scommette su 
 cinematografie emergenti, apre al documentario. Il direttore 
 svizzero- tedesco Moritz de Hadeln e i suoi collaboratori, 
 si sono sottoposti alla non lieve fatica di visionare 1591 
 titoli, di cui ben 225 italiani. C’è l'America che 
 preferisce non perdere la faccia ponendosi in concorso, però 
 vi sono pellicole del Libano, Marocco, Serbia; perfino 
 dell'Asia, nonostante il fermo della Sars, e dell'Iran, che 
 sta vivendo momenti molto drammatici( guerra, rivolta degli 
 studenti, repressione degli intellettuali come alcuni 
 registi). Ma soprattutto sembrano tornati i nomi importanti: 
 quelli che fanno richiamo. Il programma sulla carta, sembra 
 capace di surclassare l’eterna rivale Cannes, reduce da 
 stagioni nient’affatto memorabili, come quella del maggio 
 scorso. Nel semestre italiano di presidenza UE, vi è la 
 presenza numerosa in Laguna delle cinematografie europee con 
 i loro autori più collaudati: De Oliveira, Winterbottom, von 
 Trotta, Gitai, Doillon. Gli americani, quasi assenti sulla 
 Croisette, a Venezia mettono in concorso un solo film, 
 firmato dal messicano Inarritu, ma riempiono in compenso le 
 altre sezioni(non è una novità, le major, preferiscono non 
 rischiare le sorti commerciali di un blockbuster per i gusti 
 elitari o bizzarri delle giurie) con film intriganti e i 
 loro interpreti, da G.Clooney a C. Zeta-Jones e perfino 
 Woody Allen, l’eterno desaparecido, si mostrerà a Venezia 
 non solo sugli schermi, ma finalmente in carne e ossa. 
 Quanto agli italiani, non passeranno inosservati. Il film di 
 Bellocchio sul caso Moro, il pamphlet di Benvenuti su 
 Portella della Ginestra promettono discussioni e polemiche.
I film
 Ma ecco, sezione per sezione i film che dal 27 agosto al 6 
 settembre 2003, si potranno vedere, criticare, amare.
 Concorso. Buongiorno, notte di Marco Bellocchio; Segreti di 
 stato di Paolo Benvenuti; Le cerf-volant di Randa Chahal 
 Sabbag; Raja di Jacques Doillon; Twentynine Palms di Bruno 
 Dumont; Alila di Amos Gitai; 21 Grams di Alejandro Gonzales 
 Inarritu; Imagining Argentina di Christopher Hampton; Im 
 Sangoo di Baram-Nan Gajok; Loving glances di Srdjan 
 Karanovic; Zatoichi di Takeshi Kitano; Pornography di Jan 
 Jacob Kolski; Floating landscape di Carol Lai Miu Suet; Les 
 sentiments di Noémie Lvovsky; Un filme falado di Manoel de 
 Oliveira; Rosenstrasse di Margarethe von Trotta; Goodbye 
 Dragon Inn di Tsai Ming-Liang; Il miracolo di Edoardo 
 Winspeare; Code 46 di Michael Winterbottom; The return di 
 Andrey Zvyagintsev.
 Controcorrente, in concorso. Le soleil assassiné di 
 Abdelkrim Bahloul; Il ritorno di Cagliostro di Daniele Ciprì 
 e Franco Maresco; Lost in Translation di Sofia Coppola; In 
 the Forest... Again) di Goutam Ghose; Abjad di Abolfazl 
 Jalili; Antenna di Kumakiri Kazuyoshi; The Five Obstructions 
 di J¢rgen Leth e Lars von Trier; Travellers and Magicians di 
 Khyentse Norbu; Pitons di Laila Pakalnina; Silence Between 
 Two Thoughts di Babak Payami; Last Life in the Universe di 
 Pen-ek Ratanaruang; La quimera de los heroes di Daniel 
 Rosenfeld; Une place parmi les vivants di Raoul Ruiz; Vodka 
 Lemon di Hiner Saleem; Casa de los Babys di John Sayles; 
 Schultze Gets the Blues di Michael Schorr; Liberi di 
 Gianluca Maria Tavarelli; Fango di Dervis Zaim. Evento 
 speciale (controcorrente): The Tulse Luper Suitecases. 
 Episode 3: Antwerp di Peter Greenaway.
Fuori concorso
 
 Una sorta di rassegna nella rassegna in cui, oltre a 
 Bertolucci, sfilano nomi come Woody Allen, il cui «Anything 
 Else», con il regista affiancato da Cristina Ricci, Jason 
 Biggs e Danny De Vito, aprirà il festival; Robert Benton con 
 «The Human Stain», interpretato da Nicole Kidman e Anthony 
 Hopkins; Robert Rodriguez con «Once Upon A Time In Mexico», 
 che vede Banderas, Salma Hayek, Johnny Depp, Willem Dafoe, 
 Mickey Rourke; Ridley Scott (assente) con «Machstick Men», 
 interpretato da Nicolas Cage; Jim Jarmush con uno dei film 
 della serie «Coffe and Cigarettes» con Roberto Benigni, 
 Steve Buscemi. Poi i fratelli Coen con «Intolerable Cruelty» 
 presentato come work in progress (visto che non lo ritengono 
 ancora completato) interpretato da George Clooney e 
 Catherine Zeta-Jones. 
Proiezioni speciali
 La tivù di Fellini di Federico Fellini; 
 Summer Madness di David Lean; Cesare Zavattini di Carlo 
 Lizzani; Le chien, le général et les oiseaux di Francis 
 Nielsen; From Europe Into Europe.
 Eventi collaterali. Premio Pasinetti a Luciano Emmer: 
 L'acqua... il fuoco di Luciano Emmer; Premio Bianchi a Nino 
 Manfredi; La luz prodigiosa di Miguel Hermoso.
 Nuovi territori, eventi speciali. Non-fiction
 The Agronomist di Jonathan Demme; Persona non grata di Oliver 
 Stone. Fiction. The Saddest Music in the World di Guy Maddin. 
 Lungometraggi fiction. The Dove di Christian Barbe; Threads 
 di Hakim Belabbes; The Last Train di Aleksej German Jr.; 
 Vibrator di Hiroki Ryuichi; L'ultimo piano di Paolo Scarfò; 
 Le dernier des immobiles di Nicola Sornaga. Lungometraggi 
 non-fiction. Mattatoio di Akab; L'uomo segreto di Nino 
 Bizzarri; Kotelnitch di Emmanuel Carrère; Brumas di Ricardo 
 Costa; A scuola di Leonardo di Costanzo; Guerra di Pippo 
 Delbono; Italian Sud-est di Fluid Video Crew; Materiali a 
 confronto. Albania-Italia 1994-2002 di Giuseppe M. Gaudino; 
 Un instante en la vida ajena di José-Luis Lopez Linares; 
 Contra site di Fausta Quattrini e Daniele Incalcaterra; O 
 prisioneiro da grade de fero (auto-retratos) di Paulo 
 Sacramento; On n'est pas des marques de vélo di Jean-Pierre 
 Thorn; Barefoot to Herat di Majid Majidi. Mediometraggi. 
 United We Stand di Matteo Barzini; Un fils di Amal Bedjaoui; 
 Sorriso amaro di Matteo Bellizzi; Segni Particolari appunti 
 per un film sull'Emilia-Romagna di Giuseppe Bertolucci; My 
 Father's Garden di Matthew Brown; Picciridda di Alberto 
 Castiglione; Stessa rabbia, stessa primavera di Stefano 
 Incerti; maledetta Mia di Wilma Labate; La maladie de la 
 mort di Asa Mader; Paesaggio a sud di Vincenzo Marra; 
 Margherita. Ritratto confidenziale di Giuseppe Piccioni. 
 Cortometraggi. Poem di Carlos Armella; Japan-Eno, Stornmi # 
 3, Clessiquidre hz, China # 4, A..B..C..cletta, 
 CoplanDesideri, Occhi di-visi Occhi di-versi di Ermanno de 
 Biagi; Cocteau cento di Dan Boord e Luis Valdovino; The Time 
 We Lost di Tommaso Cammarano; Pequeñas voces di Eduardo 
 Carrillo; Ssst di Pietro Durante e Lisa Ferlazzo-Natoli; 
 Structural Filmwaste. Dissolution 1 di Sigfried A. Fruhauf; 
 Ne dites pas à ma mère di Sarah Moon Howe; Libberato di 
 Davide Lombardi; La spia che era in me di Mario Materia; 
 Prises de vues di Sebastian Meise; Relojes de arena (Hourglasses) 
 di José Francisco Ortuño; My McQueen di Lourdes Portillo; 
 Racconti per l'isola di Costanza Quatriglio; Il grande 
 anarca di Alvise Renzini; Fantasmi di voce - Antonio 
 Stagnoli di Elisabetta Sgarbi; You Are Evil di Louis Taylor; 
 Shen-zi (Birthday) di Wang nell Yen-Ni e Liu Jin-Yi; The 
 Affirmation of Jimmy Brown di Robert Pasternak.
 Proiezione 
 unica
 Marghera Canale Nord di Andrea Bevilacqua, 
 Andrea Segre e Francesco Cressati; Performer, Marcel-li 
 robot di carne di Alberto D'Onofrio; Fascisti su Marte (il 
 film) di Corrado Guzzanti; Breaking the Willow di Yonfan; 
 Gulu di Luca Zingaretti.
 Cortometraggi 
 in concorso
 Solitarie di Thor Bekkavik; Neon 
 Eyes di Thomas Gerhold e Markus Wambsganss; The oil di Murad 
 Ibragimbekov; Nuts and Bolts di Andreas Krein; El excusado 
 di Lorenza Manrique; Knight games di Sven Martin; Match di 
 Je Nassenstein; From where I'm standing di Annalise 
 Patterson; Ore 2 calma piatta di Marco Pontecorvo; The 
 Trumouse Show di Julio Robledo; Gods Kitchen di Paki Smith; 
 Zippo di Stefano Sollima. Corti fuori concorso. Destino di 
 Dominique Monfery; Le lion volatil di Agnés Varda.
 Settimana della critica
 Un paese senza donne di Manish Jha; 
 Mr. Butterfly di Mark Kim; Ballo a tre passi di Salvatore 
 Mereu; Ana y los otros di Celina Murga; Fifteen di Royston 
 Tan; Twist di Jacob Tierney; Variété française di Frédéric 
 Videau.
 8° film
 Il piacere della follia di Hana Makhmalbaf.
 Opera prima restaurata
 Barravento di Glauber Rocha.
 Temi dominanti
 Tra i 143 films che si vedranno (film europei, asiatici, del 
 bacino mediterraneo, americani) quali sono i temi dominanti? 
 Il rapporto tra mondo musulmano e mondo giudeo- cristiano, 
 la ricerca dell’amore e il mal di vivere. 
 In Controcorrente c’è una particolare attenzione alla 
 filmografia di Paesi che stanno vivendo un momento politico 
 difficile: primo fra tutti l’Iran rappresentato dal film di 
 Babak Payami, Silence between two Thoughts. Ma si dà spazio 
 anche a una realtà come quella turco- cipriota, della quale 
 il film Fango di Dervis Zaim rappresenta la prima 
 coproduzione.
 Tantissimi anche i grandi nomi presenti Fuori concorso alla 
 Mostra: da Woody Allen, che la inaugura con Anything else, 
 all'italiano Bernardo Bertolucci con The dreamers. E ancora 
 i fratelli Cohen con Intolerable cruelty, James Ivory con Le 
 divorce, Francois Dupeyron con Monsieur Ibrahim e les fleurs 
 du coran, Robert Benson con The human stain, Ridley Scott 
 con Matchstick madness, Roberto Rodriguez con Once upon a 
 time in Mexico, Stephen Norrington con The league of 
 straordinary gentleman, Jim Jarmush con Coffee and 
 sigarettes.
 Tra le retrospettive, spicca quella dedicata ai produttori, 
 all’ ”industria dei prototipi”, che permise al cinema 
 italiano tra il 1945 e il 1975 di fare concorrenza a quello 
 hollywodiano: saranno proiettati alcuni dei film che hanno 
 fatto la storia del nostro cinema (da La Grande Guerra a La 
 Ciociara, da Vaghe Stelle dell’Orsa a Ultimo tango a 
 Parigi). E in linea con questa, il primo Leone d’Oro alla 
 Carriera andrà a Dino De Laurentis, che ha prodotto oltre 
 duecento film.
 Sarà una Mostra varia, molto eterogenea e dedicata al grande 
 pubblico che ha diritto di assistere a spettacoli godibili.
 Avevamo segnalato la presenza della giovanissima Hana 
 Makmalbaf. Figlia di Moshes e sorella di Samira, ma vi sono 
 anche altri due figli d'arte: Marco Pontecorvo e Sofia 
 Coppola (figlio di Gillo il primo, di Francis la seconda: 
 presenti l'uno nei cortometraggi, l'altra in 
 Controcorrente).
 E per la passerella mondana? Sfileranno le star dei film 
 principali: Sean Penn, Benicio Del Toro, Antonio Banderas, 
 Emma Thompson, Catherine Deneuve, John Malkovich, Tim 
 Robbins, Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Sean Connery, 
 Johnny Depp… 
 La Kidman sarà al festival per la quarta volta, dopo avervi 
 partecipato con La Campion in Ritratto di Signora e poi nel 
 2000 insieme all'allora marito Tom Cruise per »Eyes Wide 
 Shut« di Kubrick e nel 2002 per »The Others« di Amenabar.
 Non mancherà anche una diva tutta italiana, Sabrina Ferilli. 
 L'attrice è tra i protagonisti con Giancarlo Giannini (anche 
 lui al Lido) di «L'acqua... il fuoco», il nuovo film di 
 Luciano Emmer che sarà proiettato in occasione della 
 consegna all'85enne regista del premio Pasinetti
 Insomma, il Lido promette di trasformarsi in una Hollywood 
 multietnica, con grande gioia di quanti sostengono la 
 multiculturalità.
 Team De Falco - Marotta
GdS 8 VIII 03  www.gazzettadisondrio.it
