NOSTRA RISPOSTA A
L'articolo de
"Il Giornale del Nord Sardegna" - Pari e
patta in fatto di ignoranza reciproca -
Più condizionati a Sondrio che alla
Maddalena - Le case, e che case, rifatte in tre mesi! -
Torniamo alla Maddalena -
Non sarà
comunque
così semplice. Si sa che le cose
sono come scritto - In Appendice la Lettera del Sindaco
al Ministro Martino e l'articolo citato
L'articolo de
"Il Giornale del Nord Sardegna"
In calce l'articolo de
"Il Giornale del Nord Sardegna" (in
questo stesso numero altri due articoli, da trattarsi a
parte e come si conviene allo stile usato dagli autori.
Pari e patta in fatto di ignoranza
reciproca
Rispondiamo, incassando amabilmente l'apostrofare del
Signor Sindaco che ci dà degli ignoranti. Amabilmente in
quanto ci pare che il significato sia quello del "non
sapere" come stanno le cose là in Sardegna. Pari e patta
perché anche lui non sa come stiano le cose in
Valtellina, per cui, in premessa, é doveroso
spiegarglielo.
Più condizionati a Sondrio che alla
Maddalena
Non é affatto vero che abbiamo "sfornato
bresaola e quant'altro in assoluta libertà" come ritiene
il Sindaco. Sappia che in provincia di Sondrio, in
questi duecento km di arco alpino, in questi 3200 kmq di
territorio, metà del quale oltre i 2000 metri sino agli
oltre 4000 del Gruppo del Bernina, la "libertà" é stata
molto, molto condizionata, assai più che alla Maddalena.
In tempi di problemi energetici la provincia di Sondrio
fornisce al Paese circa il 90% dell'energia elettrica
prodotta, tra i 5 e i 6 miliardi di kWh. Energia
pregiata in quanto quasi tutta da impianti idroelettrici
ad accumulo e pertanto utilizzabile per le punte. Si
paga un prezzo, si rinuncia ad una importante parte
della libertà di cui parla il Sindaco.
Abbiamo 1300 km di corsi d'acqua, ma se l'acqua viene
intercettata per essere immagazzinata nei serbatoi
idroelettrici, ne manca per altri usi ed anche per
l'ambiente, tenuto conto della vocazione turistica.
Nella trentina di grandi bacini, omettendo i minori, ci
sta tanta acqua quanto i maddalenini non riuscirebbero a
consumarne, e abbondando negli usi, in cinque secoli.
Non basta.
Abbiamo, considerando solo le linee ad alta tensione,
quasi 1000 km di elettrodotti, spesso in uno stretto
fondovalle fra Alpi Retiche e Prealpi Orobiche:
Non é ancora finita. Abbiamo parte considerevole del territorio
con pesanti vincoli, in particolare per la grande
estensione del Parco Nazionale dello Stelvio.
Tutto quanto detto sopra a vantaggio soprattutto del
Paese.
Per completezza é vero che ci sono i sovracanoni pagati dai
produttori idroelettrici, solo recentemente portati in
valore reale al livello del 1953. Abbiamo però il
confronto con chi é dall'altra parte delle Alpi, e cioè
in Svizzera, dove ben altre cifre restano in sede
locale...
Le case, e che case, rifatte in tre
mesi!
Anche noi abbiamo chiesto aiuto allo Stato ma in
presenza di una calamità spaventosa, dimostrando però qual'é la regola prima per i valtellinesi,
quella del rimboccarsi le maniche prima di chiedere.
Quando il Sindaco avrà tempo venga a vedere l'attuale
soddisfacente stato di conservazione delle case
costruite 18 anni fa per gli alluvionati.
Piccolo particolare: case di qualità elevata costruite
in tre mesi e consegnate
agli assegnatari l'antivigilia di Natale, non di 10 anni
dopo, ma dello stesso anno dell'alluvione, iniziata il
18 luglio. A costi inferiori a quelli di mercato e di
poco superiori ai containers (!!!): 550.000 lire al mq.,
700.000 considerando anche tutte le sistemazioni
esterne.
Uno scandalo che in giro per l'Italia non si sia
copiato. Sarebbe semplice: basterebbe chiamare i
valtellinesi..., come d'altronde nella sua trasmissione
in diretta TV Gad Lerdner ebbe a sottolineare in
apertura.
Questo tanto per dire che gente sono quegli "ignoranti"
di valtellinesi
Torniamo alla Maddalena -
Ci voleva questa premessa.
Alla Maddalena sarebbe dunque mancata la libertà.
Comprendiamo che non facesse piacere a nessuno
sapere che in qualche parte della Siberia o della Russia
Bianca c'era un artigliere, di quelli allora amici di
fede politica del Sindaco - lo diciamo senza malizia ma
la verità non deve offendere - pronto a schiacciare il
bottone rosso e quindi a trasformare, venti minuti dopo,
la splendida località sarda in terra bruciata in una con
i sottomarini nucleari Yankees.
La marina USA però non é stata solo una servitù.
Abbiamo
sentito di un numero non trascurabile di persone al
lavoro presso la base americana. Abbiamo sentito di un
alto volume d'affari per via della base. Abbiamo sentito
parlare di indotto.
Osiamo pensare che chi si é battuto per lo sfratto abbia
ben pensato ai lavoratori e ai posti di lavoro che saltavano, al volume
d'affari che si azzerava, all'indotto che non c'era più.
Troppo comodo scaricare su Roma.
Al più, visto che in
questo sfratto c'era anche lo zampino della Regione, ci
pensi lei, tanto più che si tratta di una Regione a
Statuto Speciale con privilegi che la Lombardia e tante
altre non hanno.
La lettera del Sindaco al Ministro, pubblicata in
Appendice, é chiarissima al riguardo (per inciso: le
potenzialità ci sono, c'é una grande quantità di
strutture, e allora perché deve essere lo Stato e non
l'iniziativa privata sia pure in pool con Enti locali e
Regione?
Non sarà
comunque
così semplice
Si sa che le cose sono come scritto
Fin qui l'articolo del giornale sardo.
Ci sono le elezioni e non mancheranno le promesse, da
sinistra e da destra. Ma non sarà così semplice.. Non
siamo infatti nel caso delle miniere sarde con doveroso
intervento dello Stato.
Alberto Frizziero
APPENDICE
a) La lettera del Sindaco al Ministro della Difesa
b) L'articolo de "Il giornale del Nord-Sardegna"
LA LETTERA DEL SINDACO
Città di La Maddalena
(Provincia Olbia – Tempio)
Il Sindaco Prot. n. 17028 del 29 novembre 2005
On. Prof. Antonio Martino Ministro della Difesa
Via XX Settembre, 8 00187 - R O M A -
Signor Ministro,
é con viva soddisfazione che ho appreso della decisione,
assunta congiuntamente da parte dei governi, italiano e
statunitense, di allontanare i sommergibili a
propulsione nucleare dalle acque dell’arcipelago della
Maddalena.
Come Sindaco di questa città, ho il dovere di rivolgere
a Lei e al Suo collega statunitense, Donald Rumsfield,
un sentito ringraziamento per il risultato ottenuto in
seguito all’efficace azione politica e diplomatica che é
stata prodotta dal governo presieduto dall’onorevole
Silvio Berlusconi.
Le sono grato per la sensibilità da Voi mostrata nel
recepire le istanze che provenivano dal Governo
Regionale della Sardegna e dalle amministrazioni locali.
La comunità maddalenina, nel corso degli anni, ha
offerto tanto alla difesa nazionale e internazionale, in
termini di sacrifici al proprio sviluppo
socio-economico, imposti dalla presenza militare.
La Marina Militare italiana e quella statunitense
hanno assicurato una crescita diretta e indotta
significativa.
Si apre una nuova fase che dovrà necessariamente passare
attraverso lo sfruttamento a fini produttivi delle
opportunità offerte dal patrimonio ambientale e dalla
riqualificazione dell’enorme patrimonio edilizio
statale.
Occorre riqualificare un modello economico e
socio-culturale fondato sulla tradizionale presenza
militare, facendo affidamento sulle potenzialità
esistenti, da volgere a finalità rinnovate, e crearne
delle nuove, congiunte all’industria turistica.
Per gestire l’emergenza, causata dalla perdita
inevitabile di alcune centinaia di posti di lavoro, e
per impedire che gli sforzi prodotti per avviare un
nuovo processo di sviluppo vengano inficiati da tensioni
di carattere sociale, la comunità isolana deve poter
contare sul sostegno del governo nazionale.
È necessario elaborare nuovi progetti, programmare nuovi
interventi di carattere finanziario i quali, privi del
supporto statale, non possono ottenere i risultati
auspicati.
L’ appoggio governativo é indispensabile nel momento in
cui ci si accingerà a rendere operativo il programma di
riqualificazione, in termini produttivi e ai fini
dell’industria delle vacanze, delle pertinenze in loco
del Ministero della Difesa, prima fra tutte, l’Arsenale
di Moneta.
Onorevole Martino, i maddalenini La invitano presso la
loro città per sottoscrivere il Suo impegno a sostenere
fattivamente le iniziative che saranno messe in campo
nel futuro prossimo e per ascoltare le loro
rivendicazioni.
Nella certezza che il nostro invito venga accolto e
confidando nella Sua particolare sensibilità colgo
l’occasione per porgerLe i più distinti saluti
Angelo Comiti
L'articolo de
"Il Giornale del Nord Sardegna"
Da "Il Giornale del Nord Sardegna" Domenica 15 gennaio
2006
Valtellinesi contro l'Isola: "Il ritiro Usa chi lo
paga?"
La polemica è nata nel sito internet della Gazzetta di
Sondrio
"Hanno sfornato bresaola e quant'altro in assoluta
libertà, mentre noi per per 33 anni non siamo stati
liberi di scegliere nulla. Così replica il sindaco della
Maddalena Angelo Comiti, al Comitato Cittadini
Consumatori Valtellina di Sondrio. E alla protesta che
scende dalla valle e da parte di alcuni dei suoi
abitanti. Che accusano i maddalenini di voler aiuto
dallo Stato "Pantalone", ora che gli americani se ne
andranno via e che la Maddalena rimarrà orfana della
Base. Ma soprattutto delle entrate economiche che gli
Usa hanno portato sinora.
Lo strampalato atto di accusa arriva dalla pagina web
della Gazzetta di
Sondrio,(http://www.gazzettadisondrio.it/cccva/b-340.html)
nei commenti in rete, con destinatari lo stesso Comiti,
la Presidente della Provincia Pietrina Murrighile e al
Presidente della Regione Renato Soru. "Gli americani
lasciano l'isola dopo anni di lotta da parte vostra"
scrivono. Bene o male che sia, lo hanno voluto i
maddalenini. Che adesso pretendono di avere i soldi
dallo Stato e quindi da noi", si legge nel sito
avvelenato. Questo fanno passare in rete alcuni
valtellinesi i quali temono che, a pagare per la
riconversione dell'isola, siano le loro tasche. E che si
sono sentiti chiamare in causa, dopo le richieste di
sostegno economico per il rilancio dell'Arcipelago.
Proprio quelli che non sarebbero altro che degli
"ignoranti", secondo la pepata replica del Sindaco
Comiti. Perché gli americani gli avrebbe mandati via lo
Stato, più di trent'anni fa. E sono arrivati a Santo
Stefano, dopo un accordo che continua a rimanere
segreto, siglato tra il Governo italiano e quello Usa. I
maddalenini, non hanno chiesto né voluto i sommergibili
nucleari. E' stata un'imposizione che ha tolto la
libertà di scelta e di decisione all'isola. "Ed ora è lo
Stato che deve togliere La Maddalena dai pasticci, così
come c'è l'ha messa anni fa", ribadisce Comiti nella
contro offensiva agli scettici valtellinesi, Lo Stato
deve lasciare qualche soldo, certo. Assumersi le sue
responsabilità. Ne ha per l'arrivo degli Usa, così come
ne ha ora che se ne stanno per andare e che non possono
lasciare solo macerie.
Rimasto a bocca aperta dalla notizia apparsa nel sito,
il sindaco prende le difese dei suoi concittadini,
chiedendo un sostegno dovuto a pieno diritto, "nel nome
di un destino economico diverso". Che è quello in cui
crede, con tutte le sue forze, il sindaco. Al quale
l'attacco del Comitato Consumatori della Valtellina, che
si sono sentiti chiamare in causa dalle vicende
maddalenine, non va proprio giù. Anche perché, a suo
dire, hanno una storia economica completamente diversa
da quella dell'Arcipelago. Ma soprattutto hanno avuto la
possibilità di scegliere.
Alessandra Deleuchi"
GdS 20 I 2006 -
www.gazzettadisondrio.it