Berlusconi se perde le elezioni le perde perché... (Nell'immaginario collettivo la CdL avrebbe oggi una situazione disastrosa e paradossalmente é quello che riapre le prospettive elettorali. Se però...)
DICEVAMO
Avevamo cominciato, un mese fa, così: "Berlusconi è sulla via di
perdere le elezioni politiche. Vediamo perché". Seguivano e
seguono le ragioni. La prima parte la lasciamo com'era. La
seconda no, perché c'é una novità, per paradossale che possa
apparire.
LE RAGIONI 1 e 2
- La prima ragione è quella “fisiologica”. In tutta
Europa chi è al Governo sta pagando da qualche tempo la
congiuntura sfavorevole e le complicazioni sul fronte
internazionale. Si cita Blair? E’ sì rimasto in sella ma
prendendo in voti una scoppola notevole pur avendo avversari
fatiscenti, forse nel momento più basso della presenza dei
tories. Schroeder è dato in forte rimonta nell’ultimo scorcio di
campagna elettorale ma in gran parte questo è dovuto a qualche
errore, anche vistoso come la pittoresca trovata fiscale, del
centro-destra. Senza questi errori il divario sarebbe stato
notevole perché anche Schroeder, nonostante prestigio personale
e alcune carte in mano (classico esempio la posizione
sull’Irak), il suo scotto alla tendenza europea doveva e deve
pagarlo.
- La seconda ragione è che nel quadro di quella europea è
l’Italia a sentire maggiormente anche per il negativo record di
debito pubblico, a maggio ammontante a 1.542.000 €uro (oltre la
ricchezza nazionale prodotta in un anno). Vediamo la crescita di
questi ultimi anni:
(milioni di miliardi)
1995 2130
1996 2269
1997 2320
1998 2362
1999 2395
2000 2515 *
1287711 pari a 2493356178
(in €uro)
2001 1.351.360 110,9%
2002 1.365.007 108,3%
2003 1.389.223 106,8%
2004 1.439.755 106,5%
Qualche dettaglio. Al 30 giugno scorso alcuni debiti di tutti
noi (€uro):
- B.T.P. 740.280.444.867
- B.T.P. €i 44.869.941.405
- C.C.T. 204.354.507.439
- Prestiti esteri 91.106.599.420
- Debiti legge 662/96 1.780.434.110
- Debiti ex ANAS 25.822.845
IL DEBITO PER FAMIGLIE
Siccome cifre così colossali sono fuori dalla normale
comprensione di chiunque traduciamo in termini accettabile e
comprensibili. Lo Stato è fatto di tutti noi e quindi ciascuno
di noi ha una parte di quel debito. Per l’esattezza una famiglia
di quattro persone ha circa 210 milioni di vecchie lire di
debito…
LE RAGIONI 3 e 4
- La terza ragione, incidente su tutti i classici 360
gradi, è il deficit di politica che si avverte ai diversi
livelli e bei diversi settori. Questo si riflette sulle
indicazioni di ampio respiro come nelle decisioni "minime". Lo
stesso Premier, nonostante che ormai calchi il palcoscenico
politico e governativo da quasi una dozzina d'anni, ne ha dato e
ne dà dimostrazione. La politica ha un fattore importante che si
chiama "ricerca del consenso". Non vale l'equazione "ho fatto
bene e quindi merito il consenso". Tutt'altro e portiamo al
riguardo alcune pezze giustificative.
1) In un certo posto, un po’ di anni fa, un autorevolissimo personaggio
si presentava per ottenere il consenso. Pensava ad un plebiscito
visto il risultato grosso che aveva poco tempo prima spuntato
per quella gente. Ebbe sì la maggioranza ma non oltre il 55%. Si
chiedeva se aveva sbagliato qualcosa. Non aveva sbagliato niente
ma non aveva tenuto conto della psicologia di massa. Il grosso
risultato? Ormai era alle spalle, era storia...
2) Churchill, anzi Sir Leonard Winston Churchill. Senza di lui in piena
guerra mondiale le cose sarebbero andate diversamente; basti
pensare al caso Hess. Promessa agli inglesi di "lacrime e
sangue" per raggiungere la vittoria. Di parola (anche se
atrocità tipo Dresda non sono dissimili da quelle
hitleriane...). Guerra vinta e la Gran Bretagna fra i Grandi.
Tornata la pace, pochi mesi dopo si vota e come ringraziamento
gli inglesi lo mandano a casa preferendogli Clement Attlee e i
laburisti.
3) George H. Bush, padre dell'attuale Presidente. Era sulla cresta
dell'onda. Aveva riscattato l'onore militare del suo Paese dopo
l'onta vietnamite con la fulminea vittoria contro Saddam Hussein.
Non basta. Era il Presidente della vittoria sul comunismo,
finito nella polvere come del resto per la sua mancanza di
umanità aveva strameritato. Cuomo ed altri big democratici
decisero di "aspettare un giro. Troppo forte per sfidarlo. E
così i democratici scelsero come sfidante un quasi-ragazzino,
ancorché Governatore dell'Arkansas (ma si tratta di uno Stato
con poco più di un quarto degli abitanti della Lombardia sparsi
su un territorio non montagnoso ampio come metà Italia).
La politica richiede la ricerca del consenso, seppure certamente non a
tutti i costi. Lo richiede anche "in vasa". Spesso Berlusconi se
la prende con chi, all'interno della coalizione, frena. Ci si
rende conto che qui gioca l'esperienza imprenditoriale, dove non
si pone un problema di ricerca di consenso ma, al più, ricerca
di azioni che assicurino la prevalenza del pacchetto posseduto.
La CdL ha vinto quattro anni fa perché ciascuno ha portato il
suo contributo e non solo perché il candidato-Premier era
Berlusconi...
Vale lo stesso discorso all'interno del suo Partito, oggi
strutturato in modo gerarchico e con margini ristretti di
movimento ai livelli locali e con scarsa presenza sul
territorio. In provincia di Sondrio la DC aveva 106 sezioni, con
il conseguente interscambio continuo. Forza Italia, a stare alle
notizie ufficiali, non arriva a una decina di presenze. Anche
questo incide.
- La quarta ragione, la più rilevante, più importante
ancora dei fasti e dei nefasti dell’azione di Governo - su cui
non entriamo, così come nell'altro capitolo, quello dei rapporti
politici -, è la comunicazione, al minimo addirittura
controproducente.
La maggior parte degli interventi ha, di fatto, come
interlocutori gli uomini del Palazzo. C'é chi ha fatto analisi,
conti, valutazioni concludendo che del Palazzo, fra politici,
editorialisti e compagnia bella, fanno parte circa 60.000
persone. In questa specie di torre eburnea c'é la convinzione (i
recenti referendum hanno dimostrato che si tratta di
presunzione) di rappresentare il Paese, di cosa pensano gli
italiani.
Il politico che dialoga col Palazzo dimenticando la gente comune
che in termini statistici é circa 1000 volte "la popolazione del
Palazzo", ha perso in partenza.
Un esempio: Il Premier commenta alcuni dati statistici
sull'economia che possono dirsi incoraggianti dicendo in TV che,
come si vede da tali dati, l'economia va bene. Se la valutazione
ha un fondamento nel Palazzo e tra addetti ai lavori nelle case
di chi fatica a tirare l'ultimo del mese, anche settori del
medio ceto, ha un ben diverso accoglimento. Ecco così che una
notizia che avrebbe dovuto dare un riscontro positivo se diffusa
nel modo acconcio viene ad essere addirittura controproducente.
Aggiungasi che la memoria é molto labile quando si tratta di
cose realizzate (Churchill, Bush...) diventa di elefante per le
cose che si ritiene non vadano.
SE PERO...
Nell'immaginario
collettivo la CdL avrebbe oggi una situazione
disastrosa, comunque la si guardi. Convinti di questo anche
molti dei Partiti che la compongono.
Paradossalmente é quello che riapre le prospettive elettorali.
Dopo le elezioni regionali non c'era da scommettere un soldo
bucato sull'esito elettorale del 2006. Solo Veneto e Lombardia
rimaste alla CdL con pesanti sconfitte anche di Governatori che,
secondo valutazioni diffuse, avevano fatto bene. Il positivo
lavoro svolto a livello locale era stato vanificato da
considerazioni politiche d'ordine generale. Gli elettori di
Torino, Bari e via dicendo hanno guardato a Roma e hanno deciso
sulla base di questo.
Se consideriamo che gran parte degli aspetti amministrativi
vengono svolti a livello regionale, con una articolazione del
potere che ovviamente dipende da chi ha il pallino nelle diverse
sedi regionali, se ne deduceva un futuro fosco per la CdL, fosco
al punto da considerare scontatissimo il passaggio di testimone
da berlusconi a Prodi.
Da allora le cose non sono andate meglio, anzi peggio di così
non potevano andare sotto diversi profili e il tutto in un
brutto quadro economico,finanziario del Paese, in analogo
contesto europeo,
I problemi al Governo, la tegola Fazio (e quel che c'é sotto),
le discussioni ormai quotidiane all'interno della CdL, hanno
comportato ulteriori scivolamenti in basso.
Al di là delle vicende politiche si é anticipato che Forza
Italia costituirà un numero di gruppi organizzativi per le
elezioni pari a quello dei candidati alla Camera. E qui 8000
giovani - 10.000 secondo altre fonti - opereranno per le
elezioni. Molto da schemi di agenzie pubblicitarie, magari
professionalmente attrezzate e competenti ma non abituate,
secondo chi scrive, al tipo di dialogo con il Paese che la CdL
con il suo leader, dovrebbe avviare se vuole cogliere quello
spiraglio di possibilità di vittoria che le si é riaperto in
questi giorni.
GdS
GdS 20 IX 2005 -
www.gazzettadisondrio.it