La riforma della Banca d’Italia
 E' stato presentato l'8 settembre scorso al Senato 
 l'emendamento 
 al disegno di legge sul risparmio approvato dal Governo 
 nella riunione
 del 2 settembre 2005. L'emendamento introduce una serie di
 regole innovative al fine di aggiornare il modo di operare 
 della Banca 
 d'Italia.
 I principi della riforma sono cinque: 
 indipendenza, proprietà, 
 collegialità, trasparenza e mandato a termine del 
 Governatore.
 Il testo
 dell'emendamento governativo è composto da un articolo di 10 
 commi.
 Queste le principali novità. La durata del mandato del 
 Governatore è di
 7 anni, senza possibilità di rinnovo. Per i provvedimenti 
 aventi rilevanza 
 esterna e per quelli adottati su sua delega il Governatore 
 acquisisce in 
 ogni caso il parere preventivo del direttorio, cioè 
 dell'organismo composto 
 dai vertici della Banca d'Italia. La Banca d'Italia è 
 istituto di diritto pubblico. 
 La maggioranza delle quote di partecipazione al capitale 
 della Banca d'Italia 
 è detenuta dallo Stato; la restante parte delle quote può 
 essere detenuta 
 esclusivamente da altri Enti pubblici. Gli atti emessi dagli 
 organi della Banca
 d'Italia hanno forma scritta e sono sempre motivati.
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