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 1) Il Presidente
 L'attenzione e la grande sensibilità del Presidente della 
 Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi verso il Coordinamento 
 nazionale dei piccoli Comuni italiani e le iniziative da questo 
 messe in campo testimoniano plasticamente l'amore vero per le 
 piccole comunità. Ancora una volta il Presidente Ciampi 
 sollecitato dal Coordinamento a guardare con favore alle 
 iniziative degli alunni delle scuole dei piccoli comuni, ha 
 voluto far sentire la sua voce e soprattutto incoraggiare i 
 giovani ad amare il loro piccolo comune di residenza e 
 soprattutto guardare al futuro con maggiore ottimismo. Per i 
 ragazzi della scuola media di Rocchetta Sant'Antonio in 
 provincia di Foggia, che hanno voluto omaggiare il Presidente 
 Ciampi con un lavoro realizzato proprio sul loro piccolo comune, 
 davvero una grandissima soddisfazione e nello stesso tempo uno 
 stimolo potentissimo a fare di più e sempre meglio. Per tutta la 
 scuola di Rocchetta Sant'Antonio, con l'intero corpo docente e 
 gli alunni fortemente motivati a rilanciare i valori 
 straordinari delle piccole comunità, un segno istituzionale di 
 straordinaria importanza che rafforza l'affetto e la stima verso 
 il Presidente Ciampi e la signora Franca. Nell'intero settennato 
 al Quirinale il Presidente Ciampi non ha fatto mancare mai la 
 sua attenzione e la sua disponibilità ai piccoli comuni e lo 
 straordinario successo del referendum on-line promosso sul sito 
 internet www.piccolicomuni.com sul nuovo mandato a Ciampi è la 
 risposta più bella per dimostrare tutto l'affetto degli italiani 
 per la straordinaria coppia di inquilini al Quirinale.
 2) Lettera
 On. Pierferdinando Casini -
 ROMA
 Sig. Presidente,
 non le sarà sfuggita sicuramente la straordinaria mobilità 
 istituzionale delle piccole comunità locali come tentativo di 
 risposta al disagio sociale e se vogliamo alla colpevole assenza 
 della politica. Un fenomeno che attraversa per intero tutto lo 
 stivale, senza nessuna distinzione nord-sud, 
 sviluppo-sottosviluppo. A Lamon, un piccolo comune del Veneto il 
 97% dei cittadini elettori partecipa al referendum consultivo e 
 vota favorevolmente la proposta di passare con il Trentino Alto 
 Adige. A Lampedusa chiedono con forza di aderire alla provincia 
 di Bergamo. Faeto un piccolo comune della provincia di Foggia 
 scrive al Console francese a Napoli e chiede in nome delle 
 proprie origini franco-provenzali di essere trasformato in una 
 sorta di protettorato francese in terra italiana. Quattordici 
 piccoli comuni campani della provincia di Benevento, chiedono di 
 passare con il Molise per costituire una nuova regione: " il 
 molisannio". Una decina di piccoli comuni pugliesi della 
 provincia di Foggia: Carlantino, Roseto, Alberona, Chieuti, 
 Volturara, Volturino, Castelnuovo della Daunia, hanno deliberato 
 o si apprestano a farlo per chiedere al Presidente Ciampi, 
 secondo le modifiche del Titolo V della Costituzione, la 
 possibilità di poter indire referendum consultivi per passare 
 con la Regione Molise o costituire pure loro una nuova regione: 
 "la Moldaunia". Tre piccoli comuni della provincia di Avellino 
 chiedono di passare con la Regione Puglia e uno di questi 
 Savignano Irpino ha già chiesto di poter indire il referendum e 
 la popolazione locale ha disertato al 95% le consultazioni 
 regionali del 2005. In altre regioni italiane la spinta alla 
 costituzione di nuove province, nuovi assetti istituzionali è 
 sempre più forte e nelle comunità locali sembra prevalere l'idea 
 che la mobilità istituzionale è la risposta giusta, molto spesso 
 anche a nuovi egoismi sociali. Purtroppo, tutto questo nel 
 silenzio assordante della politica sempre più avvitata su se 
 stessa e ormai lontana dal Paese reale. Non c'è una politica 
 condivisa, che parte dal basso, sulle emergenze ambientali, 
 sull'energia, sulla viabilità e sui trasporti, sui temi 
 strategici per il futuro dell'Italia. Basti pensa che l'Adsl, 
 l'internet veloce, ai piccoli comuni è sostanzialmente negato 
 per rendersi conto pienamente dello stato di disagio in cui 
 versano le piccole comunità, costrette a subire scelte, alcune 
 volte anche giuste, ma calate con prepotenza dall'alto e quindi 
 osteggiate dalle comunità, con grave danno per tutti. Per queste 
 ragioni il coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani 
 organizza per sabato 14 gennaio 2006 nella sala consiliare del 
 piccolo comune di Carlantino in provincia di Foggia, una 
 riflessione nazionale con i Sindaci dei piccoli comuni sul tema: 
 "La mobilità istituzionale delle piccole comunità come risposta 
 al disagio sociale ed all'assenza della politica". Un tentativo 
 estremo di aprire uno squarcio nell'indifferenza generale della 
 politica per arrivare ad un dibattito serio e soprattutto ad una 
 presenza vera nei programmi politici dei due schieramenti, con 
 proposte serie e condivise dal basso.
 A Carlantino chiederemo alla politica italiana di candidare, in 
 tutte le liste elettorali un buon numero di Sindaci di piccoli 
 comuni per avere nel parlamento italiano quella sensibilità 
 necessaria per avviare quel grande cambiamento che da sempre 
 aspettano dieci milioni di cittadini che vivono nelle piccole 
 comunità italiane. 
 3) Incontro
 "La mobilità istituzionale delle piccole comunità locali come 
 risposta al disagio sociale ed all'assenza della politica". E' 
 questo il tema portante dell'incontro nazionale dei piccoli 
 comuni italiani che si terrà sabato 14 gennaio 2005 alle ore 
 10.00 presso la Sala Consiliare del piccolo Comune di Carlantino 
 in provincia di Foggia. L'iniziativa promossa dal Coordinamento 
 nazionale dei piccoli Comuni italiani, vuole aprire una 
 riflessione seria sulle decine di delibere dei Consigli Comunali 
 per chiedere al Presidente della Repubblica l'indizione di 
 referendum popolari per passare ad altra Provincia o Regione 
 .Una mobilità istituzionale delle piccole comunità che 
 attraversa per intero tutto il Paese, da Lamon in Veneto a 
 Carlantino in Puglia. Un grido di dolore che dovrebbe scuotere 
 la coscienza della politica italiana, indifferente a tutto 
 quanto sta accadendo presa dalle inutile e vuote polemiche del 
 palazzo, sempre più distinto e distante dalla gente comune. 
 L'incontro di Carlantino vuole anche essere un momento di 
 riflessione sul ruolo dei Sindaci dei piccoli Comuni italiani 
 come classe dirigente del domani a partire dalla prossime 
 consultazioni elettorali.
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 Caivano 
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 Portavoce Coordinamento Piccoli 
 Comuni
 GdS 10 I 2006 - www.gazzettadisondrio.it
