Il drago e il leone (Carnevale di Venezia, 23- 28 febbraio 2006)
Il drago e il
leone
Il Carnevale di Venezia quest’anno è dedicato interamente alla
Cina, a quello che per il nostro immaginario europeo ha
rappresentato e rappresenta, e a quello che può significare oggi
mentre il mondo sta rapidamente cambiando e i cinesi stanno
invadendo, con i loro prezzi “stracciati” l’Italia, con grande
gioia delle famiglie con poche entrate e molti tributi e , a
livello internazionale, con la loro cultura fatta di disciplina,
colori, armonia, perfezione stilistica nelle varie arti.
Il drago e il leone(23- 28 febbraio 2006) intreccia diversi
itinerari, affidando significativamente l’inaugurazione
dell’intero Carnevale del Teatro ai bambini.
Insieme, non sappiamo quanto “appassionatamente” La Biennale, il
Comune, la Regione, la Provincia di questa straordinaria città
hanno stilato un calendario di manifestazioni, così belle ed
interessanti che sarà un vero problema seguirle tutte.
Noi, però, prima che la festa inizi, abbiamo voluto conoscere il
perché de ”Il Drago e il leone”
Non si sceglie a caso una simbologia così forte.
Difatti:
il Leone di San Marco, o Leone di Venezia é simbolo della
Serenissima Repubblica, ed ancora campeggia in moltissime piazze
e palazzi delle cittadine venete.
In suo nome e sotto le sue ali protettive Venezia ha solcato
mari e intrapreso battaglie. Il leone alato è l'icona
dell'Evangelista protettore della città e della millenaria
repubblica.
Con il libro aperto, la versione più diffusa e famosa, ad
indicare che quella cittadina doveva pagare le tasse.
Con la zampa alzata sopra il libro chiuso, le varianti con la
spada, lo spadone puntato sul libro oppure rivolto verso l'alto,
'el spadon de guera', era privilegio delle cittadine di confine
esentate dalle tasse per meriti di guerra o per 'tenersele buone
e fedeli'. Forse, si vorrà tenere “buona e fedele” la Cina,
visto che Marco Polo e Matteo Ricci c’erano quasi riusciti?
Invece il Drago cinese , insegna che le Diecimila Cose (il
mondo) nascono dal gioco ritmico di due principi complementari
ed eterni, che sono lo Yin e lo Yang.
Il lung della tradizione ha carattere divino ed è come un angelo
ma anche leone. Un drago, o un cavallo- drago, emerse dal Fiume
Giallo e rivelò a un imperatore il famoso diagramma circolare
che simboleggia l'azione reciproca di Yang e Yin; un re aveva
nelle proprie stalle draghi da sella e da tiro; un altro si
nutrì di draghi e il suo regno fu prospero. Nell'I Ching (Libro
dei mutamenti), il drago sta spesso a significare il savio.
Per secoli fu emblema imperiale. Il trono dell'imperatore si
chiamò il Trono del Drago; il suo volto, il Volto del Drago. Per
annunciare che l'imperatore era morto, si diceva che era salito
al firmamento su un drago.
L'immaginazione popolare connette il drago con le nuvole, con la
pioggia attesa dai contadini, con i grandi fiumi. La terra
s'accoppia col drago è locuzione abituale per significare la
pioggia.
Il drago cinese ha corna, artigli e squame, e il filo della sua
schiena è irto di punte. Si suole rappresentarlo con una perla,
nell'atto di inghiottirla o di sputarla. In questa perla sta il
suo potere: è inoffensivo se gliela tolgono.
In Occidente il drago fu sempre immaginato malvagio. Una delle
imprese classiche degli eroi (Ercole, Sigurd, san Michele, san
Giorgio) era di vincerlo e ucciderlo. Nelle leggende germaniche
il drago custodisce oggetti preziosi. Nella gesta di Beowulf,
composta in Inghilterra verso il secolo VIII, c'è un drago che
da trecento anni fa la guardia a un tesoro. Uno schiavo
fuggiasco capita nella caverna e trafuga una giara. Il drago si
sveglia, s'accorge del furto e decide di uccidere il ladro; ma
prima torna giù nella caverna, per ispezionarla meglio. Poi il
drago comincia a desolare il regno; Beowulf lo cerca, combatte
con lui, e l'uccide.
La gente credeva alla realtà dei draghi. Verso la metà del
secolo XVI, li troviamo descritti nella Historia animalium di
Conrad Gesner, opera di carattere scientifico.
Ma il tempo ha intaccato notevolmente il loro prestigio.
Crediamo al leone come realtà e come simbolo; immaginiamo il
minotauro come simbolo, sebbene non come realtà; il drago è
forse il più noto, ma anche il meno fortunato degli animali
fantastici. Nell'Apocalisse di san Giovanni si parla due volte
del drago, "il vecchio serpente che è Diavolo e Satana".
Analogamente, sant'Agostino scrive che il Diavolo " è leone e
drago: leone per l'impeto, drago per l'insidia". Jung osserva
che nel drago ci sono il serpente e l'uccello, l'elemento della
terra e quello dell'aria.
Non vorremmo che gli insigni organizzatori avessero avuto
presente il pensiero di s. Agostino. O sì?
Di certo, quello che si può dire, è che sarà un carnevale
fantastico, ricco talmente di tanta cultura, musica, colori e
maschere che è un peccato non “esserci” ad almeno qualche
evento.
Carnevale del 2006: occasioni di pregio
Sicché, per sintesi, presentiamo alcune delle cose più pregevoli
del Carnevale del 2006 (Cfr. Comunicato stampa, di La Biennale
Teatro, febbraio 2006).
Il Carnevale del Teatro (23 > 28 febbraio 2006) La Biennale di
Venezia rilancia il programma del Carnevale del Teatro -
intitolato Il drago e il leone e dedicato alla Cina - che
nell’arco di questi mesi si è ampliato, arricchendosi di nuove
presenze e nuove iniziative: dalla personale testimonianza del
Premio Nobel Gao Xingjian, che parteciperà a un incontro
pubblico prima dello spettacolo Dialoguer- Interloquer, alla
preziosa collezione del Museo d’Arte Orientale a Ca’ Pesaro, che
ha espressamente creato un percorso espositivo, Dalla Cina a
Venezia: vesti imperiali, porcellane e giade della dinastia Qing
(1644-1911), con pezzi esposti per la prima volta e documenti
inediti dall’Archivio di Stato di Venezia, fino al concerto di
Massimo Ranieri al Teatro Goldoni, durante il quale l’artista
annuncerà la prossima tournée in Cina del Pulcinella di Roberto
Rossellini. Infine una serata speciale per la città: la visione
del capolavoro e Premio Oscar L’ultimo imperatore di Bernardo
Bertolucci, in occasione della mostra alle Corderie
dell’Arsenale che ospita i costumi del film.
L’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica
Popolare Cinese in Italia Dong Jinyi, che ha incontrato nei
giorni scorsi a Roma Maurizio Scaparro, il Ministro Alberto
Bradanini del Ministero degli Esteri italiano e Renato Quaglia,
ha voluto sottolineare il vivo interesse del suo Paese per
l’iniziativa della Biennale di Venezia e per il rilievo che le
manifestazioni daranno ai tanti legami culturali che uniscono
nei secoli Venezia alla Cina.
Ideato da Maurizio Scaparro, Il drago e il leone partecipa al
Carnevale del Comune e del suo Assessorato alla Cultura con un
programma autonomo di divulgazione e di ricerca, realizzato con
le risorse della Biennale e grazie alla collaborazione di
istituzioni ed enti di rilievo nazionale e internazionale. Il
fitto calendario di spettacoli e incontri de Il drago e il leone
si snoderà dal 23 al 28 febbraio, giorno e notte, attraverso
tutta la città. Nei teatri storici - al Teatro La Fenice, al
Teatro Malibran, al Teatro Goldoni, in altri teatri e in altri
spazi cittadini come l’Ateneo Veneto, nei campi e nei campielli,
ma soprattutto negli affascinanti spazi dell’Arsenale – Sala
Marceglia, Spazio Fonderie, Corderie - che la Biennale di
Venezia ha saputo in questi anni felicemente valorizzare, e che
saranno il punto di partenza e nucleo principale del programma,
quasi un controcanto teatrale e spettacolare che si svolgerà
parallelamente alle feste predisposte dal Comune all’aperto e
nei palazzi.
Il 23 febbraio a Ca’ Farsetti...
Il 23 febbraio a Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, un
gruppo di bambini cinesi che vivono nella periferia fiorentina
diventeranno narratori, in cinese e in italiano, di una popolare
antica favola, Ye Xian, considerata la Cenerentola cinese,
scritta oltre settecento anni prima della nostra celebre favola.
Il primo itinerario sarà proprio La Città Non Proibita,
concentrato alle Corderie dell’Arsenale, uno spazio interamente
dedicato ai più piccoli - con spettacoli di teatro delle ombre,
burattini, animazioni e attività che li porteranno dentro la
storia del Celeste Impero.
La Cina vista da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xinayong
raccoglie invece all’Ateneo Veneto conversazioni e spettacoli
ispirati ai grandi scrittori che attraverso i loro viaggi o la
loro immaginazione hanno restituito il continente Cina sotto un
segno diverso e particolare: con Andrea Jonasson, Franco Molé e
Ferdinando Ceriani, Giorgio Albertazzi, Pino Micol e Piero
Maccarinelli, Federico Rampini, Luca Doninelli insieme a Folco
Quilici e Francesco D’Arelli.
Maraviglia et diversitade declina invece il tema del festival
attraverso percorsi espositivi, mostre, video: L’ultimo
imperatore di Bernardo Bertolucci (Corderie dell’Arsenale), a
cura di Giulia Mafai, espone i costumi creati da James Acheson,
mai esposti prima e premiati con uno dei nove Oscar attribuiti
al film; gli acquerelli di Pedro Cano su Le città invisibili di
Italo Calvino e Gli schermi di Marco Polo, proiezioni dedicate
alla figura del celebre viaggiatore veneziano dalla Videoteca
Pasinetti (Sala Marceglia - Arsenale); al Museo di Ca’ Pesaro
invece, Dalla Cina a Venezia, vesti imperiali, porcellane e
giade della dinastia Qing (1644-1911) - Un itinerario tra draghi
cinesi e antichi documenti veneziani.
Ricchissima naturalmente la sezione dedicata agli spettacoli:
Dal Catai a Parigi. Angelica alla corte di re Carlo di Mimmo
Cuticchio; Marco Polo, con Guillaume Depardieu, la regia di
Orlando Forioso e le musiche di Bruno Coulais, reduce dal
successo di Les Choristes; Shangai Tango, l’ultima creazione
della danzatrice e coereografa, ex colonnello dell’esercito
popolare cinese, Jin Xing; Sik Sik l’artefice magico di Eduardo,
interpretato da Silvio Orlando; Cineserie di Arcipelago Circo
Teatro, singolare sintesi tra spettacolo popolare e acrobazia
cinese; il gioco scenico de La donna serpente di Carlo Gozzi,
ovvero dall’ignoto deserto della Cina al vasto regno
dell’Eldorado, occulto al mondo tutto, con la regia di Giuseppe
Emiliani; Dialoguer- Interloquer del Premio Nobel per la
letteratura Gao Xingjian, di cui è anche regista; Orlando
Furioso riletto da Antonino Varvarà e Questa Nave, Marco Polo e
Kublai Kan di Alessandro Bressanello, La finta ammalata di
Goldoni con la formazione teatrale de L’Avogaria, Niezi (Ragazzi
di cristallo), tratto dall’omonimo romanzo del Pasolini cinese
Bai Xianyong, con Enzo Moscato.
Poi al Teatro Goldoni e all’Arsenale (Atrio Fonderie) sarà
aperto al pubblico un laboratorio cinese sul trucco, durante il
giorno e fino alla sera, dove i turisti e i veneziani potranno
entrare “europei” e uscire “cinesi” grazie agli artisti della
London Jing Kun Opera; negli spazi delle Corderie dell’Arsenale
due di questi artisti, Wai Hing Lee e Kewei Zhang,
interpreteranno inoltre un frammento da Peony Pavillion,
capolavoro dell’opera cinese.
Un Milione di letture è un singolare “karaoke” inventato dalla
Compagnia de Calza – I Antichi, che inviterà - a un’ora
prefissata e nei campi di Venezia – i veneziani e i turisti alla
prima lettura pubblica e integrale in epoca moderna delle pagine
del Milione. Il Teatro La Fenice, la sera del 28 febbraio,
concluderà gli eventi teatrali con un grande gala: Da Venezia
alla Città Proibita, con la partecipazione dell’Orchestra della
Fenice diretta da Zhang Jiemin e dedicato al melodramma italiano
(in particolare la Turandot di Puccini e di Busoni e altri brani
legati a Venezia e al Carnevale), che le cantanti cinesi
eseguiranno interamente in lingua italiana e con numeri di arte
varia, che vedranno impegnati artisti italiani e cinesi.
Il drago e il leone è realizzato con il sostegno di: Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali, Ente Teatrale Italiano,
Regione del Veneto; con il patrocinio di: Ministero degli Affari
Esteri, Coordinamento del Comitato Italia Cina, Fondazione
Italia Cina, Associazione Italia Cina; in collaborazione con
Región de Murcia - Consejería de Educación y Cultura - Dirección
General de Cultura, Regione Toscana, Assessorato alla Cultura,
Assessorato Pubblica Istruzione Comune di Venezia, APT - Azienda
di Promozione Turistica della Provincia di Venezia, Premio
Grinzane-Cavour, Fondazione Teatro La Fenice, Circuito Cinema
Comunale di Venezia, Centro Sperimentale di Cinematografia -
Cineteca Nazionale; e con Archivio di Stato di Venezia, Ateneo
Veneto, Telecom Italia Future Centre, Kryolan, Soprintendenza
Speciale per il Polo Museale Veneziano, Teatro Stabile del
Veneto Carlo Goldoni, Dipartimento Studi Asia Orientale,
Università Ca’ Foscari di Venezia.
E se questo è poco…
Notizie utili
In occasione del Carnevale del Teatro, HelloVenezia offre il
proprio servizio attraverso i punti vendita dislocati a Venezia,
Mestre, Dolo, Sottomarina di Chioggia e il call center
041.24.24, disponibile non solo per informazioni ma anche per
acquisti telefonici.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa tel. 041 5218886/857 -
dmtpress@labiennale.org
La Biennale di Venezia
Il drago e il leone
Il Carnevale del Teatro,
diretto da Maurizio Scaparro
Venezia, 23 > 28 febbraio 2006
LA CITTA’ NON PROIBITA
Dal 23 al 28 febbraio,
Entrata Corderie
La Città non proibita. Dedicato ai bambini
in collaborazione con Regione Toscana e Assessorato Istruzione
Comune di Venezia
23 febbraio ore 11,
Ca’ Farsetti
Gli allievi cinesi della scuola elementare “M. Gandhi” di Brozzi
– Firenze
Ye Xian
La Cenerentola cinese
di Duan Cheng Shi
adattamento Yang Xianping,
regia Patrizia Mazzoni.
in collaborazione con Regione Toscana, Assessorato alla Pubblica
Istruzione del Comune di Venezia
Il Carnevale del Teatro inizia con una speranza per un “mondo
salvato dai bambini” (parafrasando Elsa Morante) e ai bambini
Maurizio Scaparro dedica uno spazio protetto e privilegiato
all’Arsenale, la Città Non Proibita, dove dal 23 al 28 febbraio
si mescoleranno in una sorta di scatola magica le fantasie del
teatro e del racconto, itinerari immaginari fatti di suoni e
colori, i sogni e i fantasmi evocati dal teatro delle ombre, le
ribalderie messe in moto dalle marionette, le fantasmagorie
degli acrobati cinesi e degli artisti di strada italiani che
condurranno i bambini di Venezia alla scoperta della magia e
dell’emozione del teatro.
E sempre ai bambini la Biennale Teatro affida l’inaugurazione
del suo Carnevale del Teatro il 23 febbraio, chiamando un gruppo
di bambini cinesi che vivono nella periferia fiorentina, dove si
concentra una delle comunità cinesi più numerose d’Italia, e che
diventeranno narratori, in cinese e in italiano di una popolare
antica favola Ye Xian considerata la Cenerentola cinese scritta
oltre settecento anni prima della nostra celebre favola.
Ye Xian verrà presentata prima a Ca’ Farsetti, sede del Comune
di Venezia, dove il sindaco Massimo Cacciari darà il saluto ai
giovani ospiti e subito dopo nello spazio dell’Arsenale, dove i
bambini cinesi si incontreranno con i bambini veneziani per una
festa che a partire da Cenerentola proseguirà poi fino al
martedì grasso.
Insieme a validi maestri artigiani, i bambini potranno anche
assistere e partecipare alla costruzione dei due giganteschi
pupazzi rappresentanti il Drago e il Leone in omaggio al tema
del Carnevale del Teatro e potranno anche visitare nello spazio
contiguo delle Corderie la mostra dei costumi de L’ultimo
imperatore di Bernardo Bertolucci o assistere agli spettacoli,
nel Teatro Piccolo Arsenale, più vicini alla loro curiosità.
Ogni mattina e ogni pomeriggio un percorso diverso e articolato
che il bambino sarà invitato a percorrere con la guida di
animatori, attori, artisti perché possa “vivere” oltre che
fruire delle tante suggestioni spettacolari della Città non
proibita.
Il calendario della Città Non Proibita
23 febbraio ore 15
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro -
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il filo di seta
tableau vivant di Giancarlo Ceglie
da un’idea drammaturgica di Nicola Saponaro
Entrata Corderie dalle ore 15.30 alle ore 18
Festa di apertura della Città non proibita con
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente -
fiabe tradizionali cinesi,
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Gli allievi cinesi della scuola elementare “M. Gandhi” di Brozzi
– Firenze
Ye Xian -
La Cenerentola cinese
di Duan Cheng Shi,
adattamento Yang Xianping,
regia Patrizia Mazzoni,
in collaborazione con Regione Toscana e Assessorato Istruzione
Comune di Venezia
Gli artisti della troupe acrobatica di Dalian (Cina)
Compagnia Sicurteatro
Alto Livello,
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
24 febbraio
ore 9.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle 10 alle 12.30
TPO/ Teatro Metastasio
CCC (Children Cheering Carpet) - Il Giardino Dipinto
regia Francesco Gandi e Davide Venturini
coreografia e danza Anna Balducci, Luisa Cortesi
scene e immagini Rebwar Saeed
oggetti di scena Livia Cortesi, Marco Ermini, Andrea Bartolozzi
progetto grafico e concept Elsa Mersi
musiche Spartaco Cortesi
progetto (ccc system) Martin von Gunten
consolle multimediale Rossano Monti, Saulo d’Isita
progetto grafico Elsa Mersi, Davide Venturini
collaborazione ai testi Stefania Zampiga
costumi Loretta Mugnai
voci fuori campo Caterina Poggesi, Sihwash Laghai
organizzazione Valentina Martini, Valeria Nacci, Chiara
Stefanini
coproduzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana/ T.P.O.
in collaborazione con Lyric Theatre Hammersmith
La leggenda dell’Uccello Grifone
spettacolo di burattini
da Ehi tu! (Quando il Fulesta incontrò Pulcinella in Cina)
regia Stefano Giunchi
testi a cura di Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Luca Ronga,
tratti da fiabe, leggende e copioni della tradizione
burattinesca italiana e asiatica
Fulesta Sergio Diotti
burattinai Luca Ronga
burattini Brina Babini
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Ore 15.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il filo di seta
tableau vivant di Giancarlo Ceglie
da un’idea drammaturgica di Nicola Saponaro
Entrata Corderie dalle ore 16.00 alle ore 18.00
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
La leggenda dell’Uccello Grifone
spettacolo di burattini
da Ehi tu! (Quando il Fulesta incontrò Pulcinella in Cina)
regia Stefano Giunchi
testi a cura di Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Luca Ronga,
tratti da fiabe, leggende e copioni della tradizione
burattinesca italiana e asiatica
Fulesta Sergio Diotti
burattinai Luca Ronga
burattini Brina Babini
TeatrOmbria
La Bella Addormentata
spettacolo di ombre cinesi
ideazione, animazione e regia Teatrombrìa
musiche P.I. Ciaikovski
ore 18.00
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il filo di seta
tableau vivant di Giancarlo Ceglie
da un’idea drammaturgica di Nicola Saponaro
25 febbraio
ore 9.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 10.00 alle ore 12.30
TPO/ Teatro Metastasio
CCC (Children Cheering Carpet) - Il Giardino Dipinto
regia Francesco Gandi e Davide Venturini
coreografia e danza Anna Balducci, Luisa Cortesi
scene e immagini Rebwar Saeed
oggetti di scena Livia Cortesi, Marco Ermini, Andrea Bartolozzi
progetto grafico e concept Elsa Mersi
musiche Spartaco Cortesi
progetto (ccc system) Martin von Gunten
consolle multimediale Rossano Monti, Saulo d’Isita
progetto grafico Elsa Mersi, Davide Venturini
collaborazione ai testi Stefania Zampiga
costumi Loretta Mugnai
voci fuori campo Caterina Poggesi, Sihwash Laghai
organizzazione Valentina Martini, Valeria Nacci, Chiara
Stefanini
coproduzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana/ T.P.O.
in collaborazione con Lyric Theatre Hammersmith
Storia del topolino furbo e del saggio Mandarino
spettacolo di burattini
da Ehi tu! (Quando il Fulesta incontrò Pulcinella in Cina)
regia Stefano Giunchi
testi a cura di Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Luca Ronga,
tratti da fiabe, leggende e copioni della tradizione
burattinesca italiana e asiatica
Fulesta Sergio Dotti
burattinai Luca Ronga
burattini Brina Babini
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Ore 15.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita
con:
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il filo di seta
tableau vivant di Giancarlo Ceglie
da un’idea drammaturgica di Nicola Saponaro
Entrata Corderie dalle ore 16.00 alle ore 18.00
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Storia del topolino furbo e del saggio Mandarino
spettacolo di burattini
da Ehi tu! (Quando il Fulesta incontrò Pulcinella in Cina)
regia Stefano Giunchi
testi a cura di Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Luca Ronga,
tratti da fiabe, leggende e copioni della tradizione
burattinesca italiana e asiatica
Fulesta Sergio Diotti
burattinai Luca Ronga
burattini Brina Babini
TeatrOmbria
Dreams on the road
spettacolo di ombre cinesi
ideazione Grazia Bellucci,
regia Grazia Bellucci, Claudio Cinelli
ombre Grazia Bellocci, Corrado Sorbara
musiche Keith Yarrett, Tina Turner
ore 18.00
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il filo di seta
tableau vivant di Giancarlo Ceglie
da un’idea drammaturgica di Nicola Saponaro
26 febbraio
ore 10.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 11.00 alle 12.30
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Il Dragone e la dama del lago
spettacolo di burattini
da Ehi tu! (Quando il Fulesta incontrò Pulcinella in Cina)
regia Stefano Giunchi
testi a cura di Sergio Diotti, Stefano Giunchi, Luca Ronga,
tratti da fiabe, leggende e copioni della tradizione
burattinesca italiana e asiatica
Fulesta Sergio Diotti
burattinai Luca Ronga
burattini Brina Babini
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Ore 14.00
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 14.30 alle ore 16.00
TeatrOmbria
Dreams on the road
spettacolo di ombre cinesi
ideazione Grazia Bellucci,
regia Grazia Bellucci, Claudio Cinelli
ombre Grazia Bellocci, Corrado Sorbara
musiche Keith Yarrett, Tina Turner
Compagnia Deposito Bagagli
La Danza del Drago
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
27 febbraio
ore 9.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 10.00 alle ore 12.30
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Fagiolino e Sganapino sulla Muraglia Cinese seguita da Il merlo
dell’Imperatore
spettacolo di burattini
regia Stefano Giunchi
con Angelo Aiello e Luca Ronga
TeatrOmbria
La bella addormentata
spettacolo di ombre cinesi
ideazione, animazione e regia Teatrombrìa
musiche P.I. Ciaikovski
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Ore 15.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 16.00 alle ore 18.00
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Fagiolino e Sganapino sulla Muraglia Cinese seguita da Il merlo
dell’Imperatore
spettacolo di burattini
regia Stefano Giunchi
con Angelo Aiello e Luca Ronga
TeatrOmbria
La bella addormentata
spettacolo di ombre cinesi
ideazione, animazione e regia Teatrombrìa
musiche P.I. Ciaikovski
Percorso animato dalla Città non proibita a Campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
28 febbraio
ore 9.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 10.00 alle ore 12.30
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
Arlecchino e la Principessa Fior di Loto
spettacolo di burattini
di e con Linda Di Giacomo
Percorso animato da Città non proibita a campo della Tana con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Ore 14.30
Percorso animato da Campo della Tana alla Città non proibita con
Compagnia Sicurteatro
animazioni teatrali di Luigi Sicuranza
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Entrata Corderie dalle ore 15.00 alle ore 17.00
Festa di chiusura della Città non proibita con
Arlecchino e la Principessa Fior di Loto
spettacolo di burattini
di e con Linda Di Giacomo
Compagnia Deposito Bagagli e Compagnia Sicurteatro
La Danza del Drago e del Leone
Spettacolo all’aperto
*La Città non proibita sarà presente anche al Lido di Venezia in
collaborazione con la Municipalità del Lido con i seguenti
spettacoli:
25 febbraio ore 15.00
Gran Viale – Lido di Venezia
Compagnia Deposito Bagagli
La Danza del Drago
26 febbraio ore 16.00
Auditorium Scuola Materna Giovanni XXIII- Lido di Venezia
Teatro della Tosse
Nel lontano Oriente
fiabe tradizionali cinesi
Aneddoti curiosi di grandi viaggiatori lontani e vicini nel
tempo.
Sogni, fantasmi e sapienza del grande impero
a cura di Mara Baronti
GLI SPETTACOLI
al 23 al 28 febbraio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle
18.00
Foyer del Teatro Goldoni e Atrio Fonderie
London Jing Kun Opera
Gli Artisti della London Jing Kun Opera eseguono il trucco
dell’opera
e della clownerie cinese
Wai Hing Lee, Kewei Zhang, Ruijun Hu, Sin Man Yue, Ho Ki Kwan,
Kin Wai Lee,
Chak See Ho, Alison Richards
in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto, Kryolan
Quintessenza del carnevale, il trucco e la maschera vengono
riletti attraverso la più antica tradizione dell’opera cinese,
artefici gli artisti della London Jing Kun Opera Association. In
diversi luoghi della città – al Teatro Goldoni e presso l’Atrio
Fonderie dell’Arsenale – i turisti e gli spettatori entreranno
europei per uscire cinesi, provando i raffinati trucchi
dell’opera cinese. Un’occasione di divertimento, ma anche
testimonianza di una ricchezza di pensiero millenaria.
Dal 23 al 28 febbraio ore 17.00
Corderie dell’Arsenale
London Jing Kun Opera
Jingmeng (Il sogno straordinario)
da Peony Pavillion di Tang Xianzu
con Wai Hing Lee e Kewei Zhang
Negli stessi luoghi della mostra dedicata ai costumi dell’Ultimo
imperatore verrà presentato un frammento da Peony Pavillion,
caposaldo della più antica opera cinese, la cosiddetta opera Kun.
Recentemente inserita dall’Unesco tra i 19 capolavori che
costituiscono l’intangibile eredità orale dell’umanità, l’opera
Kun – che ha influenzato tutto il genere successivo, compresa
l’opera di Pechino - vive oggi una stagione di rinascita in Cina
anche grazie all’impegno di scrittori come Bai Xianyong. Musica,
dramma, danza e recitazione, accompagnati dal tradizionale
flauto di bambù, compongono la più antica forma di questa
elaboratissima arte, nata in epoca medievale e fiorita sotto il
regno dei Ming, di cui Peony Pavillion è uno dei vertici
espressivi.
Celebrazione dell’amore giovanile come fonte di rinascita, Peony
Pavillion, scritto da Tang Xianzu, narra il contrastato rapporto
tra Du Liniang, figlia di alti dignitari dell’impero, e Liu
Mengmei, giovane studioso. Dei 55 episodi in cui si dipana la
vicenda, Kewei Zhang – sulle scene dall’età di 15 anni e
vincitore di numerosi premi – e Wai Hing Lee – che ha studiato
per oltre 10 anni l’opera Kun e di Pechino a Hong Kong –
interpretano Il sogno straordinario. Du Liniang si avventura,
sola e per la prima volta, nel giardino posteriore al palazzo,
senza il permesso dei genitori; l’incontro con la natura
risveglia in lei insolite sensazioni e quando torna nella sua
stanza si addormenta e sogna l’incontro con un giovane studioso,
Liu Mengmei, che le giura eterno amore.
“Per quanto meraviglioso il mondo esterno possa essere – ha
detto Bai Xianyong - non dovremmo dimenticare che c’è una peonia
già fiorita nei giardini di casa nostra”.
Dal 23 al 25 febbraio ore 21.00
Teatro Aurora (Marghera)
Questa Nave
Orlando Furioso prima assoluta
ovvero la fine del mondo
liberamente ispirato a Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
ideazione e regia Antonino Varvarà
con Giuliano Bonanni, Francesca D’Este, Silvia Piovan
produzione Assessorato alla Produzione Culturale del Comune di
Venezia, La Biennale di Venezia, Questa Nave di Venezia Marghera,
Accademia de Gli Sventati di Udine
Nelle fiabesche avventure di Orlando e Angelica, narrate da
Ludovico Ariosto seguendo la migliore tradizione
epico-cavalleresca, si nasconde un’attenzione vivissima alle
cose contemporanee, l’osservazione lucida e serena sul mondo e
sugli uomini che lo abitano. Così, se i temi presenti nel poema
- guerra, amore, senso della giustizia – trovano eco nella
nostra quotidianità, anche Angelica e Orlando diventano per il
regista Antonino Varvarà figure che possono essere calate e
vivere nella realtà di tutti i giorni.
“Se il mondo di oggi rifugge dalla fantasia, la poesia è
destinata a morire. Angelica decide così di compiere il grande
passo: abbandonare il suo perfetto mondo poetico, sganciarsi
dalle ottave dell’Ariosto per calarsi nel mondo moderno, quello
stesso che, con la sua indifferenza, la sta dimenticando. …
Uscire però dalla poesia ha il suo prezzo: qui, in questa triste
quotidianità, la Cina non è più il paese dei miti e del mistero.
Dalla Cina non partono più belle Angeliche desiderose di
conquistare con la propria bellezza i Paladini di Carlo Magno,
bensì uomini e donne desiderosi di conquistare il ricco
Occidente con il loro tenace, caparbio lavoro.
… Anche Orlando si confronterà con il nostro mondo contemporaneo
e scoprirà che la magica armatura e la possanza di Durlindana
non servono a nulla contro i moderni mali del mondo. Conoscerà
realtà e situazioni che, se in parte citate nel poema di
Ariosto, ben le superano per orrore e tragicità. E finalmente
troverà Angelica. Che, per la prima volta, non potrà sfuggirgli.
Saprà ugualmente accettarla ora che è diventata una semplice e
mortale donna, più simile a un’anonima operaia cinese che
all’Angelica bella/ figlia del maggior re ch’abbia il Levante?”
(dalle note di Antonino Varvarà).
23, 24, 27 febbraio ore 21.00; 25, 26, 28 febbraio ore 17.00 e
21.00
Teatro Fondamenta Nuove
La donna serpente prima assoluta
fiaba teatrale tragicomica in due atti
ovvero dall’ignoto deserto della Cina al vasto regno d’Eldorado,
occulto al mondo tutto
di Carlo Gozzi
studio per uno spettacolo
adattamento e regia Giuseppe Emiliani
scene Graziano Gregori
musiche originali Uri Caine
costumi Carla Teti
maschere e oggetti Renzo Pardini e Roberta Traversa
marionette Franco Lupi
con Marcello Bartoli, Erika Urban, Marta Paola Richeldi, Giorgio
Bertan, Alberto Fasoli, Lino Spadaro, Michela Mocchiutti
produzione Vortice/Teatro Fondamenta Nuove, Assessorato alla
Produzione Culturale del Comune di Venezia, Teatro Metastasio
Stabile della Toscana, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni,
La Biennale di Venezia
La donna serpente è tutto un trionfo di mutamenti scenici a
vista, di alternanze improvvise tra luci e tenebre, di costumi
affastellati secondo il gusto più rococò dell’esotico, di lazzi
comici, di accadimenti magici, di guerre, di prove iniziatiche:
un caleidoscopio di soluzioni timbriche accentuate, che si
dipanano tra gli opposti tonali dell’immediata forza espressiva
insita nel gioco tragicomico e in quella altrettanto immediata
che culmina nel gioco ingenuamente magico-eroico. L’effimero
spettacolare, l’incantesimo, la metamorfosi, la composizione e
la scomposizione magica, il “mirabile”: questi sembrano essere
gli obbiettivi del gioco scenico ed espressivo di Gozzi.
Dall’ignoto deserto della Cina la fiaba, approda alla remota
terra dell’oro, il “vasto regno d’Eldorado, al mondo occulto”,
simbolo settecentesco (e volterriano) della felicità. Solo in
quella terra utopica può avvenire il lieto fine della fiaba. La
supremazia dei sentimenti non può realizzarsi, per il
conservatore ma lucido Gozzi, nella comune realtà della storia e
della quotidianità.
E’ compito e privilegio dello spettacolo teatrale - con la sua
effimera durata e la manifesta finzione scenica - esibire i
valori alternativi a quelli rappresentati nel “mondo”.
Davvero il contrario del realismo goldoniano... Eppure oggi,
ripensando a Gozzi, e dopo aver allestito tanti testi di Goldoni,
mi pare sorprendentemente stimolante il giudizio di De Sanctis:
“Gozzi parea a quel tempo un retrivo, e Goldoni era un
riformatore; pure avrei desiderato a Goldoni un po’ di quella
fibra rivoluzionaria ch’era in quel retrivo”(dalle note di
Giuseppe Emiliani).
Dal 21 al 28 febbraio
Progetto itinerante tra i Campi di Venezia
Compagnia de Calza – I Antichi
Un Milione di letture
lettura de Il Milione di Marco Polo con la partecipazione del
pubblico
Martedì 21 ore 19.00 Campiello del Milion – Teatro Malibran
Mercoledì 22 ore 16.00 Campo San Bartolomeo – Rialto
Giovedì 23 ore 16.00 Campo San Fantin – Ateneo Veneto
Venerdì 24 ore 16.00 campo San Fantin – Ateneo Veneto
Sabato 25 ore 16.00 Campo San Maurizio
Domenica 26 ore 16.00 Piazza San Marco
Lunedì 27 ore 16.00 Campo Manin
Martedì 28 ore 16.00 Teatro Goldoni
Dal 23 al 28 febbraio
Interventi a sorpresa al Teatro Malibran, Teatro Piccolo
Arsenale, Teatro Goldoni e Teatro La Fenice
Compagnia de Calza – I Antichi
La sorella segreta di Marco Polo
ovvero la donna che inventò l’amore a tempo e la maglietta dei
gondolieri
momarìa burlesque in tre tempi
ideazione e regia di Roberto Bianchin e Luca Colferai
E’ incentrato sul rapporto tra Venezia e la Cina - attraverso la
figura di Marco Polo, il suo libro del Milione, e la sua sorella
segreta - l’omaggio della Compagnia de Calza "I Antichi", gruppo
storico del Carnevale di Venezia, alla Biennale del Teatro.
Dal 23 al 28 febbraio 2006, ogni giorno in un campo diverso di
Venezia, a un’ora prefissata, e a cominciare dal Teatro Malibran
e dall’attiguo Campiello del Milion, la Compagnia de Calza darà
vita alla prima lettura pubblica e integrale in epoca moderna
delle pagine del Milione. A leggere i passi della famosa opera
del più celebre dei viaggiatori, in questa kermesse denominata
"Un Milione di letture", verranno chiamati veneziani e "foresti"
di passaggio, maschere giunte in città per il Carnevale, che con
i loro volti e le loro voci andranno a comporre un mosaico
narrativo popolare, destinato a diventare un Dvd: tutto il
Milione recitato a più voci. Le letture, introdotte dalla
"sorella segreta" di Marco Polo, verranno infatti
videoregistrate.
E proprio alla misteriosa sorella del primo viaggiatore della
storia, le cui tracce erano andate perdute in quelle due pagine
strappate dal Milione che per secoli hanno appassionato e diviso
gli storici, verrà dedicata la momaria burlesca "La sorella
segreta di Marco Polo", che la Compagnia de Calza metterà in
scena tutte le sere, dal 23 al 28 febbraio, all’esterno e
all’interno dei teatri veneziani nei quali la Biennale Teatro
allestirà i propri spettacoli. La Compagnia de Calza ha infatti
ritrovato, in circostanze avventurose, alcuni documenti inediti
sulla vita della sorella di Marco, ne ha ricostruito il
tormentato percorso esistenziale, e ne proporrà il festoso
ritorno alla città natale, dove l’aspettano parenti, amici e
autorità, insieme al fratello Marco e a una variopinta corte
orientale di stravaganti personaggi che lo hanno accompagnato
nel suo lungo viaggio.
23, 24 febbraio ore 18.00 e 22.00
Spazio Fonderie
Arcipelago Circo Teatro
Cineserie prima assoluta
spettacolo di teatro acrobatico cinese
di Marcello Chiarenza e Alessandro Serena
regia Marcello Chiarenza
con Emanuele Pasqualini, Giorgia Penzo e la Troupe Acrobatica di
Dalian
musiche originali Carlo Cialdo Capelli
produzione Arcipelago Circo Teatro, Assessorato alla Produzione
Culturale del Comune di Venezia, La Biennale di Venezia
produzione esecutiva Pantakin da Venezia
Fedele a una linea inaugurata con grande successo di pubblico e
di critica proprio alla Biennale Teatro con Ombra di luna, in
cui spettacolo popolare e millenaria tradizione dell’acrobazia
si combinano, la formazione Arcipelago Circo Teatro debutta nel
Carnevale del Teatro con una nuova creazione, Cineserie. Una
troupe di artisti cinesi dà vita a quadri in cui la maestria e
l’arte della perfezione, dell’esercizio spinto fino alle sue
massime potenzialità, si fondono con la poesia, il gioco e la
magia delle invenzioni sceniche del regista e scultore Marcello
Chiarenza.
Fuori dalla sala un imbonitore accoglie il pubblico e lo invita
a volgere gli occhi dentro una “macchina delle meraviglie”: un
esemplare unico nel suo genere di “gabinetto ottico”, dove gli
spettatori, attraverso apposite fessure, potranno ammirare dei
mini tableaux ispirati alla Cina, allo stesso modo in cui gli
antichi veneziani potevano sbirciare al “mondo ignuovo”. Ma se
davvero il pubblico vorrà tornare a casa con lo stupore negli
occhi non potrà non entrare a teatro per assistere alla
meraviglia dell’immagine dal vivo: spettacolo, circo e teatro.
Ecco allora apparire delle cortigiane che passeggiano con degli
ombrellini sotto dei nuvoloni ricolmi di acqua. Pronte ad
aprirli in caso di pioggia, ma utilizzando le punte dei piedi.
Oppure dei contadini accanto alla Grande Muraglia impegnati a
trasportare ciotole piene d’acqua, legate fra loro con delle
funi e fatte roteare a velocità stratosferiche per essere
passate di mano in mano rapidamente senza che si versi una sola
goccia del prezioso liquido, pena la decapitazione. E ancora: il
viaggio per mare di una flotta di pescherecci raccontato dalle
evoluzioni di una contorsionista che tiene in equilibrio sulle
quattro estremità degli arti e sulla fronte imbarcazioni in
miniatura.
Una Cina quotidiana ma magica, e soprattutto vista attraverso
gli occhi di un imbonitore ciarlatano vissuto a Venezia nel
Seicento. Uno di quelli che “con l’arte e con l’inganno vivrò
mezzo l’anno/con l’inganno e con l’arte vivrò l’altra parte”.
23, 24 febbraio ore 20.00
Teatro Piccolo Arsenale
TeatrEuropa de Corse
Marco Polo prima assoluta
opera dell’invisibile viaggio
di Orlando Forioso e Bruno Coulais
testi di Orlando Forioso ispirati a Il Milione/ Le livre des
merveilles – Le Devisement du monde
regia Orlando Forioso
musiche Bruno Coulais
scene e costumi Franco Bonetti
con Guillaume Depardieu (Marco Polo, il viaggiatore)
Jean-Luc Geronimi (Marco Polo, il ragazzo)
e con l’ensemble vocale A Filetta: Jean-Claude Acquaviva,
François Acquaviva, José Filippi, Jean –Luc Geronimi, Paul
Giansily, Jean Sicurani, Max Vuillemier (I nomadi, i marinai, i
cantori del Kan, i mascherati)
Marie Kobayashi (la donna, la sposa, la maga)
Giorgio di Costanzo (Fra’ Marco, l’eremita)
produzione TeatrEuropa de Corse – Passerelle Paris
in coproduzione con ADEM 06, Provence Cote d’Azur, Théâtre de
Bastia
Fantastico o attendibile che sia, quel primo enciclopedico
taccuino di viaggio che è Il Milione di Marco Polo resterà per
secoli il nostro principale strumento di conoscenza di un tanto
vagheggiato quanto più affascinante Oriente. I racconti del
mercante veneziano, raccolti da Rustichello da Pisa nel
celeberrimo volume, continueranno ad essere fonte di nuova
ispirazione e ulteriori avventure fino ai nostri giorni.
Così il regista Orlando Forioso, alla guida della compagnia
TeatrEuropa de Corse, insieme al compositore Bruno Coulais -
autore del famosissimo film musicale Les Choristes -- fanno del
viaggio di Marco Polo – interpretato da Guillaume Depardieu - un
viaggio invisibile.
“Il nostro Marco Polo è malato. Il viaggio di questo ragazzo si
sta consumando sotto una tenda nomade. Qualcuno lo ha salvato,
ed ora viene curato da una famiglia di nomadi da un attacco di
febbre alta. Le tappe tra delirio e conoscenza gli fanno
confondere la realtà, e le storie ed i personaggi dei frantumati
racconti de Il Milione diventano poesia teatrale di un
visionario, alla quale danno forma, voce e suono gli abitanti
della tenda. Al risveglio incontra il suo salvatore, un giovane
cinese in viaggio per conoscere l’Occidente.
Uno spettacolo dedicato alle sonorità dell’incontro, alla
meraviglia dell’altro, alla sensualità del viaggio, alla ricerca
del perdersi dentro visioni anche troppo esagerate per essere
false. La tenda nomade ed i suoi abitanti evocano le storie di
Marco Polo, e ne diventano la scena e gli attori. Suonano,
cantano, danzano i nostri nomadi, che nulla cercano. E canta e
recita il Marco cinese che si appresta a conoscerci.
Il mondo oggi ci sembra piccolo, ma ci fu un tempo senza tempo
dove tutti cercavano spazio”(dalle note di Orlando Forioso).
24 febbraio ore 17.00 , 25 febbraio ore 11.00
Sala Marceglia
Produzioni Teatrali Veneziane
Marco Polo e Kublai Kan prima assoluta
ovvero lo cunto delle città invisibili
testi da Le città invisibili di I. Calvino e Lo cunto de li
cunti di G. Basile
regia Alessandro Bressanello
con Eleonora Fuser, Filippo Maria Covre
scene Flavia Panzieri e Alberto Favretto
assistente alla regia Enrico Vanzella
produzione Produzioni Teatrali Veneziane, Assessorato alla
Produzione Culturale del Comune di Venezia, La Biennale di
Venezia
“...Di ritorno dalle missioni da cui Kublai lo destinava,
l’ingegnoso straniero improvvisava pantomime che il sovrano
doveva interpretare ...” Un altro viaggio nel mondo di Marco
Polo e Kublai Kan accompagna e si intreccia alla mostra di Pedro
Cano – di cui condivide l’ispirazione nelle Città invisibili di
Italo Calvino - sceneggiando proprio l’incontro tra il mercante
veneziano e il grande imperatore cinese e collocando i
personaggi al centro delle opere dell’artista - tra sculture,
maschere ed oggetti utili al narrare…
La rievocazione delle città fantastiche viste o sognate dal
viaggiatore e le favole melanconiche di Kublai Kan si rincorrono
alla ricerca di un mondo che esiste solo nella memoria perduta
per sempre. Il risultato è che tra li cunti orientali del
Pentamerone di Gianbattista Basile e le fantasie di viaggio di
Marco Polo raccontate da Italo Calvino la sola via d’uscita
possibile consiste nel “... trattenere il poco che ancora sfugge
al prepotere infernale, unica via di guarigione o per lo meno
attenuarsi della sofferenza... Invece di lasciarsi assorbire
dall’inferno e d’accettare di farne parte (melanconia e
definitiva anestesia), resta per noi un’ultima risorsa che esige
attenzione ed apprendimento continui... cercare e saper
riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno,
farlo durare e dargli spazio...”
Fondatori, a metà degli anni ’70, del Tag Teatro di Venezia,
storica formazione dedicata alla commmedia dell’arte, Alessandro
Bressanello ed Eleonora Fuser sono gli artefici di questo
singolare cunto.
23 febbraio ore 12.00
Telecom Italia Future Centre
Marco Müller incontra Jin Xing
in collaborazione con Telecom Italia Future Centre
24, 25 febbraio ore 21.00 e 26 febbraio ore 16.00
Teatro Malibran
Jin Xing Dance Company
Shangai Tango
coreografia Jin Xing
in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice
Storia artistica e biografia si fondono in Jin Xing, segnando un
destino di eccezionalità: stella della danza contemporanea – a
18 anni è consacrata “miglior ballerina della Cina”e nel ’91
vince il premio come migliore coreografa all’American Dance
Festival, invitata dalla Compagnia di Danza Moderna di Pechino e
contesa dalle migliori formazioni di tutto il mondo – Jin Xing è
anche stata un soldato prodigio – colonnello dell’esercito di
liberazione cinese, ma soprattutto un ballerino che poi è
diventata ballerina. Una trasformazione che Jin Xing ha
raccontato in un libro, di prossima pubblicazione in Italia per
Sonzogno, e in un film documentario (Lo strano destino del
colonnello Jin Xing).
Shanghai Tango è l’ultima creazione di Jin Xing (2003): ispirata
ad una storia popolare cinese, quella di una madre divisa tra
marito e amante, il lavoro è anche uno spaccato della Shangai di
oggi, un melange di passioni e culture tra passato e futuro.
“Bisogna tenere molto conto dell’esperienza professionale di Jin
Xing nel giudicare il suo lavoro. Perché Shangai Tango è un mix
di Oriente e Occidente nei quadri danzati così come nella scelta
delle musiche e dei costumi. … Oriente e Occidente per esempio
si sposano nella scena finale quando le ragazze in ampi costumi
a gonna larga e lunga vorticano sulle note di un valzer di
Strauss mentre i ragazzi in divisa bianca modello guardie rosse
si aggirano per la scena in bicicletta. … Delizioso il passo a
tre di Jin Xing con il marito e l’amante impostato come una
seire di foto di famiglia. Ma certamente al di là della
curiosità sul personaggio è la danza seducente e di grande
tecnica di Jin Xing che affascina di più. Uno spettacolo
antologico, costruito a quadri. Dove emerge il grande sapere
coreografico e le mille ispirazioni, come la nuova Cina. A
cavallo fra Oriente e Occidente” (Sergio Trombetta, Danza &
Danza).
In occasione della prima veneziana, Marco Müller, direttore
della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e sinologo,
presenterà Jin Xing e il suo lavoro al pubblico e alla stampa.
25 febbraio ore 19.00, 26 febbraio ore 16.30 e 19.00
Teatro Piccolo Arsenale
Figli d’arte Cuticchio
Dal Catai a Parigi. Angelica alla Corte di Re Carlo prima
assoluta
regia Mimmo Cuticchio
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Che la dama più contesa dai paladini di Francia fosse una
principessa del Catai può essere sorpresa e motivo di
riflessione per tanti. Così, una delle più belle storie
dell’epopea cavalleresca traccia un ponte ideale tra oriente e
occidente e vede nella Cina lontana il luogo del meraviglioso.
Dal Catai a Parigi Angelica alla Corte di Re Carlo offre
un’altra declinazione delle avventure di Angelica – dopo quella
di Antonino Varvarà con Questa Nave – viste qui attraverso la
tradizione antica e straordinaria dei pupi di Mimmo Cuticchio.
Artista ormai noto in tutto il mondo ed erede di un patrimonio
ineguagliabile – è figlio di pupari e vanta un apprendistato
nell’opra come nel cunto di Peppino Celano – Mimmo Cuticchio è
anche l’unico artefice del rinnovamento di questo linguaggio,
dove cultura sapere e arte si fondono, tecnica antica e ricerca
si alimentano. E’ nella sua bottega che si sbalzano le armature,
si intaglia il legno, si dipingono scene, si realizzano costumi,
si scrivono copioni… Un’opera di fantasia che nasce da un
sapiente artigianato e che trova proprio nell’epica cavalleresca
il tema cardine di tante storie, come Dal Catai a Parigi.
Angelica alla Corte di Re Carlo, riscritta da Mimmo Cuticchio,
che debutterà in prima assoluta per la Biennale.
25, 26, 27 febbraio ore 21.00
Teatro a l’Avogaria
La Finta ammalata di Carlo Goldoni
regia Bepi Morassi
produzione Teatro a L’Avogaria, Assessorato alla Produzione
Culturale del Comune di Venezia, La Biennale di Venezia
”Oh, chi l’avesse mai detto che l’imperator della China avesse a
sposare la figlia del Re del Mogol?” dice Agapito, speziale
(ovvero farmacista, diremmo noi) sordastro (per comodo?) e
visionario, esattamente alla cosiddetta battuta d’esordio della
prima scena di questa curiosa Finta Ammalata: E lo dice, si badi
bene, non raccontando una qualsivoglia vicenda o persino
pettegolezzo relativi ai reali del lontano oriente in due
chiacchiere salottiere, ma semplicemente rispondendo di medicina
ai suoi clienti medici nella sua bottega di speziale. E al
chirurgo Tarquinio che lo accusa: “invece di cavar sangue,
vorrebbe che si caricassero gli ammalati di pillole e sciroppi”
Agapito, rimasto solo, non può che opporre: “Si prevede che il
Gran Can dei Tartari, posto in gelosia di un tal matrimonio, si
armerà alle frontiere del suo paese”
Che c’azzecca, verrebbe da dire? Niente, si dovrebbe rispondere…
Sennonché tutta questa vicenda vive di una sorta di doppia
dimensione: quella reale dei consulti, di Rosaura ammalata ma
per amore, di medici incapaci di fornire qualsivoglia diagnosi e
dunque a maggior ragione una sia pur opinabile cura, di cerusici
e chirurghi al cui confronto persino il ricordo di Jack, qualora
tutto fosse vero, tenderebbe ad impallidire. E di fronte
l’altra: quella per cui smania, ed alla fine probabilmente
raggiunge, Agapito. E cioè il suo mondo di Principesse ed
Imperatori della Cina, di nemici del Gran Khan e del Mogol, con
quella surreale sentita partecipazione per le traversie della
“Imperial regia famiglia”.
Una dimensione evidentemente di rifugio per un mondo che non
solo non riesce ad accettare, ma che proprio rifiuta ed in cui,
curiosamente ma strepitosamente, il cosiddetto altro da sé è il
mito lontano del Catai. E’ un mondo in cui l’ormai inarrestabile
seppur forse ancor confuso sbocco nel prepotente mondo
illuminista vede Agapito inevitabile contraltare del lucido,
forse cinico, sicuramente vincente Dottor Anselmo degli Onesti,
l’amato bene di Rosaura, probabilmente il Mondo Nuovo. In
realtà, Agapito non è nemmeno epigone delle mummie dell’ancien
regime sanitario rappresentate dai vari Tarquinio, Merlino e
Buonatesta. Sarebbe forse troppo banale. Forse ciò che vuole
(che non lo voglia per un attimo anche Goldoni?) è
(semplicemente?) rivendicare la supremazia di un mondo di
fantasia, se non, chi lo sa?, addirittura di poesia (dalle note
di Bepi Morassi).
27 febbraio ore 20.30
Teatro Goldoni
Massimo Ranieri in concerto
Il 27 febbraio 2006 alle ore 20.30 al Teatro Goldoni, il
Carnevale del Teatro della Biennale di Venezia si arricchirà di
un nuovo avvenimento, Massimo Ranieri in concerto, scritto da
Guglielmo Peirce e dallo stesso Ranieri, un racconto in musica
dedicato alla canzone napoletana dal 1800 al 1964, scelto fra i
grandi successi internazionali ormai patrimonio della cultura
italiana, ma anche riscoperta di testi antichi e di testi legati
alla più recente storia popolare italiana. Lo spettacolo è
ambientato in suggestivi quadri teatrali, con le coreografie di
Franco Miseria e i costumi di Enrico Coveri.
Con l’occasione Massimo Ranieri annuncerà, durante le giornate
dedicate a Il drago e il leone, la tournée in Cina di
Pulcinella, il celebre spettacolo diretto da Maurizio Scaparro
che negli anni è stato presentato in tutta Europa e a Broadway,
e che è stato ora invitato nel Settembre 2006 a Pechino e
Shanghai a rappresentare l’Italia, assieme all’ “Arlecchino” del
Piccolo Teatro di Milano.
Il testo di Pulcinella è di Manlio Santarelli, ed è tratto da un
soggetto inedito di Roberto Rossellini, di cui verranno
celebrati nel 2006 i cento anni dalla nascita.
Il concerto di Massimo Ranieri, presentato dal Teatro Goldoni
del Veneto e dall’Assessorato alla Cultura della Regione
Toscana, vede in scena accanto all’artista napoletano il
giovanissimo Emanuele d’Angelo, il cantante senegalese Badarà
Seck, otto strepitosi ballerini e cinque musicisti d’eccezione
che accompagneranno Ranieri durante il suo viaggio musicale:
Mauro Di Domenico alle chitarre, Arnaldo Vacca alle percussioni,
Claudio Storniolo alle tastiere, Vittorio Sonsini al basso e
contrabbasso, ed Ezio Zaccagnini alla batteria.
27 febbraio ore 19.00 , 28 febbraio ore 21.00
Teatro Piccolo Arsenale
Compagnia Enzo Moscato
Niezi (Ragazzi di cristallo) prima assoluta
decollage scenico di citazioni e sequenze da Il Maestro della
notte di Bai Xianyong, Pièce Noire e Orfani Veleni di Enzo
Moscato
testo e regia Enzo Moscato
con Enzo Moscato e Giuseppe Affinito J.
scene Carlo Guitto
colonna sonora Pasquale Scialò
luci Cesare Accetta
fonica Paco Migliore
organizzazione Claudio Affinito
produzione Compagnia Enzo Moscato, La Biennale di Venezia
in collaborazione con Ente Teatrale Italiano
Il lavoro avvicina e sovrappone, quasi senza soluzione di
continuità, due universi di scrittura, lontani eppure molto
affini tra di loro: quello del narratore cinese, Bai Xianyong
(balzato di recente alla ribalta della cronacae del successo,
dopo anni di ostracismo e di censura da parte della autorità
politiche della Repubblica Popolare Cinese, per i temi
“scandalosi” dei suoi romanzi, tutti incentrati attorno ai
cosiddetti “niezi”, i “ragazzi di cristallo”, ovvero i ragazzi
di vita di Taiwan e di Pechino) e quello di Enzo Moscato,
impegnato da sempre, nella a noi più vicina “galassia-Napoli” a
rappresentare, attraverso le figure tematiche e formali della
Notte e dei Travestiti, la complessa e colorata dimensione dei
mondi paralleli, eppure oppositivi, alla Normalità. Quel
variegato popolo di orfani e di deracinès, di creature messe al
bando dal collettivo, e che pure, loro malgrado, riescono poi a
porsi o a diventare dei piccoli ed ironici “maestri”, degli
impagabili istruttori di speranze e di dolore, per altre e più
giovani generazioni di “diversi”, affascinate, più che non si
pensi, dal “no” e dal “rifiuto” dei falsi, quanto comodi, valori
dell’opportunismo sociale (Enzo Moscato).
27 febbraio ore 21.00, 28 febbraio ore 19.30
Spazio Fonderie
Gao Xingjian
Dialoguer-Interloquer prima nazionale
spettacolo in lingua francese con sottotitoli in italiano a cura
di Torticoli
testo e regia Gao Xingjian (premio Nobel per la letteratura
2000)
con Celine Garnavault, Yo Xakabe, Philippe Goudard
assistente alla regia Philippe Goudard
musiche Jacky Craissac
luci Franco Marri
costumi Odile Béranger e Christophe Arnaudin
traduzione francese Annie Curien (edizioni MEET 1993, edizioni
Lanzmann 2001)
traduzione italiana Mario Fedele
operatore sottotitoli François Dufay e Pierre Yves Diez
tecnico Eric Bellevègue
assistente tecnico David Berloquin e Camille Berthelier
direttore di produzione Maripaule B. e Philippe Goudard
produzione Compagnie Maripaule B. et Philippe Goudard
con il sostegno di D.M.D.T.S./ Ministère de la Culture et de la
Communication, di D.R.A.C. Languedoc-Roussillon, del Conseil
Régional Languedoc-Roussillon, del Conseil Général de l’Hérault,
de l’Agglomération de Montpellier e de la Mairie de Montpellier
in partenariato artistico con Studio de la Compagnie Maripaule
B. e Philippe Goudard, accolto in residenza al Théâtre de l’Université
Paul Valéry à Montpellier
28 febbraio ore 18.30
Spazio Fonderie
Il Premio Nobel Gao Xingjian intervistato da Jean Pierre Wurtz
Primo scrittore cinese ad avere vinto il Premio Nobel per la
letteratura, Gao Xingjian - che è anche drammaturgo, pittore,
saggista, regista teatrale - è ancora oggi autore vietato nel
suo Paese d’origine in seguito alla pubblicazione del dramma La
fuite, che si svolge sullo sfondo dei tragici fatti di Piazza
Tienanmen.
Pubblicato nel ’94, Dialoguer-Interloquer è il primo testo messo
in scena da Gao stesso nel suo esilio francese (’99). E’ un
esercizio insolito per gli attori occidentali, che non riescono
a evitare la trappola del dialogo realista, almeno nella prima
parte dello spettacolo, dando al tutto l’aria artificiosa della
discussione, dopo l’amore, fra due amanti occasionali, che si
conclude con la morte di entrambi (simbolica? rituale?).
Nella seconda parte, i monologhi intrecciati dell’uomo e della
donna, oltre la morte: gli attori li affrontano con i toni e i
gesti giusti, assecondando il desiderio dell’autore di un “botta
e risposta nello stile kuan”, ovvero dei dialoghi filosofici tra
mestro e discepolo che sono l’esatto contrario del dialogo
realista, della logica e del ragionamento occidentale, per
raggiungere la percezione, secondo lo spirito zen della scuola
buddista Chan che caratterizza il pensiero della letteratura
cinese sorta durante la dinastia T’ang, agli inizi del settimo
secolo.
L’irruzione contrappuntistica, poi, di un danzatore giapponese
arricchisce la scena di gesti e suoni misteriosi, frutto di
percussioni, e contribuisce a caratterizzare la teatralità così
peculiare di Gao nel panorama teatrale europeo.
Gao Xingjian sarà presente a Venezia e il pomeriggio del 28
febbraio incontrerà il pubblico allo Spazio Fonderie
dell’Arsenale, immediatamente prima della replica del suo
spettacolo; condurrà l’incontro Jean Pierre Wurtz, uno dei
massimi conoscitori francesi dell’opera di Gao Xingjian.
28 febbraio ore 20.00
Teatro La Fenice
Da Venezia alla Città Proibita prima assoluta
Gala lirico-sinfonico ideato e curato da Francesco Stochino
Weiss
erhu solo Ma Xiang Hua
tenore Chi-Li Ming
cantante popolare cinese De Xi Mei Duo
con la partecipazione di Massimo Ranieri
direttore Zhang Jiemin
direttore del coro Emanuela Di Pietro
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Musiche originali di Josef Fung
produzione Progetto Italia, La Biennale di Venezia, Fondazione
Teatro La Fenice
Zhang Jiemin, giovane straordinario talento della direzione
d’orchestra, è un’altra delle scoperte di un Paese che non cessa
di stupire: la Cina.
Sarà lei, già assistente di Zubin Mehta, a salire sul podio
della Fenice il 28 febbraio per il Gala del Carnevale del
Teatro; sarà lei a dirigere lo spettacolo lirico-sinfonico Da
Venezia alla Città Proibita: una serata originale di musica e
spettacolo dedicata alla storia e alla tradizione della Cina, un
viaggio che parte dall’antichità per arrivare ai giorni nostri.
Il programma, ricchissimo, metterà in dialogo Venezia e la Città
Proibita con esibizioni di giocolieri e danze ispirate ad
antiche musiche cinesi, suonatrici di erhu e contorsionisti,
arie d’opera del repertorio italiano eseguite da artisti cinesi
e un finale a sorpresa.
I cantanti cinesi interpreteranno, ovviamente in italiano, la
variazione di Rossini sul Carnevale di Venezia per soprano
leggero, il noto duetto dei due gatti e l’aria di Don Profondo
del Viaggio a Reims, con le sue divertenti imitazioni. Poi si
darà voce alla gelida regina cinese di Puccini: Turandot.
Dall’opera verranno proposti quattro celeberrimi brani - la
festa, gli enigmi, l’aria di Liù e il Nessun dorma.
Mentre le azioni vivranno sul palcoscenico, due maxischermi
proiettano particolari dello spettacolo e immagini a commento,
che contribuiranno a creare una scenografia sospesa tra
tradizione e tecnologia, tra antico e moderno, tra il Drago e il
Leone.
Lo spettacolo verrà trasmesso per intero dalla televisione
cinese CCTV e dalla Rai.
28 febbraio ore 22.00
Teatro Goldoni
Silvio Orlando
Sik sik l’artefice magico
di Eduardo De Filippo
con Silvio Orlando
regia Armando Pugliese
in collaborazione con Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni
Sul finire della stagione 1929-30 al Manzoni di Roma, dove si
trova con la compagnia di Vincenzo Scarpetta, Eduardo riceve una
lettera da Titina, che sta recitando nella rivista al Teatro
Nuovo di Napoli. Compagno d’arte dell’attrice e stella della
compagnia è, in quella stagione, Totò, il quale però ha deciso
di rompere il contratto col Nuovo per scritturarsi con Cabiria,
una soubrette allora famosa. E’ Titina a proporre all’impresario
del Nuovo di sostituire Totò con un trio formato da lei e dai
suoi fratelli, attori apprezzati e non nuovi al repertorio di
rivista. Per l’impresario, del resto, l’impegno è limitato,
poiché si tratta di coprire la stagione solo per le poche
settimane restanti. Si decide inoltre di non rischiare
allestendo un grande spettacolo, ma di mettere in scena «una
rivistina (…) graziosa, senza pretese o grandi scenari». Per
questa rivista, scritta da Kokasse (Mario Mangini) e intitolata
Pulcinella principe in sogno, Eduardo crea l’atto unico in due
quadri Sik-Sik, l’artefice magico.
“Le mie commedie nascono sempre da un’osservazione diretta, da
un fatto di cronaca, dallo studio di un personaggio incontrato
magari per strada. Sul fatto o sul personaggio, naturalmente,
interviene la fantasia. […] Prima di scrivere una sola battuta,
però, rimugino dentro di me le scene ad una ad una, in tutti i
particolari. […] Poi quando comincio a scrivere, viene tutto di
getto, con facilità; ogni cosa è stata prevista, ogni piccolo
pretesto già collocato al suo posto, ogni appiglio per qualunque
azione successiva già considerato. Ecco perché, ad esempio,
potei scrivere l’atto unico di Sik-Sik, il povero prestigiatore
cinese che fu il più fortunato tra i miei personaggi, mentre
viaggiavo in treno da Roma a Napoli nel 1929. Ero in un vagone
di terza classe e avevo portato con me, per colazione, un
cartoccio di pane, formaggio e pere: sulla carta di quel
cartoccio cominciai appunto a far vivere Sik-Sik” (Eduardo De
Filippo).
LA CINA RACCONTATA DA CALVINO, PARISE,
TERZANI, RICCI, XIANYONG
9-10 16-17 febbraio
Ateneo Veneto
Ciclo di incontri introduttivi a cura della Prof.ssa Magda
Abbiati
in collaborazione con Dipartimento di Studi sull’Asia Orientale
- Università Ca’ Foscari di Venezia e con Ateneo Veneto
9 febbraio ore 17.00
Prof. Attilio Andreini
Il fascino sottile della cultura cinese tradizionale
10 febbraio ore 17.00
Prof.ssa Laura De Giorgi
Trasformazioni sociali nella Cina contemporanea
16 febbraio ore 17.00
Prof. Marco Ceresa
Bai Xianyong, uno sguardo diverso alla Cina
17 febbraio ore 17.00
Prof. Marco Ceresa
Mangiare, bere, uomo, donna: aspetti della vita quotidiana nella
Cina di oggi
Religione, filosofia, letteratura, stili e costumi della Cina di
ieri e soprattutto di oggi: uno sguardo approfondito e
sfaccettato verso questo continente sempre più protagonista farà
da prologo a Il drago e il leone, attraverso un ciclo di
incontri realizzato in collaborazione con il Dipartimento di
Studi sull’Asia Orientale dell’Università Ca’ Foscari di
Venezia, e con l’Ateneo Veneto.
21 febbraio ore 17.00
Ateneo Veneto
La Cina raccontata da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xianyong
Maurizio Scaparro incontra Federico Rampini
in collaborazione con Premio Grinzane – Cavour, Ateneo Veneto
La Cina che irrompe sulla scena economica mondiale, tanto da far
parlare del xxi secolo come del “secolo cinese”, vista
attraverso gli occhi di Federico Rampini – attento testimone,
dall’osservatorio di corrispondente da Pechino, della crescita
dirompente di un paese che ospita un quinto della popolazione
mondiale.
23 febbraio ore 17.00
Ateneo Veneto
La Cina raccontata da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xianyong
Dove danzano i draghi e gli dei
La Cina di Tiziano e Angela Terzani
regia e adattamento di Ferdinando Ceriani
tratto da La porta proibita di Tiziano Terzani e da Giorni
cinesi di Angela Terzani Staude (edizioni Longanesi)
con Andrea Jonasson, Franco Molè
produzione Ex Novo
in collaborazione con Angela Terzani Staude e Folco Terzani ,
Premio Grinzane – Cavour, Ente Teatrale Italiano, Regione
Toscana, Ateneo Veneto
Un viaggio e un’avventura raccontati da due voci, una maschile,
Tiziano, e una femminile, Angela, che ripercorrono attraverso le
parole, le immagini, la musica, l’esperienza unica e
affascinante della famiglia Terzani in Cina, all’inizio degli
anni ‘80, quando si preparano gli sconvolgimenti di questi
ultimi anni.
La porta proibita e Giorni cinesi (pubblicati da Longanesi) sono
la testimonianza limpida di due persone libere che sono partite
per la Cina affascinate dal mito maoista e hanno invece
scoperto, rompendo il muro che li separava dalla gente comune,
il fascino profondo della cultura tradizionale cinese, che
rischia oggi di scomparire per sempre.
A dare voce e corpo a questo grido di allarme lanciato dai
Terzani, Andrea Jonasson, una delle più carismatiche attrici
europee, tedesca come Angela Terzani Staude, e Franco Molè,
drammaturgo ed attore, chiamati a rivivere sulla scena le
emozioni, la curiosità, le gioie e le paure dei Terzani. Alle
loro parole si legheranno immagini, fotografie di Tiziano
Terzani, mai fino ad oggi presentate al pubblico, i suoni e i
rumori di quella terra lontana e la musica di Chopin nelle
registrazioni eseguite da Fou Ts’ong, uno dei più grandi
pianisti cinesi, amico e compagno della loro avventura.
“…. Sono i dettagli della vita che, se non registrati in lettere
e diari, scompaiono dalla memoria dell’uomo e vengono a mancare
a chi cercherà di ricostruire la storia di una civiltà” (Angela
Terzani Staude).
24 febbraio ore 17.00
Ateneo Veneto
La Cina raccontata da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xianyong
Cara Cina
da Racconti di Goffredo Parise
regia Piero Maccarinelli
con Pino Micol
musiche eseguite dal vivo da Antonio Di Pofi (pianoforte)
in collaborazione con Premio Grinzane – Cavour, Ateneo Veneto
“… Questo viaggio di continuo confronto fra noi italiani ed
europei e il popolo cinese mi ha portato a concludere che i
cinesi hanno urgente bisogno di imparare da noi, Europa, due
cose: l’analisi e la sintesi. Cioè la libertà. E noi da loro
altre due cose non meno importanti: lo stile della vita e
l’aiuto reciproco. Cioè l’amore. Messe insieme significherebbero
pace e grande civiltà”. E’ una delle affermazioni finali del
libro di Goffredo Parise, scritto a metà degli anni ’60, da cui
prende avvio il lavoro di Piero Maccarinelli - con Pino Micol -
che propone un percorso in uno dei paesi oggi forse più ricco di
contraddizioni, non alla ricerca del tempo perduto, ma per
assaporare quei gusti, quei colori, quelle situazioni, quelle
diversità che la globalizzazione rischia di far scomparire o
forse ha già cancellato.
Parise non poteva certo essere un appassionato apologeta
dell’ideologia maoista, e proprio questa sua distanza
dall’ideologia consente un punto di vista più poetico e
paradossalmente, nella sua soggettività, oggettivo.
27 febbraio ore 21.00
Ateneo Veneto
La Cina raccontata da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xianyong
Non solo invisibili
da Italo Calvino
regia Giorgio Albertazzi
con Giorgio Albertazzi
musiche eseguite dal vivo da Marco Di Gennaro (pianoforte)
in collaborazione con Premio Grinzane – Cavour, Regione Toscana,
Ateneo Veneto
La Cina di Italo Calvino è prima di tutto – e quasi un leit
motiv di questo Carnevale del Teatro – Le città invisibili:
quella mappa fantastica nata dalla penna dello scrittore e dal
dialogo immaginario tra Marco Polo e Kublai Kan. Ma il viaggio
nel fantasmagorico universo calviniano, attraverso cui ci
conduce un “lettore” d’eccezione, trascinante e medianico, come
Giorgio Albertazzi - che già qualche anno fa aveva affrontato lo
scrittore con le sue leggendarie Lezioni americane - non si
fermerà qui.
1 marzo ore 11.00
Telecom Italia Future Centre
La Cina raccontata da Calvino, Parise, Terzani, Ricci, Xianyong
Matteo Ricci, il Drago bianco
conversazione con Luca Doninelli, Folco Quilici, Francesco D’Arelli
(Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente)
in collaborazione con Telecom Italia Future Centre, Dipartimento
Studi sull’Asia Orientale, Università Ca’ Foscari di Venezia
Il Carnevale del Teatro si chiude significativamente il
mercoledì delle Ceneri ripercorrendo il rapporto del
Cristianesimo e dell’Occidente con la Cina a partire dal gesuita
Matteo Ricci. Singolare figura di missionario, tollerante,
curioso e persino innamorato di tutto l’universo culturale
cinese, Matteo Ricci pone il problema, di bruciante attualità,
del rapporto fra civiltà diverse. A rievocarne la storia lo
scrittore Luca Doninelli, il professore Francesco D’Arelli e
Folco Quilici che, dal film documentario su Matteo Ricci - Il
rischio e l’obbedienza per Rai 1 – prende le mosse per un
prossimo lungometraggio, ora in fase di preparazione, sulla vita
del famoso gesuita
MARAVIGLIA ET DIVERSITADE
21 febbraio dalle 14.00 alle 18.00
dal 22 febbraio al 1 marzo dalle 11.00 alle 18.00
Corderie dell’Arsenale
Mostra
L’ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci
Costumi dal film L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci
a cura di Giulia Mafai
in collaborazione con APT Azienda di Promozione Turistica di
Venezia e Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
21 febbraio - ore 20.00
Teatro Malibran
Proiezione
L’ultimo imperatore
di Bernardo Bertolucci
in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice, Circuito
Cinema Comunale di Venezia
Nel 2006 ricorre il ventennale delle riprese de L’ultimo
imperatore, il capolavoro di Bernardo Bertolucci vincitore di
nove Oscar, che narra l’incredibile e autentica vicenda di Pu Yi,
ultimo imperatore cinese sopraffatto dalla storia, salito al
trono nel 1906 all’età di tre anni.
Il Drago e il leone ha voluto dedicare un importante omaggio a
questo kolossal di rara bellezza - che ha saputo unire la
biografia paradigmatica di un essere umano, alla nascita della
nuova nazione cinese nel XX secolo – con una grande mostra, a
cura di Giulia Mafai, dei costumi realizzati per il film e
premiati anch’essi con l’Oscar, che avrà luogo negli
spettacolari spazi dell’Arsenale di Venezia.
I costumi de L’ultimo imperatore sono stati realizzati
dall’inglese James Acheson, che durante la lavorazione si servì
della collaborazione di novemila sarti provenienti da tutto il
mondo per riprodurre gli abiti dei personaggi del film, dai
protagonisti alle diciannovemila comparse, dalle vesti
lussuosissime della corte imperiale, alle divise grigie delle
Guardie Rosse. E il risultato di tanto lavoro è tutto ben
visibile sullo schermo.
Parte dei costumi esposti alla mostra all’Arsenale, sono stati,
dopo lunga ricerca, reperiti presso i negozi di antiquariato di
Hong Kong, commoventi reperti di un mondo di grande cultura, ma
anche di grande crudeltà sociale, scomparso nel XX secolo.
Questi reperti tessili rimangono, come pietre fossili, una
splendida testimonianza artistica di un mondo ormai scomparso.
La mostra vuole anche ricordare la singolarità dell’impresa
produttiva compiuta da Bertolucci e dall’inglese Jeremy Thomas,
che portarono a compimento il film lavorando in esterni a
Pechino (per la prima volta una troupe cinematografica straniera
fu accolta nella Città Proibita), Dalian e Chang-Chun, e
rappresentarono un pionieristico e prestigioso esempio dei
rapporti di collaborazione culturale e industriale fra la Cina
moderna e l’Occidente.
La mostra sarà inoltre arricchita da un’ampia documentazione
fotografica, in collaborazione con la Cineteca di Bologna,
mentre la sera dell’inaugurazione, il 21 febbraio al Teatro
Malibran, l’omaggio si concluderà con la proiezione de L’ultimo
imperatore.
22 febbraio dalle 14.00 alle 18.00
dal 23 febbraio al 1 marzo dalle 11.00 alle 18.00
Sala Marceglia
Mostra Le Città Invisibili
acquerelli di Pedro Cano
con il sostegno di Región de Murcia – Consejería de Educación y
Cultura – Dirección Generale de Cultura
“Non è detto che Kublai Kan creda a tutto quel che dice Marco
Polo quando gli descrive le città visitate nelle sue ambascerie,
ma certo l’imperatore dei tartari continua ad ascoltare il
giovane veneziano con più curiosità e attenzione che ogni altro
suo messo o esploratore”. Dal dialogo a due voci tra
l’imperatore d’oriente e il mercante veneziano, nasce la
fantastica mappa di 55 città, tutte con nomi femminili, che
costituisce uno dei testi più belli della letteratura dei nostri
tempi, Le città invisibili di Italo Calvino. E nasce anche il
viaggio parallelo di Pedro Cano - pittore originario della
Murcia ma da anni residente in Italia – che, sovrapponendo i
suoi appunti di viaggio a quelli di Calvino, rievoca le 55 città
in altrettante immagini con i colori, sospesi e visionari,
dell’acquerello. “Ogni quadro è collegato ad una delle città
evocate dal Marco Polo di Calvino. Pedro Cano ne coglie un’eco e
lo sviluppa. Ecco i bagliori giallo ocra delle cupole di
Diomira. Ecco, racchiuso nel guscio di una conchiglia, il centro
dilatato come una pupilla, il mistero di Isidora. Ecco
raccontata da una sagoma bianca di bagnante inginocchiata in un
esotico bagno turco l’anima di Anastasia, città d’acque sognanti
(…). Un incastro di specchi in frantumi che si irraggia da una
mappa di Venezia a descrivere i miraggi di Octavia. Una sfilata
di volti semicancellati a parlarci di Adelma, città della morte.
Probabilmente Calvino cullava dentro di sé altre immagini, altre
visioni. Ma sarebbe rimasto molto intrigato dal magico pudore di
questo tradimento” (Danilo Maestosi, “Il Messaggero”). La moglie
di Calvino aveva regalato un volume dell’opera a Pedro Cano 14
anni fa, ma soltanto negli ultimi 4 anni il pittore spagnolo,
alla ricerca di una chiave che rendesse visibile l’invisibilità
di una topografia fantastica, ha materialmente realizzato
l’opera definitiva, costituita da 55 acquerelli su carta
prodotta a mano.
dal 23 febbraio al 1 marzo ore 11.30 e in replica 12.30
Sala Marceglia
Rassegna video di film dedicati a Marco Polo
Cuccioli II – Sulle tracce di Marco Polo …di Sergio Manfio
Marco Polo di Giuliano Montaldo
Uno scozzese alla corte del Gran Kan di Archie Mayo con Gary
Cooper
La meravigliose avventure di Marco Polo (Lo scacchiere di Dio)
di Noël Howard e Denys de la Patellière
L’inferno dei Mongoli di Chang Chen
Marco Polo, l’uomo che visitò il favoloso oriente (Serie Grandi
Personaggi)
Marco Polo – Ritorno a Xanadu di Ron Merk
in collaborazione con Circuito Cinema Comunale di Venezia
Una serie di proiezioni dedicate alla figura di Marco Polo dalla
Videoteca Pasinetti del Circuito Cinema Comunale di Venezia. In
particolare, oltre al celeberrimo film televisivo di Giuliano
Montaldo del 1982 e a vari lavori di animazione, saranno
proposte due curiose versioni cinematografiche: nella prima,
realizzata a Hollywood da Archie Mayo nel 1938, il celebre
viaggiatore veneziano, interpretato dall'altrettanto celebre
Gary Cooper, viene spacciato per scozzese ("The Adventures of
Marco Polo" in originale, nell'edizione italiana, non a caso,
"Uno scozzese alla corte del Gran Kan"); nella seconda, di
produzione francese ("La fabuleuse aventure de Marco Polo, 1964,
regia di Denys de la Patellière), il Veneziano è impersonato dal
tedesco Horst Bucholz, al fianco del quale figurano nei ruoli
comprimari Anthony Quinn, Orson Welles, Omar Sharif, Akim
Tamiroff e tanti altri volti noti del cinema internazionale di
quegli anni. Due rarità conservate alla Pasinetti. (Roberto
Ellero)
Dal 21 febbraio al 1 marzo ore 10.00-17.00
Museo d’ Arte Orientale a Ca’ Pesaro
Percorso espositivo
Dalla Cina a Venezia, vesti imperiali, porcellane e giade della
dinastia Qing (1644-1911)
Un itinerario tra draghi cinesi e antichi documenti veneziani
in collaborazione con Soprintendenza Speciale per il Polo
Museale Veneziano e Archivio di Stato di Venezia
In occasione dell’edizione 2006 del Carnevale di Venezia, il
Museo d’Arte Orientale propone un percorso dal titolo: Dalla
Cina a Venezia, vesti imperiali, porcellane e giade della
dinastia Qing (1644-1911).
Quest’itinerario, che prende a pretesto l’iconografia del drago,
offre la possibilità di vedere opere che generalmente sono
conservate nei depositi e, grazie alla collaborazione con
l’Archivio di Stato, anche preziose testimonianze documentarie
sull’attenzione reciproca che, per molti secoli a partire da
Marco Polo accompagna le relazioni tra i due mondi: dal
testamento di Matteo, zio di Marco, redatto il 6 febbraio del
1310 su due grandi fogli di pergamena dal notaio Pietro Pagano,
dove vengono ricordate le tribus tabulis de auro que fuerunt
Chan Tartarorum, alla sentenza emessa dai giudici veneziani nel
luglio del 1366 in favore della figlia di Marco Polo, Fantina,
dove vengono elencati, tra i beni oggetto del contenzioso,
stoffe provenienti dal Cataio e drappi di seta a stranii
animali, da identificarsi con i draghi, e dove viene ricordata
la morte dell’illustre padre (In nome de Dio, 1323 die 8 zener
morì misser Marco Polo), per arrivare infine alla narrazione –
quasi in presa diretta – dell’udienza concessa a Palazzo ducale
all’ambasciatore cinese, nel dicembre 1652, inviato per
osservare le cose più conspicue della Cristianità, e latore di
una lettera di saluto al doge di Venezia che così si apre: “Nel
grande Occidente alla Serenissima Repubblica della clarissima
città di Venezia lettera di salutatione mandata in segno d’amicitia”.
I documenti, scelti con particolare riguardo agli oggetti
presenti nelle splendide sale di Ca’ Pesaro, saranno esposti
accanto alle magnifiche vesti imperiali dei secoli XVII-XIX
presentate per la prima volta dopo il restauro, a porcellane
imperiali, bronzi e giade, tra cui un raffinato bruciaprofumi, e
curiosi flaconi portatabacco. Agli abiti di corte si aggiunge
una preziosa giacca rossa appartenuta ad una bambina nobile ed
usata per festività e ricorrenze particolari. Gli abiti fanno
parte di una più ampia collezione di vestiario cinese, presente
al museo; il fondo, studiato, catalogato ed in parte pubblicato
nel 1985 da Donatella Failla, ha subito un lungo e paziente
restauro eseguito nella metà degli anni Novanta con fondi della
Legge Speciale per Venezia. Le vesti in esposizione sono un
esempio dell’evoluzione nella moda dinastica avvenuta durante la
dinastia Qing (1644-1911).
Elemento decorativo comune ai materiali esposti è il drago,
animale fantastico che sin dall’antichità appartiene alla
tradizione cinese: emblema esclusivo di regalità, chiamato a
testimoniare con la sua iconografia su opere di elevata qualità,
come bronzi, giade, porcellane, abiti, la loro destinazione
esclusiva all’Imperatore. Per le vesti in particolare
intervengono severe leggi sontuarie a codificarne l’impiego
quale emblema imperiale.
Oggetti e vesti appartengono alla collezione del principe Enrico
di Borbone conte di Bardi. La raccolta, formata a seguito del
“viaggio intorno al mondo” compiuto dal principe tra il 1887 e
il 1889, passò dopo alterne vicende allo Stato e, per
convenzione con il Comune di Venezia, è collocata dal 1928 a Ca’
Pesaro.
Dal 21 febbraio al 1 marzo, vi saranno, tutti i giorni, alle ore
11 ed alle ore 15, visite guidate gratuite fino ad esaurimento
posti (30) per il pubblico veneziano e non. In collaborazione
con la Collezione Peggy Guggenheim inoltre, ci sarà
un’iniziativa dedicata ai bambini di età compresa tra i 4 ed i
12 anni, dal titolo Storie di draghi e maschere di leoni.
Alla visita al Museo sabato 25 febbraio alle ore 15, seguirà
domenica 26 alla Collezione Peggy Guggenheim un laboratorio
gratuito dove verranno create fantasiose maschere ispirate a
draghi e leoni. Il laboratorio si concluderà con una giocosa
performance sulle orme delle tradizionali danze cinesi.
[qui vanno aggiunte le poche righe già concordate sull’invito ai
ragazzi a concludere il carnevale all’Arsenale]
Tutti i bambini saranno inoltre invitati a partecipare alla
festa conclusiva de La Citta' Non Proibita che il Carnevale del
Teatro della Biennale di Venezia dedica loro all'Arsenale:
martedi' 28 febbraio, a partire dalle 15.00, acrobati, artisti e
burattini li condurranno alla scoperta della magia del teatro.
Maria De Falco Marotta & Team
GdS 20 II 2006 - www.gazzettadisondrio.it