SCIOPERI...FINANZIARIA....UOMO QUALUNQUE
Faccio due premesse:
- queste cose le avrei scritte anche se NON fossi stato "danneggiato" dalla finanziaria
- queste cose le avrei scritte anche se questa finanziaria l'avesse fatta il governo di centro-destra (per il quale NON ho votato)
La premessa mi pare doverosa non per chi mi conosce, ma per chi NON mi conosce.
Qualche postulato:
- questa coalizione è nata disarticolata (molti di noi che non sono politici di professione se n'erano accorti fin da subito, e lo denunciarono)
- questa coalizione ha fatto un programma che era molto bello, ma che sembra non avesse punti vincolanti o "conditiones sine qua non..."
- questa coalizione marcia poco unita e il governo sembra il campo di Agramante
- il Presidente del Consiglio non ha un partito alle spalle, ma un generico progetto di Unione quasi impossibile.
- i conti dello stato NON erano in ordine, anzi...
Parto da qui, è ovvio, per dire che la finanziaria mi danneggia, come lavoratore autonomo. Ho anche scoperto da poco che, secondo gli studi di settore, dovrei dichiarare un reddito superiore di oltre 20.000 euro di quello che dichiaro (ma non ci posso fare nulla se i soldi che prendo sono quelli e non percepisco un cent in nero) e che quindi potrei essere passibile NON SOLO di controllo (quello venga quando vuole, esamini tutto fino alla fine), ma di multa secca, da pagare e poi da richiedere con ricorso.
QUesta finanziaria, dicevo, mi danneggia, ma non scendo in piazza.
Non perchè non voglia fare un torto a Prodi, ma perchè da qualche parte bisogna pure cominciare per sanare i conti dello stato.
In che strano paese mi è capitato di vivere la mia storia umana!
Tutti dicono che bisogna fare sacrifici per sistemare i conti, tutti sono d'accordo, ma quando debbono mettere mano al proprio portafoglio...allora dicono di no. Dicono che bisogna toccare quello del vicino che è più gonfio. Dicono che non ci stanno.
Ancora più strano è che i politici responsabili di questo progetto di risanamento scendano in piazza (es.Fassino) per dare ragione ai manifestanti. Sabato scorso un pensionato dello stato (ha 62 anni ed è in pensione da 4) che lavora in nero organizzando gite turistiche, ex socialista craxiano, mi ha fermato pontificando contro questo governo (quasi accusandomi di averlo indotto a votare per il centro sinistra, mentre mi aveva chiesto solo un parere elettorale) e dicendomi che sarebbe andato a Roma a protestare. Quando gli ho fatto rispettosamente osservare che oltre alla pensione statale incassava proventi non dichiarati, è rimasto basito, mi ha risposto che questo non c'entra, che i soldi si devono andare a prendere da un'altra parte...A questo punto sono rimasto basito io e l'ho salutato con la cordialità di sempre.
Non scendo in piazza - dicevo - perchè, oltre a pensare che qualcuno deve cominciare a fare sacrifici (per me si tratta, ad es. di rinunciare ad un pacchetto di sigarette in più, all'acquisto di un libro o a vedere un film che m'interessa, andare ad uno spettacolo teatrale, in pizzeria con la mia famiglia...), penso che se fra un anno o due (assodato che il progetto di due economisti seri quali sono Prodi e Padoa Schioppa) le cose si rimetteranno in sesto, anch'io potrò tornare a comprami il libro, andare a teatro...
C'è solo una cosa che mi amareggia molto: il mio parere non è ascoltato dal Palazzo. A Prodi ecc. non interessa il mio parere. Se mi ascoltasse gli direi che sono d'accordo su tutto, ma che c'è un ...MA. Non vedo nella finanziaria tagli a sprechi evidenti del Palazzo. I tagli che ci sono hanno il carattere di pura cosmesi e i veri tagli sono stati imposti agli enti locali i quali, non potendo e non volendo rinunciare a nulla, aumentano le tasse sulla spazzatura, sull'energia di consumo e, fra poco, reintrodurranno la tassa sul macinato.
E' un'amarezza che nemmeno i dolcetti di Halloween riescono a mitigare.
Ernesto Miragoli