EUROSTAT, ALLARME CARO-ENERGIA. L’ITALIA HA IL CONTO PIÙ SALATO – PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE ONORARIO AIN FORNACIARI

Sciagurata decisione di abbandonare il nucleare: ci hanno imbrogliato su tutta la linea

Facendo riferimento all’articolo di cui a titolo soprastante, pubblicato però non sull’ultimo numero ma sul n. 3 del 30 gennaio, il Presidente Onorario dell’Associazione Italiana Nucleare ci ha inviato la seguente precisazione:

“Gentile Direttore, desidero segnalarLe che nell'articolo dal titolo "EUROSTAT, Allarme caro-energia. L'Italia ha il conto più salato", pubblicato nell'ultimo numero della Gazzetta, il prezzo dell'energia é stato indicato il "euro per kW", mentre avrebbe dovuto essere "centesimi di euro per kWh". In ogni caso si dovrebbe evidenziare che, a causa dell'eccezionale aumento del prezzo degli idrocarburi (600% negli ultimi 5 anni),di cui noi siamo dipendenti all'80% nella generazione elettrica contro la media UE del 20%, le nostre bollette elettriche per le utenze maggiormente significative (3500 kWh/anno per uso domestico e 2 GWh/anno per le PMI) sono doppie rispetto alla Francia, triple rispetto ala Svezia e del 60% superiori alla media europea.

Tutto questo a causa della sciagurata decisione di abbandonare il nucleare. A disposizione, se interessa approfondire.

Molto cordialmente, Paolo Fornaciari

Presidente Onorario Associazione Italiana Nucleare (AIN) Roma”

Ringraziamo l’ing. Fornaciari (x) per la sua precisazione, giustissima facendo presente che l’errore era sfuggito in quanto si trattava di una nota di Quindici – Federutility che in queste cose si suppone non dovrebbe sbagliare (salvo non rispettare la convenzione sulle unità di misura che vuole le iniziali di personaggi, come Watt, in maiuscolo…). A suo tempo, in occasione di una lunga e proficua collaborazione con l’allora Vicepresidente dell’ENEA. Luigi Noé, discutemmo più volte su questa follia che ha messo in crisi energetica l’Italia e di fatto distrutto l’industria in cui eravamo leader, quella elettromeccanica. Ci hanno imbrogliato dicendo che dopo l’Italia sarebbero venuti gli altri Paesi, ma neppure in Germania con i Verdi al Governo le centrali sono state chiuse. Ci hanno imbrogliato tacendo i costi che avremmo dovuto affrontare e che ci siamo ritrovati per anni nella bolletta. Ci hanno imbrogliato prospettando un futuro luminoso con le energie alternative che poi i loro esponenti di periferia ostacolano e boicottano. E poi il colmo. Il referendum ha detta basta alle centrali. Ma perché chiudere quelle che già c’erano? Chiusure non come quelle di un capannone, ma chiusure costosissime. Certo, v’è il problema delle scorie radioattive. Quale contributo abbiamo dato noi con il decreto Bersani di chiusura, a costi altissimi, delle poche nostre centrali? Nel mondo ce ne sono quasi 450. Per stare vicino a casa nostra sono 150 i reattori attivi in otto Paesi dell'Unione,Europea (una sessantina nella sola Francia) mentre nei nuovi Stati membri e in quelli candidati, esistono 68 reattori. L’idiozia eretta a sistema: via le nostre centrali e l’energia la si va a comprare in Francia e in Svizzera. Eolica? Solare? Fotovoltaica? No, nucleare.

Quando vorrà, Presidente, la Gazzetta sarà lietissima di ospitare commenti Suoi o di altri, (anche di chi la pensa diversamente, con riserva di una nostra nota di commento ovviamente).

Frizziero, direttore

(x) L’ing. Paolo Fornaciari si è occupato di progettazione delle prime centrali italiane da Latina a Caorso e a Montalto ed è stato il responsabile, negli anni Ottanta, del Progetto Unificato Nucleare, il più grande progetto che l'ENEL abbia mai gestito.

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