MA LE VIE DEL SIGNORE NON SONO INFINITE?
Caro Direttore, “Cristo ha costituito sulla terra un'unica Chiesa, che si identifica pienamente solo nella Chiesa cattolica e non nelle altre comunità cristiane”. E' quanto afferma il nuovissimo documento redatto dalla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede approvato da Ratzinger. E come reagisce la curia veronese? Invece di prendere umilmente atto, Don Sergio Gaburro, delegato vescovile per l’ecumenismo, all’insediamento del nuovo vescovo, presenta la comunità protestante (il vero oggetto della nota) come rappresentante delle altre Chiese Cristiane. Non pago, dalle pagine dei media veronesi, si permette di stroncare le nuove direttive vaticane liquidandole come “precisazioni che rimettono in discussione le interpretazioni date dal Concilio e che forse le risposte bisognerebbe cercarle di darle tutti assieme e non dare noi una risposta per tutti”. Parole gravissime! A Verona, mai era accaduto che un sacerdote di cosi alto livello istituzionale avesse l’ardire di dissentire pubblicamente e apertamente dal Pontefice. Evidentemente, “protestare” non è esclusiva prerogativa dei protestanti. La chiesa cattolica non obbliga nessuno a rimanere, se non ci si riconosce, non si dice forse che le vie del Signore sono infinite?
Gianni Toffali