LA QUESTIONE DELLE TASSE SU BOT & C.. SOTTOSEGRETARIO FUORI FASE, MINISTRO LIMITATO CHE INVENTA LA TREGUA FISCALE. MA L’ANNUNCIATA RIDUZIONE DELLE TASSE CHE FINE HA FATTO?
Fase uno
Il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi (un DS DOCG che però è emigrato nella Sinistra democratica) dichiara che nella prossima Finanziaria l'aliquota sulle rendite finanziarie (BOT e compagnia bella) salirà dall’attuale 12,5% al 20% portando al 20 quella sui conti correnti oggi al 27%.
Fase due
Palazzo Chigi censura la dichiarazione definendola estemporanea
Fase tre
Il Ministro del welfare Paolo Ferrero (Rifondazione comunista) ricorda solennemente a Prodi che questa misura é contenuta nel programma di governo e nel documento della maggioranza sul Dpef del 2008.
Fase quattro
Prodi risponde che sì c’è nel programma che però abbraccia un arco di cinque anni. Si deve tener conto delle opportunità. Queste cose le decide il Consiglio dei Ministri.
Fase quattro, sponda CdL
CdL a nozze. Ancora fisco! E poi il fisco che colpisce i risparmi delle famiglie! Apriti cielo.
Fase quattro, sponda Unione
Arrabbiature nell’Unione. La Lega parla di sciopero fiscale. La CdL vuole ridurre le tasse. Settori importanti del centro-sinistra, preoccupatissimi, chiedono anche loro di sgravare le famiglie, e saltano fuori uscite come questa destinate a scontentare ulteriormente la pubblica opinione. Economisti sia del centro destra e che del centro sinistra sono concordi nel ritenere sbagliata o comunque non opportuna una misura di questo genere.
Fuori fase l’on. Alfiero Grandi? E chi è?
Fuori fase il sottosegretario Grandi? Pesiamolo. Vediamo chi è copiando il suo curriculum ufficiale.
“Alfiero Grandi è nato il 24 luglio 1944 ad Argelato, in provincia di Bologna.
Ha iniziato l’impegno politico nel luglio 1960, nella FGCI, nel PCI , nel PDS e nei DS.
Segretario generale della CGIL dell'Emilia Romagna e successivamente della Funzione Pubblica nazionale CGIL. È stato Segretario confederale della CGIL nazionale fino al 1996.
In seguito è stato dirigente nazionale dei DS e responsabile nazionale per i problemi del lavoro. È attualmente componente del Consiglio nazionale DS. Sottosegretario alle Finanze nei governi D'Alema e Amato, si è occupato in particolare dei settori delle Dogane, dei Monopoli di Stato e della Guardia di Finanza, portando avanti con speciale impegno le tematiche del decentramento del catasto, della lotta al contrabbando e degli incentivi per l’occupazione. Eletto nel 2001 alla Camera, nel collegio Bologna - Borgo Panigale, appartenente al Gruppo dei Democratici di sinistra, è stato componente della VI Commissione Finanze, nella quale ha ricoperto l’incarico di vice Presidente. Si è occupato, tra l’altro, di finanza etica, Tobin Tax e tutela del risparmio. Ha scritto numerosi articoli su argomenti di economia e politica su vari quotidiani e ha collaborato con il settimanale Avvenimenti, presso il quale ha pubblicato nel 2004 un instant book su: “Regole e Trasparenza per la tutela dei risparmiatori”.
Come fa uno di lungo corso come lui ad essere fuori fase?
Ma se non era fuori fase, con dichiarazioni che possono avere conseguenze pesanti (il 55% di BOT e simili è in mano ad investitori stranieri e il 23% a investitori istituzionali, gatta ci cova. Non vogliamo fare quella che potrebbe sembrare fantapolitica anche se non lo è per cui ci limitiamo a dire che lo si vedrà. Quello che si vede subito però è l’anomalia totale al Ministero dell’Economia.
L’uno Ministro a sovranità limitata, l’altro Viceministro di nome e Ministro di fatto
Che Padoa Schioppa sia Ministro dell’Economia a sovranità limitata appare di un’evidenza palmare. Il Dicastero riunisce quelli che fino a tempo fa erano i Ministeri dell’entrata (Finanze), della spesa (Tesoro) della programmazione (Bilancio). Nel precedente Governo Prodi Vincenzo Visco era Ministro delle Finanze e lì ci rimase per tutta la durata del Governo (18.5.1996 – 21.10.1998). Non s’è mai visto qualcuno fare il Ministro e poi tornare indietro dato che di soluto succede il contrario. Visco invece ha fatto come il gambero: da Ministro a Viceministro. Come mai? Semplice. Formalmente è così. Di fatto Visco continua a fare il Ministro delle Finanze come l’aveva fatto in quei 886 giorni e l’abbiamo visto, eccome!
Quello che ha fatto specie è stato il fragoroso silenzio di Padoa Schioppa in momenti di fibrillazione finanziaria e l’altrettanto rumoroso silenzio di Visco. C’è voluto un intervento secco di Fassino che ha parlato di nessun aumento ma di riduzioni delle tasse nella prossima Finanziaria alimentando vieppiù le voci sul gatta ci cova, anche magari in collegamento con il protocollo sulle pensioni firmato da tutti ma con riserve sia di chi vuole modificarlo che di chi cuole tenerlo così com’è senza modificare neppure una virgola. Ciascuno faccia le sue deduzioni.
Ma in Europa è così…
Abbiamo sentito in TV autorevoli personaggi dire che in fin dei conti se dal 12,50% si va al 20 non si fa altro che allinearci con quel che si fa in Europa. Noi non pensiamo che i politici siano poi quei caricati indietro che molti pensano ma vorremmo che anche loro non pensassero che siamo noi i caricati indietro ai quali ammannire ogni storiella del bosco.
Usiamo una situazione a fine 2004 per avere l’omogeneità e la completezza. Peggio di noi stava solo la Grecia con un debito pubblico pari al 109% del PIL. Noi al 106,6 (e per il 2007 la Commissione europea prevede il 110,7).. Germania al 66. Francia al 66%. Spegna al 49. Gran Bretagna al 42. Meglio di tutti l’Estonia con il 4,9%.
Chi ha più bisogno di investitori esteri? Per ora hanno il vantaggio fiscale che l’Italia offre loro. Se questo vien meno il rischio è che per esercitare allora una attrazione non fatale ma pecuniariamente concreta occorra uno speciale canto delle sirene, quello di tassi d’interesse più corposi. E questo peserebbe su tutte le nostre tasche visto che ormai al mese scorso il debito è salito, nuovo record, a 1609,1 miliardi di €uro pari a 3.115.552,057 di miliardi di vecchie lire.
Ogni famiglia di 4 persone indebitata per oltre 210 milioni di vecchie lire
Questa cifra spaventosa è al di fuori di ogni immaginazione per cui la renderemo comprensibile calcolando qual’è la quota parte di questo debito di ciascuno degli italiani. Il risultato è di 210 milioni di debito per una famiglia di quattro persone.
A casa?
In condizioni normali ad un Sottosegretario che si pensa di uscirsene con una simile dichiarazione su materia complicata e delicata resterebbe una sola via: quella dell’uscita dal Governo, come del resto succedeva un tempo. E non per richieste dell’opposizione bensì per elementare autotutela della maggioranza. In condizioni non normali come le presenti, in cui si giustifica la presenza di Ministri, Sottosegretari, parlamentari di maggioranza a manifestazioni che di fatto sono contro il Governo, non succede di certo. Un po’ come le dimissioni da senatore del Viceministro Danieli che le dà ma poi il Senato per due o tre voti non le accoglie, lasciando fuori da Palazzo Madama e contro gli accordi il valtellinese Enrico Dioli… Grandi ha fatto la sua sparata, ha avuto lodi dalla sinistra estrema, lavata di capo dal Presidente Prodi, smentita dal Ministro, con silenzio del Viceministro, Domanda: ma è stata una iniziativa sua singola o concordata, e con chi?
a.f.
La “tregua fiscale”
PS Il Ministro a Telese annuncia per il prossimo anno una “tregua fiscale”. Tregua che vuol dire? Una pausa e poi si riprende? Ma non doveva esserci una riduzione?