CORTINA SEGUE L’ALTOPIANO DI ASIAGO UN PLEBISCITO PRO AUTONOMIA (VUOLE PASSARE DAL VENETO ALL’ALTO ADIGE)
Come si ricorderà l’esito del referendum promosso tra alcuni comuni dell’altipiano di Asiago ( Veneto) su un quesito referendario giuridicamente molto semplice e se vogliamo decisamente provocatorio ha avuto un risultato secco e non contestabile: il 95% sul 65% degli aventi diritto al voto di quelle zone aveva chiesto l’annessione alla Provincia Autonoma di Trento. Allora in altre parole la quasi la totalità dei cittadini interpellati attraverso il referendum aveva chiesto di essere staccata dal Veneto e di andare con il Trentino Alto Adige. La stessa cosa si può oggi ripetere per l’esito del referendum dei Comuni di Cortina, Livinallongo del Col di Lana e Colle Santa Lucia.
Anche se il risultato era scontato credo che pochi si aspettassero: il superamento così netto del quorum previsto dalla Legge 50% più uno e un Si così convinto da chi è andato a votare.
Lo stesso si deve ricordare già era avvenuto per altri comuni del Veneto con un esplicito quesito elettorale: “ Volete voi che il territorio dei Comuni di Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana, Rotzo sia separato dalla Regione Veneto per entrare a far parte integrante della regione Autonoma Trentino Alto Adige? SI NO .
A questi Comuni quindi si devono oggi aggiungere i tre sopra citati.
Come avevo già avuto modo di sottolinere questa è la forma più diretta di democrazia che o si accetta sempre o non si accetta mai; parlo ovviamente a livello di commento politico ed amministrativo in quanto giuridicamente il referendum costituzionale è previsto dalla costituzione ed ha la valenza che tutti sappiamo. Sappiamo anche che questo referendum non può avere alcun effetto pratico immediato in quanto per la sua attuazione è necessaria una legge dello Stato, ma ha un chiaro significato politico di indirizzo.
Politico in questo caso non significa partitico in quanto per esempio Cortina, che è in provincia di Belluno, è governata da una maggioranza di Centro Destra (Casa delle Libertà) come del resto la Regione Veneto. Quindi non si tratta di una contrapposizione al Governatore Sen. Giancarlo Galan ( noto esponente nazionale di Forza Italia) ma di una rivendicazione che ha radici molto più profonde.
La richiesta è chiara gli abitanti di Cortina e degli altri comuni chiedono di poter godere degli stessi benefici di cui usufruiscono le località delle province di Trento e Bolzano.
Già nei precedenti scritti in materia mi ponevo alcune riflessioni in merito alle questioni sull’autonomia e sulla potestà amministrativa, soprattutto dal punto di vista finanziario ed erariale degli Enti locali minori: Province e Comuni, ricordando il mio lavoro Parlamentare svolto nel corso della passata Legislatura. Ricordavo altresì il protocollo ufficiale di intenti firmato dai Presidenti delle province di Sondrio, Belluno e Verbania che tratta in maniera esplicita ed inequivocabile della questione.
Il Governo Berlusconi iniziò a dare qualche risposta in merito alla questione (un ordine del giorno recepito che impegnava il Governo alla concessione della massima autonomia possibile per le citate tre province accomunate dalle proprie peculiarità montane).
A questo punto non possiamo che osservare che oggi la questione si sta allargando a macchia di leopardo tra le località alpine. Per chi non ha letto i precedenti scritti, mi chiedevo qual è la differenza tra le nostre S. Caterina, Bormio, Aprica, Chiesa Caspoggio Madesimo Gerola. e questi territori in cui si sono tenuti i referendum ?
Se oggi ha di che lamentarsi Cortina cosa dobbiamo dire noi!
Cortina che da sempre è la meta più “blasonata” delle Dolomiti e che può contare su un turismo oggettivamente d’elite ! Allora vuol dire che c’è qualche cosa che non va veramente tra le località alpine!
Qualcuno più avvezzo a sfogliare trattati giuridici che ad affrontare i problemi reali liquida il tutto dicendo che il percorso è complesso tortuoso e siamo completamente fuori tempo. La vicenda andava affrontata almeno cinquant’anni fa, appena dopo la guerra. Volontà politiche inerzie inefficienze interessi hanno voluto che le cose andassero così ed oggi è abbastanza anacronistico tornare sulla questione.
Altri soggiungono che in un momento in cui si guarda all’Europa ed al Mondo, in cui ci si chiede qual è il limite per aderire alla moderna UE e si parla di Eurasia, rivendicazioni così peculiari e territorialmente limitate non hanno senso.
Personalmente sono invece convinto che il momento è propizio per una serena ma nel contempo seria discussione sulla questione. Che dire poi del movimento creato da molti sindaci che confinano con la Svizzera e con le Provicne autonome recentemente costituitosi e che vede coinvolti anche comuni Valtellinesi!
Come non vedere in questo un forte richiamo alla questione montagna in un momento ove si sta rischiando nella nuova finanziaria dell’attuale Governo Prodi di vedere tagliati molto dei già pochi fondi indirizzati alle zone di montagna che non godono di autonomia!
Non si capisce perchè se vi sono dei momenti difficili debbono tagliare proprio alle nostre zone!
Da queste riflessioni non può essere escluso il mondo imprenditoriale che in questi anni si è troppo spesso trovato a scontare oggettive difficoltà dovute al nostro territorio che non saranno totalmente sanate neppure con la realizzazione della nuova SS. 38.
Che dire poi degli operatori turistici che guardano alla disparità di condizioni con cui debbono competere con i colleghi delle Province autonome.
Non si può e non si deve più tergiversare o usare la questione “Autonomia” ai soli fini elettorali o speculativi o evocare questa nostra “particolarità” quando ci si accorge che per noi non possono valere i paletti posti dallo Stato o dalla Regione per talune questioni (scuola, sanità ,servizi etc.).
Allora o siamo sempre “particolari e sui generis” o non lo siamo mai.
Non si può essere “autonomisti” ad intermittenza. Questo è il momento anche per noi di rivendicare una posizione diversa e decisa rispetto a quella attuale che ci permetta di affrontare con serenità il futuro e dia una vera possibilità alla nostra gente ed in particolare ai giovani in cerca di occupazione.
Gianpietro Scherini (x)
(x) Già deputato