ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) ELEZIONI 2) MARAZZO E ORNELI AL MANFREDI 3) MAL DI TESTA 4) ABORTO
1) ELEZIONI
Dopo cena mi siedo sulla poltrona. La schiena mi fa male. Bevo un amaro. A un certo punto strani pensieri mi vengono in mente.
Negli anni sessanta le persone più inquiete e intraprendenti si trasferivano dalla campagna alla città, ma da qualche tempo la migrazione é in senso inverso.
Collevecchio, ieri. Brighella. Una vita di lavoro nei campi con il bello e il cattivo tempo gli avevano lasciato mani grinzose e un perenne arrossamento nel viso, oltre ad avergli insegnato a muoversi lentamente per non sprecare energie.
Collevecchio, oggi. Da tempo immemorabile davanti alla casa di mia suocera c'é un'imponente acacia, un albero grosso e basso dai rami contorti, che d'inverno sembra un vecchio curvo e d'estate offre un'ampia zona ombrosa assai piacevole.
Ufficio. Colleghi più anziani e conservatori si aggrappano alla tradizione e osteggiano qualsiasi cambiamento.
Situazione politica italiana. Pierferdi, ex presidente della Camera, persuaso che non esistano margini per il tentativo di Marini, sottolinea di non essere l'unico a pensare che ormai la legislatura volge al termine: "Ormai fare un governo è una missione quasi impossibile". Quindi, spiega: "Ci avviamo ad una campagna elettorale che da parte nostra sarà seria, sobria, senza toni comizieschi, senza veleni e insulti o delegittimazioni dell'avversario. Gli italiani hanno bisogno di persone serie che si impegnano fino in fondo". Il perno del programma dell'Udc sarà il rilancio dei valori del cattolicesimo liberale e della tradizione democristiana. Contro le ondate populiste, l'Udc vuole tornare ad essere il partito della classe media: "L'Italia è forte se è forte il suo ceto medio". Replica poi, a chi - come Baccini e Tabacci, usciti dall'Udc per la Rosa Bianca - lo critica per essere tornato "nell'ovile di Berlusconi". Premesso che "tanti progetti di rifare il centro, nel giro di qualche giorno, si dimostreranno inattuabili e velleitari", Casini rivendica piuttosto "la coerenza di questi anni: la nostra autonomia dal populismo, di chi pensava di poter far cadere un governo votando contro le nostre missioni all'estero.
Anche sulle spallate abbiamo avuto ragione, perché il governo è caduto per un'implosione. Ma è ovvio che, se non c'è la possibilità di costruire il centro, dobbiamo fare i conti con la realtà, guai a confonderla con i propri desideri".
Accidenti. E' davvero tardi. Non ho affatto voglia di vedere la tivvù. Mi metto a letto più confuso che mai. E poi mi addormento.
2) MARAZZO
Abito vicino al mare. Non è proprio una gran giornata. E' umida e nebbiosa. Sembrerà piuttosto infantile ma, anche se fa freddo, mi piace lo stesso passeggiare sulla riva, sprofondando nel labirinto della memoria. E riflettere. Su tutto quello che mi passa per la mente. Ed oggi, pensando a ieri sera, sono particolarmente contento: ieri sera, infatti, Giovedì 31 gennaio alle ore 21 al teatro Nino Manfredi di Ostia, con ingresso gratuito, si è svolto un altro appuntamento degli "Incontri in piazza". Il Teatro ha un nome importante: quello del grande attore Nino Manfredi che, con i suoi bellissimi maglioni di Missoni, con l'aria furba e bonaria di chi aveva voglia di raccontarsi, prima che gli altri raccontassero lui, nonché una robusta capacità di non prendersi sul serio, ha costituito, insieme a Tognazzi, Mastroianni, Gassman e Sordi un pokerissimo d'assi che per anni ci hanno fatto divertire. Ed ora, appunto, il Teatro più importante di Ostia si chiama come lui: Nino Manfredi. Ed è qui che si è svolta un altro appuntamento degli "Incontri in piazza". L'iniziativa, promossa dalla Regione Lazio e dal Municipio Roma XIII, ha offerto ai cittadini del tredicesimo l'opportunità di confrontarsi con il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e il presidente del Municipio Paolo Orneli sui principali temi amministrativi della città. Al dibattito, moderato da Maurizio Costanzo, hanno preso parte l'Assessore all' Istruzione, diritto allo studio e formazione Silvia Costa e l'assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano.
Non è potuto intervenire l'assessore alle Politiche sociali, Anna Salome Coppotelli. Nella sala, gremita all'inverosimile, erano presenti anche Ermina Manfredi, moglie del grande Nino, nonché Alessandro Onorato, Vice Presidente del Municipio Assessore per le Politiche per la promozione del Turismo, Cultura, Sport e Sicurezza, Paolo Solvi, Assessore per le Politiche dei Lavori Pubblici e Antonio Caliendo, Presidente Gruppo Consiliare.
Ovviamente, era presente l'intero staff del teatro Manfredi: il direttore artistico Felice Della Corte e agli altri soci della GE.SER.T.eC. che alcuni anno fa hanno acquisito una costruzione che per tanti anni ha funzionato come cinema (l'ex
Cucciolo) ristrutturandola totalmente: il presidente Luciano Colantoni, l'amministratore Paolo Bizzarri e i soci Bianca Bizzarri, Maria Antonietta Della Corte, Salvatore Laudati e Simona Sepe. Riflettendo, cammino. Ho un leggero soprassalto, che per un istante mi fa dimenticare dove sto andando: non mi sono accorto di essere molto vicino al mare. Dunque in un attimo arrivo al Pontile. Intorno a me, coriandoli.
3) MAL DI TESTA
Rombi di tuono mi pulsano alle tempie e mi sembra di veder baluginare sottili filamenti di fulmini, che subito svaniscono. Mi stringo le tempie con la punta delle dita, i gomiti all'infuori, in parte per placare il martellamento.
Gabriele non ha paura di dire ciò che pensa. Lui esprime sempre le sue idee. Però non è uno sconsiderato. Sostiene che a meno che un individuo non sia particolarmente versato nell'arte della retorica, le parole che pronuncia in un luogo pubblico ben presto volano fuori dal suo controllo, come foglie al vento. Una verità innocente può essere stravolta in una menzogna fatale. Ecco perché non parla di politica fuori di casa. O con estranei poco affidabili.
Guardo la TV.
In Europa gli ospedali vanno a pezzi.
In Cina campagne allo stremo.
In America latina case confiscate.
In Africa corpi di bambini avvelenati con cibi sospetti.
Nei paesi integralisti menti all'ammasso.
In Iran lo spirito vitale del paese straziato, ridotto all'ultimo respiro.
Nei paesi dell'est i posti di lavoro si assottigliano.
A Ostia ci sono le Fecce del Mare!
Basta, non ce la faccio più.
Spengo la TV.
Mi rilasso pensando che in ogni caso queste inevitabilità non hanno nulla a che fare con me. Sono cose che succedono a migliaia di chilometri di distanza, dall'altra parte dello schermo televisivo.
Vicino a me Gabriele, mio figlio grande, dice: "Qual è il senso di quello che sta accadendo? Chi è responsabile di questo stato di cose?" Rispondo: "non è il caso di allarmarci troppo davanti a quello che abbiamo visto". Questo commento è accompagnato da un'occhiata molto significativa di Gabriele, che lo induce a puntare il dito su di me e a farfugliare con rabbia: "Hai del pelo sullo stomaco, papà, a stare qui senza far nulla!" Soppeso la risposta: "E' inutile cercare dei capri espiatori". Gabriele, dondolando la testa perplesso, esce. Penso di aver sempre attribuito al destino un valore positivo. Ritengo che tutto sia arbitrario. Ci sono cose di fronte alle quali si è impotenti. Che grandi interessi stiano dietro al rendere l'esistenza di gente sfortunata ancora più dura di quanto non sia.
Non sono un ministro, un guru accademico o qualche dirigente con un posto nel comitato di elaborazione delle linee operative di qualche importante ente, ma solo un funzionario statale.
Cosa posso fare io? Questo: chiamo Alessandro, mio figlio piccolo, e insieme a Simonetta vado a vedere il tramonto sul mare. A kiss and a big hug.
4) ABORTO
E' una limpida e fredda giornata invernale. Seduto su una panchina del Pontile, sfioro il braccio di Simonetta. Due giovanotti ci guardano ridacchiando. Poi si allontanano in fretta. Ssbuffo. Lei ride di gusto.
Mi tende la mano e mi aiuta a rialzarmi. Sulla via del ritorno decidiamo di passare sul lungomare. Questo tragitto allunga un pò la strada, ma camminare vicino al mare é un piacere a cui non possiamo rinunciare. "Simonetta, non sai cosa ha detto Papa Ratzinger ieri all'Angelus". Non mi lascio proseguire. "Ma che diavolo dici, Mario? Lo so, invece. Benedetto XVI ha riaffermato che la vita deve essere essere tutelata sempre "ancora più quando essa è fragile e bisognosa di attenzioni e cure, sia prima della nascita che nella sua fase terminale. I figli sono una grande ricchezza per ogni Paese: dal loro numero e dall'amore e dalle attenzioni che ricevono dalla famiglia e dalle istituzioni emerge quanto un Paese creda nel futuro. Chi non è aperto alla vita, non ha speranza". "Accidenti. E' davvero inquietante" commento. Simonetta si volta verso di me. Stringe i pugni: "Il nuovo appello di Ratzinger contro l'aborto e l'eutanasia -dice alzando la voce- è arrivato a seguito del documento firmato dai direttori delle cliniche ginecologiche universitarie di Roma, in cui si afferma che è dovere dei medici quello di rianimare i neonati prematuri, anche contro il volere della madre." Faccio un profondo respiro. Poi replico: "Di aborto e eutanasia ha parlato anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, invitando i cattolici a fare di più e meglio a servizio della vita.
Senza citare esplicitamente la legge 194 sull'interruzione di gravidanza, Tettamanzi si è chiesto: "In questo campo abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, tutto quello che dovevamo fare?". Appena giunti a casa, beviamo un gin tonic. Poi usciamo sul balcone. Siamo investiti da una raffica di vento. Abbraccio Simonetta, che mi tiene stretta a sé. La ventata passa in fretta così com'è arrivata, ma io e lei rimaniamo abbracciati. Ancora a lungo. Le scosto una ciocca di capelli dalla fronte. Poi andiamo a dormire.