ARGOMENTO PROPOSTO DA Nando MASCHERA (x): "CHI VUSA PUSÈ LA VACA L'È SUA"

La campagna elettorale sta arrivando al traguardo. Abbiamo assistito ad una competizione in cui i leader dei due più grandi partiti rincorrevano l'elettore con slogan da mercato rionale. Chi offriva stipendi più alti, chi riduceva le tasse, chi regalava lavoro, chi aumentava le pensioni, chi la sparava più grossa … insomma … "chi vusa pusè la vaca l'è sua" (ovvero "chi urla di più ottiene la proprietà della mucca").

Se il Veltroni-pensiero non è solo slogan e demagogia allo stato puro, siamo allora costretti a chiederci: quanti tesoretti nascosti sono dunque ancora reperibili?? Dove e perché mai sono stati trascurati??

E gli altri partiti cosa hanno fatto? Tranne Sinistra-Arcobaleno e UDC, hanno fatto tutti solamente meste comparse.

Dall'esperimento centrista di ispirazione cristiana, nato dall'accordo tra UDC e Rosa Bianca, non è sbocciato proprio nulla. Ci saremmo aspettati qualcosa di diverso e di più innovativo ma purtroppo Casini non ha neppure saputo o voluto offrire un profilo più alto e più credibile al soggetto politico per farlo apparire totalmente nuovo. Il legame sì è dunque rivelato in effetti per quello che era: un banale assemblaggio di due simboli. L'accordo al ribasso concordato tra le due sigle sarà destinato a sciogliersi subito dopo il voto. Garantirà così un posto sicuro in Parlamento solamente agli eletti combinati.

Fausto Bertinotti, con una campagna elettorale dai toni pacati, ha invece sorpreso tutti. Sono scomparsi gli eccessi ideologici, gli estremismi partitici e perfino "falce e martello" dal simbolo, creando però un malumore sotterraneo nel mondo ideologico della sinistra radicale. Nelle stanze del palazzo si dice invece che la motivazione sia un viatico per la realizzazione del "Veltrinotti", un progetto politico nuovo. Pochissimi lo conoscono nei dettagli ma una coalizione tra PD e SA rappresenterebbe l'accordo tra figli con la stessa storia comunista alle spalle. Una rivisitazione aggiornata delle convergenze parallele teorizzate da Moro in altra epoca. Una strategia elettorale tale da non danneggiarsi l'un l'altro per poi ritrovarsi a braccetto a breve. Il Fausto "moscio" non è piaciuto neppure a Diliberto, suo alleato defilato, il quale lo avrebbe preferito in campagna elettorale con la sciabola e non con il fioretto.

Per raggiungere la "lepre" Berlusconi, Veltroni ha cercato in tutti i modi di far dimenticare agli elettori la sua storia personale e il Presidente Prodi ancora in carica.

Le macerie ereditate sono però tanto evidenti che ogni giorno le promesse elettorali fumose che propina Veltroni non bastano a ricompensare gli euro che il suo governo Prodi sfila quotidianamente dalle tasche degli italiani. E sono in arrivo anche i rincari per luce e gas.. Non è neppure riuscito nonostante le sue intenzioni (!!!) a cancellare il suo passato, sì.. anche quello recente, e gli episodi delle candidature che avrebbero dovuto affascinare l'elettorato si sono dimostrate una presa in giro. E poi ancora.. la gestione casalinga dei promossi e dei bocciati gli è sfuggita di mano permettendo alla vecchie burocrazie di manifestare la loro parte peggiore.

Insomma.. la presenza nelle sue liste di molti ministri attualmente in carica (e targati proprio Prodi), delle segretarie, portaborse, addetti stampa, delle figlie di… ha amareggiato perfino la cosiddetta "società civile" che sarebbe dovuta essere il fulcro del nuovo partito.

Questa campagna elettorale di Veltroni voleva essere una grande campagna mediatica. Si è rivelata invece un vero fallimento e, guarda a caso, la conferma di una cultura politica che guarda solo alla "casta" e non al cittadino. Ne è prova lampante uno tra gli slogan più diffusi del PD: "il nostro futuro ci sta a cuore". Certamente.. il futuro di Veltroni e quello degli eletti predestinati.. sicuramente non quello degli italiani che faticano a tirare la fine del mese.

(x) Coordinatore Regionale "Moderati-Riformisti" - nando.mascherpa@libero.it

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