ARGOMENTI PROPOSTI DA Mario PULIMANTI: 1) VOTO IN CONDOTTA 2) OLIMPIADI 2008 3) MARE O MONTAGNA?

1) VOTO

Mi chiamo Mario. Mario Pulimanti e faccio l'impiegato. Ho preso l'abitudine di firmarmi evidenziando, oltre il nome, anche la mia località di residenza. E' diventato il mio inconfondibile marchio di fabbrica. Sono immerso nei miei pensieri che, in qualche punto del loro intreccio, del loro mulinello, contengono una variante della stessa domanda: perché c'è oggi chi chiede a gran voce una legge a favore del voto in condotta? Che barba: non si può più aprire il giornale senza imbattersi in dichiarazioni pro o contro il voto in condotta. Infatti è già sostanzialmente pronto il disegno di legge con il quale il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, tra le altre cose, restituirà valore al voto in condotta ai fini del giudizio complessivo sul rendimento degli studenti. Nel disegno di legge verranno tracciate alcune linee generali per ripristinare nelle scuole serietà e disciplina e arginare i tanti episodi di bullismo che la cronaca registra ogni giorno. È probabile che per consentire che il voto in condotta venga reintrodotto già dal prossimo anno scolastico, si ricorra, per la questione specifica, a un decreto legge. Ma non è solo con il voto in condotta che il ministro intende intervenire. Nei giorni scorsi la Gelmini, accogliendo una proposta lanciata da una giovane parlamentare in commissione, ha sottolineato l'opportunità di far rimettere il grembiule agli studenti: E sempre nell'ottica di un maggior rigore potrebbero tornare anche gli esami di riparazione, mantenendo però i corsi di recupero in modo da non gravare sui bilanci familiari con il ricorso alle ripetizioni private. Insomma, sarebbe comunque una versione riveduta e corretta, anche alla luce dei primi esiti dell'obbligo di recuperare i debiti formativi prima dell'avvio del successivo anno scolastico. Mentre sono ancora in corso in molte scuole i corsi organizzati per consentire ai ragazzi di colmare le lacune mostrate durante l'anno, qualche istituto si è rimboccato le maniche per tempo e ha già ultimato le verifiche post-recupero mostrando una percentuale di maggiori bocciati rispetto all'anno precedente. Buone iniziative. Sono completamente d'accordo. Riflettendo, cammino. Ho un leggero soprassalto, che per un istante mi fa dimenticare dove sto andando: non mi sono accorto di essere molto vicino al mare. Dunque in un attimo arrivo al Pontile. Intorno a me, il mare.

2) OLIMPIADI

Seduto a gambe incrociate su una panchina, nel cortile di mia suocera a Collevecchio, con il gatto Romeo coricato sulle mie scarpe. Guardo l'oscurità avvolgere il monte Soratte. Oggi ha fatto molto caldo. Adesso che si è fatta notte ci sono sempre trenta gradi. E' l'inizio di agosto. Allungo il braccio verso la bottiglia di Corvo bianco, me ne verso un dito. Avvicino il giornale agli occhi. Leggo. Passo le dita tra il pelo di Romeo. Miagola, contento. Certo, è un gatto che puzza di gatto, ma gli sono grato che stia spaparanzato sulle mie scarpe. Allora, cosa leggo? Ecco. Panico: ci sono segnali preoccupanti. Meglio sbrigarsi, allora, prima che sia troppo tardi. Di cosa sto parlando? Ma delle Olimpiadi, diamine! Difatti, a due giorni dall'apertura delle Olimpiadi 2008, nessuno, credo, se la sentirebbe più di ripetere lo stanco ritornello che vuole il mondo della politica e quello dello sport autonomi e separati, ciascuno funzionando secondo le proprie regole. Non è mai stato così, almeno da quando l'affermarsi della società di massa e il contemporaneo sviluppo dei mezzi di comunicazione hanno tolto alle grandi manifestazioni sportive il loro carattere amatoriale e dilettantistico mettendo nelle mani dei detentori del potere un nuovo straordinario strumento di propaganda. Già le Olimpiadi di Berlino del '36 furono una formidabile vetrina della Germania nazista. E il pugno alzato di Smith e Carlos sul podio di Mexico '68 resta un esempio classico di uso politico dello spettacolo sportivo. Per non parlare dei boicottaggi incrociati di Mosca '80 e di Los Angeles '84. Smetto di leggere, do un'occhiata all'orologio, poggio il giornale sulla panchina. Di lì a un quarto d'ora andrò a letto. Con la mano sinistra intorno a Romeo, la mano destra intorno al bicchiere, fisso la montagna, dritto negli occhi. Ma la montagna non si prende la briga di ricambiare lo sguardo. Mi ignora, orgogliosamente

3) MARE

A mia moglie piace la vita in campagna. Le piace stare seduta a guardare il sole che tramonta. Ha sempre desiderato avere una casa con un panorama meraviglioso, vicino al campo di olivi, alle vigne, al giardino di rose, ai gelsomini che profumano l'aria della sera. Avrebbe gradito, infatti, crescere i nostri due figli alla maniera degli antenati. Lei stessa avrebbe insegnato loro a fare il vino e ad allevare le api. Ed i nostri figli -a suo dire- sarebbero cresciuti in pace e sarebbero vissuti in serenità all'ombra di grandi alberi solitari, ascoltando il pigolio degli uccelli che, dopo essersi rincorsi in cerimonie di corteggiamento, cercano il nido su querce così alte che sembrano reggere il cielo. Al contrario, a me piace il mare. Il mare è lo specchio dei nostri pensieri, e sfortunatamente anche di quelli più profondi e malinconici. Riflette ciò che sta nascosto nelle profondità del nostro animo, le nostre paure inconfessate, perfino il volto della morte sembra trasparire, a volte, sotto la sua superficie liquida e mutevole, dietro l'orizzonte che fugge sempre più lontano, che non si fa mai raggiungere. Di sera, la luna sorge dal mare illuminandolo. E la superficie scagliosa del mare riflette i raggi della luna in mille sfaccettature tremolanti. E' palese che io e mia moglie, in molti campi, abbiamo preferenze diverse. Nonostante questo, mi sento irresistibilmente attratto da lei come da una forza della natura. Ora abitiamo ad Ostia, giustamente definito "il mare di Roma". Ma le ho promesso che un giorno andremo a vivere in campagna. E lei sai che un Romano mantiene sempre la parola data! Ma voi vi fidereste della parola di uno statale?

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