Costruiamo il centro-DESTRA del futuro
 Si è svolta a Roma la Direzione del Patto. Il dato di fondo 
 - ha detto Mario Segni - è che la strategia su cui è nato il Patto è 
 più che mai valido nonostante la sconfitta elettorale. Noi 
 dobbiamo dare all’Italia un centro destra serio e veramente liberaldemocratico. La CDL si sta avvitando in una crisi sempre 
 più profonda, e noi dobbiamo costruire il centro destra del 
 futuro. 
 L’idea di base quindi dell’avventura cominciata il 21 giugno 
 2003 - seppur con la battuta d’arresto a seguito dell’esito 
 dell’Europee del giugno scorso - non deve quindi scoraggiare ma 
 renderci ancora più determinati nella nostra azione. 
 Dopo la pausa di riflessione quindi la macchina e la struttura 
 del Patto si devono rimettere in moto con un nuovo assetto 
 organizzativo che consenta una capillarizzazione dell’azione 
 politica sul territorio. 
 Quattro i grandi temi sui quali i pattisti baseranno la loro 
 azione: la difesa del maggioritario in ipotesi di una riforma 
 del sistema elettorale in senso proporzionale, l’introduzione 
 delle primarie per la scelta dei candidati nei collegi 
 uninominali, la battaglia sulla devolution voluta dalla Lega e 
 la proposta di un’Assemblea Costituente che dia modo di attuare 
 una riforma organica delle istituzioni con l’intervento del 
 corpo elettorale che ne scelga i componenti, e la difesa del 
 ceto medio oggi particolarmente in crisi. 
 Per quanto riguarda le elezioni regionali, laddove possibile, il 
 Patto sarà presente e l’indicazione è cercare le alleanze con le 
 altre forze moderate e centriste del Polo nell’ipotesi di una 
 terza via alternativa agli schieramenti. Attenzione quindi ai 
 movimenti interni all’Udc nell’ipotesi in cui si distacchino 
 dalla maggioranza e alle così dette componenti della Casa Laica 
 socialista e riformista quindi al Nuovo PSI, ai movimenti 
 Liberali e Liberaldemocratici e a tutti i gruppi moderati non 
 organici alla compagine di Governo. Ma è evidente che le 
 situazioni verranno valutate singolarmente a seconda delle 
 situazioni, come pure le alleanze e il sostegno ai candidati 
 presidenti dei due schieramenti in ipotesi di accordo.
 Si continua quindi nel segno di quanto iniziato. Certo il 
 cammino è in salita, ma la barra di comando è sempre nella 
 medesima direzione, ha concluso Carlo Scognamiglio. 
Gloria Monaco
GdS 10 XI 2004 - 
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