Dialogo Rutelli-Fini, non-dialogo Grillino-Giovanardi
 Carissimo Direttore,
 ieri sera ho sentito dialogare Rutelli e Fini, a Porta a Porta.
 In fondo un buon 75% di ciò che dicevano concordava. Insomma, si 
 intuiva che una soluzione bipartisan, pure sull'Irak, non 
 sarebbe poi così impossibile, al di là di affermazioni di 
 principio.
 Oggi sento su RAI3 Grillini che (non) dialoga col Ministro 
 Giovanardi. .
 Per Grillini la "guerra al terrorismo", voluta dagli USA (e da 
 Blair), non è servita a nulla. 
 Rutelli invece ha separato nettamente l'Irak (guerra che non 
 sarebbe servita) dall'Afghanistan (che invece sarebbe servita, e 
 parecchio). 
 Qual'è, sull'argomento, di non poco peso, il parere dell'Unione?
 Inoltre mi pare vi sia una contraddizione: Grillini afferma "... 
 per battere il terrorismo bisogna democratizzare quei popoli 
 ...".
 A parte il fatto che molti osservatori sono assai scettici 
 sull'argomento, la guerra in Irak non ha avuto, se non altro, il 
 merito di iniziare una "democratizzazione" di quel Paese ? 
 Infatti un interlocutore glielo fa notare "... le donne irakene 
 parevano felici di poter votare ...". Grillini è in evidente 
 difficoltà e cambia tema "... le pressioni sull'Iran hanno 
 portato al potere i più estremisti ...".
 Vero ma contro l'Iran non vi è stata ombra di intervento 
 militare. 
 E se neppure le (invero deboli) pressioni internazionali 
 sull'Iran non vanno bene, cosa bisogna fare per "avviare" quei 
 popoli (e governi ed élites di potere) alla democrazia ? 
 E difatti il Ministro sbotta "... al solito, per la sinistra, la colpa 
 è dell'Occidente e degli USA ..!".
 Difficile non dargli ragione, dopo i discorsi di Grillini. Anche 
 perché è assolutamente vero (e documentato) che la preparazione 
 degli attentati islamici sia iniziata già negli anni '90, ben 
 prima dell'invasione di Afganistan ed Irak!
 Come sempre l'impressione è che la sinistra italiana sia "in mezzo al 
 guado": da un lato l'ala riformista, radicale, 
 socialdemocratica, che si riconosce in gran parte dei valori 
 occidentali e che si rende conto che bisogna fare qualcosa 
 (anche con la forza) contro il terrorismo ed i suoi sostenitori.
 D'altra parte la galassia dei "contro", da Bertinotti a 
 Diliberto, alla sinistra DS che, in fondo, non ha mai visto di buon 
 occhio il trionfo del libero mercato, della democrazia liberale, 
 dei valori di tipo occidentale. Contestano la NATO, vorrebbero 
 un "pacifismo integrale" quello "... senza se e senza ma ...". 
 Strizzano l'occhio ai No Global, il cui nemico dichiarato è 
 l'Occidente ed i suoi valori. 
 Del resto, già ieri, Diliberto metteva sullo stesso piano 
 Terrorismo e Guerra (una guerra che, bene o male ha almeno 
 spazzato via un regime terribile, sanguinario e pericoloso come 
 quello di Saddam)!
 Non mi pare che le due versioni politiche siano conciliabili: 
 quale sarà la politica estera del (centro)sn se andrà al 
 governo?
 Con l'usuale stima.
Nemo Canetta
 GdS 20 VII 2005 - www.gazzettadisondrio.it
