INTERVENTO DI DANIELE MARCONCINI AL CGIE STATO-REGIONI - RAFFORZARE L'INIZIATIVA DI ARMONIZZAZIONE LEGISLATIVA
 Nella giornata conclusiva dei lavori CGIE , Daniele Marconcini 
 rappresentante del Consiglio Regionale Lombardo nella Consulta 
 dell'Emigrazione è intervenuto nell'ambito della discussione e 
 delle proposte emerse nella Commissione Stato-Regioni.
 Marconcini ha evidenziato come sia prioritario inserire al piu' 
 presto negli Statuti Regionali la figura del cittadino italiano 
 residente all'estero , individuando diritti e doveri e la 
 tipologia dello stesso, comprensiva dell'ultima emigrazione 
 avvenuta assai recenetemente formata da 
 imprenditori,tecnici,liberi professionisti,permanentemente o 
 temporaneamente dimoranti fuori dai confini nazionali.
 "Gli Statuti Regionali" ha affermato il rappresentante della 
 Lombardia "
 sono una fonte di diritto primaria equiparabile alla 
 Costituzione italiana e come tale possono essere un fondamento 
 legislativo per assicurare una serie di diritti civili per gli 
 italiani all'estero affiancando e rafforzando l'azione dello 
 Stato.".
 Si tratta quindi di implementare in modo armonico quella che 
 viene in gergo chiamata la "legislazione concorrente" 
 preannunciata dalla Costituzione italiana all'art. 5 e definita 
 nella legge costituzionale 3/01 Un intervento legislativo 
 ulteriormente adeguato con la Legge 131/03 detta “ Legge La 
 Loggia” dal nome del Ministro competente. Un provvedimento che 
 stabilisce una serie di deleghe e decreti  per dare attuazione 
 al testo della legge costituzionale 3/01. ".
 Uno stato normativo in cui lo Stato ha comunque il compito di 
 indicare gli indirizzi generali ,a cui tutte le legislazioni 
 regionali debbono attenersi.
 Queste le principali materie di legislazione concorrente di 
 interesse per gli italiani all'estero:
 rapporti internazionali e con l'Unione europea delle Regioni; 
 commercio con l'estero; istruzione, fatta salva l'autonomia 
 delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione 
 e della formazione professionale; professioni; ricerca 
 scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i 
 settori produttivi; tutela della salute; previdenza 
 complementare e integrativa; credito a carattere regionale
 Per poter intervenire concretamente,sempre secondo Marconcini 
 "occorre decentrare la Conferenza Stato-Regioni , rafforzando il 
 ruolo delle Consulte regionali e facendole divenire organi 
 decentrati della stessa Conferenza .Oggi infatti le Consulte 
 sono spesso assenti o rese del tutto inoperanti mentre invece se 
 valorizzate ,darebbero il giusto contributo di elaborazione con 
 l'apporto dell'Associazionismo regionale e locale. Inoltre si 
 dovrebbe operare per coinvolgere la Conferenza dei Presidenti 
 delle Giunte e dei Consigli Regionali sulla tematica degli 
 italiani nel mondo per creare quella politica di coordinamento 
 ,spesso annunciata ma che poi non trova adeguata realizzazione".
 Un Associazionismo che si dovrebbe censire, predisponendo 
 appositi Albi nazionali e regionali ,valorizzando il suo ruolo 
 ed inserendolo nella dinamica istituzionale come elemento 
 prioritario di quella società civile,attualmente ai margini dei 
 consessi istituzionali.
 Una richiesta che Marconcini intende porre "anche a nome dell'Unaie,la 
 piu'
 grande federazione dell'Associazionismo degli Italiani 
 all'estero che raccoglie ben 52 sodalizi",come già fatto in seno 
 al CGIE dal Presidente UNAIE Mimmo Azzia con una richiesta di 
 inserimento all'ordine del giorno del consesso CGIE, previo 
 approfondimento nelle Commissioni competenti.
 Secondo Marconcini occorre quindi a questo punto con coraggio , 
 far uscire la tematica degli Italiani nel mondo dalla rigida 
 competenza direttiva ed organizzativa del Ministero degli Esteri 
 con una riforma dell'intera materia ,considerato che l'elezione 
 nel 2006 dei parlamentari degli italiani all'estero comporterà 
 un nuovo scenario legislativo che dovrà imprescindibilmente 
 tener conto sia dell'Europa che delle politiche dei paesi che 
 ospitano le comunità italiane all'estero. Una riforma che 
 dovrebbe coinvolgere il Ministero degli Italiani nel Mondo 
 ,rafforzandone il ruolo con una propria autonomia programmatoria 
 e di bilancio .
 Una nuova stagione in cui i diritti ,derivanti dalla 
 cittadinanza dei nostri connazionali ,dovranno essere quindi 
 garantiti senza mediazioni a cominciare dalla tutela alla salute 
 e al sostegno delle proprie attività all'estero con una 
 strategia a favore dei giovani italiani residenti all'estero 
 ,spesso poco considerati nelle politiche migratorie , la cui 
 indentità culturale sarà sempre piu' legata ai paesi in cui sono 
 nati e a cui occorrerà dare diverse opportunità e motivazioni 
 per tenerli legati all'Italia.
 Occore quindi sin d'ora lavorare per l'armonizzazione delle 
 varie legislazioni regionali con quella dello Stato,in accordo 
 con i Ministeri competenti ,non tralasciando una riflessione da 
 parte del Mondo dell'Emigrazione rappresentato nel CGIE sul voto 
 amministrativo regionale o sulle forme di partecipazione o di 
 adesione alla vita istituzionale locale degli Italiani 
 all'estero.
NLE
 GdS 10 III 2005 - www.gazzettadisondrio.it
