Lettera aperta al Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni

dValerio Delle Grave

Caro Presidente,

Ho ricevuto la Sua cortese lettera con cui mi comunicava che a
partire dal 1° ottobre 2004 avrei beneficiato della abolizione
totale del ticket di compartecipazione alla spesa per l’acquisto
dei farmaci, in quanto appartenente a quel 1.400.000 malati
cronici lombardi.

Le buone novelle fanno sempre piacere, soprattutto quando
interessano temi e problemi che sono congeniali e pertinenti ad
atti di giustizia verso persone bisognose. Di questa Sua
cortesia la ringrazio.

E’ bello sentirsi oggetto di considerazioni e specifiche
attenzioni da parte del Governo Regionale, in particolare del
suo Presidente.

Sarebbe stato ancora più bello se le medesime attenzioni fossero
state esplicitate anche negli anni trascorsi del suo mandato
presidenziale, perché i postulati furono molti.

Invece, come Lei sa, per avere riconosciuto questo diritto (e
anche altri che non sto ad elencare), ho dovuto chiederlo,
rivendicarlo e negoziarlo con la Sua struttura.

Ho dovuto, assieme a tanti miei colleghi del sindacato e a tanti
lavoratori e pensionati, protestare duramente, scendere a Milano
col caldo, col freddo e sotto la pioggia, facendo sit-in
sull’entrata del “Pirellone”. Ho dovuto fare tutto ciò affinché
Lei ricevesse, ascoltasse e concordasse coi miei rappresentanti
sindacali le modalità con cui avrei beneficiato di un diritto
(non di un privilegio), peraltro sancito dalla Costituzione
Repubblicana.

Vede, sig. Presidente, è per me difficile dire se per Sua sola
iniziativa io oggi avrei la possibilità del beneficio
riconosciutomi (assieme al 1.400.000 di miei consimili), mentre
sono sicuro di poter affermare che quanto ho contribuito a
conquistare è merito della mobilitazione democratica dei
sindacati e in particolare della CISL, in cui mi onoro di
militare da tempo immemorabile.

Avrei preferito che nella Sua lettera ci fosse stato almeno un
accenno alla azione promossa dai Sindacati Lombardi CGIL – CISL
- UIL; un riconoscimento alla giustezza delle loro e nostre
rivendicazioni. Sarebbe stato un segnale forte di sensibilità
sociale, umana e democratica; valori ai quali Lei molto sovente
ricorre nelle Sue esternazioni. Il Suo silenzio a questo
proposito suona defraudante dei meriti altrui.

Invece, così come scritta, quella lettera ha tutto il sapore
della giustificazione a posteriori (..lo Stato inadempiente non
ci rimborsava i soldi che ci aspettavano..) e quello acre della
propaganda elettorale, della quale, io, ne avrei fatto
volentieri a meno.

In conclusione, sig. Presidente, avrà capito che è solo la mia
educazione civica e il profondo rispetto che ho verso le
istituzioni democratiche a suggerirmi di con trascendere con le
invettive.

Non mi rimane, quindi, che sperare di avere in futuro uno Stato
adempiente (e governato diversamente), nel regolare i conti con
la Regione (ne ha ben donde dopo la stangata fiscale che intende
propinarci con la finanziaria 2005) e di avere un Governo
Regionale più sensibile verso i cittadini bisognosi (i quali
oltre al bisogno hanno pure una dignità), affinché le mie
conquiste e i miei diritti siano assicurati, perché converrà con
me che è umiliante e seccante per tutti i contribuenti pagare
due o tre volte lo stesso servizio, quando altri distraggono,
truffano e sperperano (notizie stampa di questi giorni a
proposito di corruzione nel settore sanitario) le risorse che ci
vengono regolarmente (sottolineo regolarmente) trattenute alla
fonte dei nostri redditi.

Se avrà la compiacenza di leggermi La ringrazio, augurandoLe di
stare sempre in buona salute.
Valerio Delle Grave


GdS 10 X 2004 -
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Valerio Delle Grave
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