L'importanza del senso dello Stato
 Ho fatto un lungo viaggio in una 
 delle zone più lontane del globo: l’estremo sud del Sud America, 
 la Terra del Fuoco, la Patagonia. Terre bellissime, 
 diversissime, sperdute in un’abissale lontananza. Ma non è del 
 viaggio che voglio parlarvi, questa è una lettera politica, non 
 un racconto di avventure personali. Ma visitare posti diversi 
 offre spunti nuovi anche per le cose nostre.
 Uno me lo offre l’Argentina, paese di straordinari contrasti, 
 pieno di risorse sconfinate e di problemi irrisolvibili, come 
 ben sanno tutti quelli che purtroppo hanno comprato i loro bond. 
 Ebbene il problema argentino non è, come si dice spesso, la 
 incapacità di organizzarsi, di lavorare seriamente. Quando vuole 
 l’argentino ha straordinarie capacità di lavoro, di 
 organizzazione, d’inventiva. Il problema è la debolezza dello 
 Stato, la difficoltà del popolo e dei suoi governanti ad avere 
 quel che si chiama il senso dello Stato, e cioè la coscienza 
 delle regole, dei vincoli, d ei legami che trasformano un 
 conglomerato informe in una società che acquisisce 
 collettivamente un ruolo e una missione. La debolezza di questa 
 tradizione rende quel popolo pieno di virtù private, ma povero 
 di virtù pubbliche. La conseguenza è quella che vediamo, un 
 Paese che potrebbe essere tra i più felici e prosperi del mondo 
 che passa da una crisi all’altra.
 Dico questo perché vedo in Italia, scimmiottando un certo qual 
 vento americano, una mentalità che considera lo Stato il peggior 
 nemico, che sembra quasi volerne fare a meno. Le leggi non 
 contano nulla, i giudici sono dei malfattori, le tasse sono una 
 disgrazia divina, meno Stato c’è e meglio si sta. Attenzione, al 
 fondo di questa strada non c’è lo Stato liberale, quello che 
 voleva Sturzo e che vogliamo noi. C’è il Far West, la legge del 
 più forte, i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più 
 poveri. Ci dimentichiamo spesso che gli USA hanno uno Stato 
 grande e forte.
 Se proprio vogliamo trarre ispirazione da lì, cerchiamo almeno 
 di prendere le cose migliori.
Mario Segni
 GdS 30 I 2005 - www.gazzettadisondrio.it
