Ministro Stanca: "Con Internet Italia sempre più vicina ai connazionali all'estero"

d Luciano Ghelfi (x)

Mettere al passo con i tempi la pubblica amministrazione
italiana: questo il delicatissimo compito affidato a Lucio
Stanca, Ministro dell'Innovazione e le tecnologie. Da tecnico
puro, numero uno dell'IBM europea sino a tre mesi prima della
nomina a ministro, questo sessantratreenne nativo di Lucera e
residente da anni a San Fermo della Battaglia nel Comasco, si è
messo al lavoro ed in tre anni ha cominciato la "rivoluzione
digitale" del nostro paese. su questo facciamo con lui il punto.

Ministro, tre anni fa le è stata affidata una "missione
impossibile", quella di mettere al passo con i tempi una
burocrazia lenta ed arcaica come quella italiana. Che situazione
ha trovato? E che cosa è cambiato dal 2001 a oggi?

"Nel 2001 l?Italia scontava un forte ritardo nell?utilizzo delle
nuove tecnologie, soprattutto quelle digitali. Proprio per
rispondere a questa esigenza, è stato istituito un ministero ad
hoc che ponesse le basi per la modernizzazione del Paese. Da
allora ci sono stati molti progressi. A partire dalla pubblica
amministrazione che ha fatto sicuramente importanti passi in
avanti sulla strada della sua trasformazione attraverso l?Information
and Communication Technologies (ICT) per raggiungere i due
grandi obiettivi che ci eravamo prefissati all?inizio di questa

legislatura: la semplificazione del rapporto tra uffici pubblici
e gli utenti, cittadini ed imprese, ed il recupero di
efficienza. Anche rispetto agli altri obiettivi di legislatura
si sono registrati rilevanti progressi.

Anzi, alcuni di questi obiettivi sono già stati raggiunti. Ad
esempio, oggi oltre il 40% dei servizi ?prioritari? è
disponibile on line; abbiamo raggiunto milio-ne e mezzo di firme
digitali; il 71% dei dipendenti pubblici ?informatizzabili? ha
oggi una casella di posta elettronica, contro il 32% del 2001,
con 144 milioni di mail scambiate all?interno delle
amministrazioni e 164 milioni verso l?esterno. Si tratta di
un?innovazione di fondamentale importanza se consideriamo che
ogni lettera inviata dalla pubblica amministrazione in maniera
tradizionale costa allo Stato circa 20 ?, contro i 2 ? di una
e-mail. Per la prima volta abbiamo realizzato un Sistema di
Governo dell?Innovazione, in cui collaborano sia
l?Amministrazione Centrale che le Amministrazioni Locali
attraverso una procedura nuova, la condivisione, ossia nulla di
imposto o calato dall?alto. E mentre stiamo operando attivamente
a livello centrale per la riorganizzazione coerente del Back
Office, ottenendo significativi risparmi, ri-cordo che si è
conclusa la prima fase di e-Government che ha visto
l?attivazione di 134 ?cantieri digitali? con gli Enti Locali,
che hanno interessato 19 Regioni, 95 Province, 3.574 Comuni e
Unio-ni di Comuni e 218 Comunità Montane. Con tale iniziativa
stiamo portando in Rete ad oltre 20 mi-lioni di cittadini ed
alle imprese ben 80 servizi pubblici considerati ?prioritari?.
Un?azione che ha richiesto uno sforzo finanziario senza
precedenti, attivando oltre 500 milioni di ? di investimenti. È
inoltre già partita la seconda fase che prevede oltre 400
milioni di ? per l?estensione ai comuni minori dei servizi di
e-Government; la creazione di nuovi servizi on line per
cittadini e imprese; l?avvio dell?e-Democracy, ossia la
partecipazione attiva dei cittadini alla formazione del processo
decisionale nelle pubbliche amministrazioni, soprattutto quelle
locali.

Iniziativa che ci pone all?avanguardia in Europa. Insomma, di
strada ne abbiamo fatta molta in questi tre anni, anche se ne
resta ancora molto da fare".

Chi oggi brilla di più per informatizzazione, lo Stato, o gli
enti locali?

"È difficile fare termini di paragone tra ciò che avviene negli
Enti Locali, nelle Regioni e la situazione della ?macchina?
Stato.

Innegabilmente a livello locale esistono esempi di eccellenza,
ma anche realtà che accusano ancora un ?ritardo digitale?. A
livello centrale è sicuramente in atto una grande
trasformazione, un progetto mastodontico ed eccezionale, direi
senza precedenti. Anche perché non ci siamo limitati ad
automatizzare l?esistente. Tanti pensavano che sarebbe bastato
mettere un computer in ogni scrivania degli uffici pubblici.
Invece si è dovuto creare la ?cultura dell?innovazione
tecnologia? per poi cominciare ad attuare quello che, per molti
aspetti, si può considerare un cambiamento epocale.

Ma tutto questo è stato fatto cercando di armonizzare al meglio
il cambiamento in corso in ogni livello di governo, evitando
così una ?Babele?

digitale. Abbiamo quindi operato perché nascesse un sistema
dell?innovazione coerente in tutto il Paese. In tal senso,
proprio per non intaccare l?autonomia delle Regioni e degli Enti
Locali, è stato creato un nuovo metodo di lavoro: la visione
condivisa, per una realizzazione cooperativa basata non solo
sull?esecuzione in comune dei progetti di e-Government locale,
ma anche sul riuso delle soluzioni. Così abbiamo praticato il
federalismo ante litteram, evitando costosi doppioni di progetti
e il rischio di un ammodernamento del Paese a macchie di
leopardo e avendo così grandi benefici sia in termini di
efficienza che di economicità. Un processo che abbiamo avviato
con la seconda fase di e-Government attraverso l?individuazione
di cinque linee di azione: lo sviluppo dei Servizi
Infrastrutturali Locali; la diffusione territoriale dei servizi
per cittadini e imprese, con l?obiettivo di valorizzare il riuso
delle soluzioni, estendendole al-le altre amministrazioni
locali; l?inclusione dei piccoli comuni nell?attuazione
dell?e-Government, con la costituzione di Centri di Servizio
Territoriali (CST) che avranno anche il compito di fornire le
necessarie risorse umane e tecnologiche alle amministrazioni
partecipanti; l?avviamento di pro-getti per lo sviluppo della
cittadinanza digitale (e-Democracy); la promozione dell?utilizzo
dei nuovi servizi presso cittadini e imprese, attraverso una
campagna di comunicazione, al fine di spostare fa-sce
consistenti di utenza dalla fruizione tradizionale dei servizi
alla fruizione mediante le nuove modalità di erogazione. L?alto
numero di enti coinvolti e la relativa omogeneità dei processi
innovativi che è necessario attivare (ad esempio, i servizi che
deve erogare un Comune sono molto simili a quelli di ogni altro

Comune) possono consentire grandi risparmi se il processo
innovativo viene indirizzato e governato con intelligenza e
lungimiranza. Il concetto di ?riusabilità?, cui accennavo prima,
diviene pertanto il punto di forza di tutto il sistema dello
?Stato in Rete? ed è l?anello di congiunzione di tutte le
amministrazioni locali e di quelle centrali, in coerenza con la
nuova architettura federale che sta nascendo nel Paese".

Che cosa ci guadagna il cittadino dalle innovazioni tecnologiche
introdotte nella pubblica amministrazione?

"I vantaggi per i cittadini sono enormi e riguardano molti
aspetti della vita quotidiana. Oggi le tecnologie
dell?informazione e di Rete con il processo di e-Government
avviato hanno la capacità di trasformare la Pubblica
Amministrazione portandola verso un nuovo modello non solo più
moderno ma, soprattutto, più efficiente e caratterizzato da un
rapporto più semplice, più efficace, più veloce, con una
accessibilità da parte dei cittadini e delle imprese
indipendente dal luogo, quindi non più code, e dal tempo, ossia
?aperta? 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana. Con grande
trasparenza, con più partecipazione democratica alla vita delle
istituzioni. Inoltre, l?e-Government ha anche un valore sociale:
favorisce l?alfabetizzazione informatica delle popolazioni e
l?inclusione digitale delle persone con disabilità. Prova ne è
che fra tutti i siti Internet italiani, quelli delle pubbliche
amministrazioni, centrali e locali, hanno registrato nello
scorso anno la più alta crescita di ?navigatori? con un
incremento del 25 % dal 2001, il più alto tasso in Europa.
Grazie all?e-Government, si crea così un nuovo modello di
amministrazione pubblica non soltanto più moderna, ma davvero al
servizio della comunità, più snella e veloce, più accessibile e
trasparente".

Ci sono alcune iniziative specifiche per favorire
l'alfabetizzazione informatica degli italiani, come "Vai con
internet" e "Vola con internet".

Quali sono stati sin qui gli esiti?

"Le iniziative finora intraprese stanno riscuotendo un notevole
interesse da parte dei cittadini. Lo scorso anno, alla sua prima
edizione, l?operazione ?Vola con internet?, che prevede uno
sconto 175 ? per i ragazzi di sedici anni, ha registrato più di
40 mila adesioni e quest?anno sono già 15.600 i giovani aventi
diritto che hanno aderito all?iniziativa in pochissimo tempo, se
teniamo conto che il progetto è stato attivato nel luglio
scorso. Per quel che riguarda ?Vai con Internet?, consiste in un
bonus di 200 ? riservato alle famiglie con un reddito del 2002
non superiore ai 15.000 euro. A poco più di un mese dalla
partenza effettiva sono state ben 13 mila le transazioni di
vendita. Agevolazioni sono previste anche per gli insegnan-ti:
essi potranno comperare un pc portatile di qualità, in una rosa
selezionata, usufruendo dei stessi benefici di cui gode lo Stato
quando, attraverso la Consip, effettua ingenti acquisti.

Siamo fiduciosi che la risposta sarà sempre più positiva visto
che si potrà usufruire di tali sconti ancora per molti mesi e
che le iniziative saranno probabilmente rinnovate".

Nell'era di internet e delle comunicazioni superveloci i
cambiamenti introdotti con l'azione del suo dicastero possono
favorire anche i rapporti fra lo Stato italiano e i milioni di
nostri connazionali all'estero? E se sì, in che modo?

"Il primo importante passo per avvicinare all?Italia i nostri
connazionali all?estero c?è stato nel 2002 con l?istituzione del
Portale Nazionale del Cittadino (www.italia.gov.it) che ha
riscosso finora molti successi e riconoscimenti, soprattutto
internazionali, dovuti anche alla presenza sul portale di una
sezione apposita, ?italiani all'estero?, a loro espressamente
dedicata. Abbiamo continui contatti dal Sud America, USA,
Canada, Australia, Nord Europa, Oriente, ossia da nazioni dove
vi sono forti comunità di nostri connazionali. Ma anche da tutti
i paesi in cui sono presenti cittadini italiani. Il Portale è un
importante connettore con le Pubbliche Amministrazioni. Esso
infatti annulla pro-blemi di tempo e di spazio. Così i nostri
concittadini possono richiedere documenti, moduli, in-formazioni
da qualsiasi parte del mondo, senza più preoccuparsi del fuso
orario. Infatti mentre prima, ad esempio, avrebbero dovuto
svegliarsi nel cuore della notte per poter contattare
onerosamente un ufficio in Italia, oggi lo possono fare a
qualsiasi ora perché attraverso il Portale la Pubblica
Amministrazione di fatto è aperta sette giorni su sette, 24 ore
su 24. Il Portale si è anche rivelato utile per risolvere grandi
problematiche sociali che interessano i nostri connazionali. Il
caso più clamoroso è stato quello che ha portato alla scoperta
in Argentina di una grossa truffa pensionistica perpetrata da
uno studio legale ai danni dei nostri emigrati, che asseriva di
operare per conto di un sedicente ?Ministero del Tesoro e della
Guera de Roma?. Innumerevoli inoltre i ricongiungimenti di
persone alle loro famiglie in Italia che non si vedevano da
decenni o addirittura avevano perso le tracce. Operazione che
hanno mobilitato tutto il desk per ricostruzioni anche sulla
base di pochi deboli elementi informativi. Ma questo non è
l?unico caso in cui le nuove tecnologie vengono in aiuto delle
realtà italiane in tutto il mondo. Nei mesi scorsi, infatti, è
stata avviata la realizzazione della Rete di Connettività
Internazionale che collegherà l?Italia con tutte le sedi
italiane nel mondo, ossia ambasciate, consolati, istituti di
cultura, uffici Ice, Enit e Camere di commercio.

Sarà la più grande struttura di connessione tra pubbliche
amministrazioni realizzata in Europa, che usufruisce del
finanziamento di 45 milioni di ?

da parte del Comitato dei Ministri per la Società
dell'Informazione, che presiedo per conto del Presidente del
Consiglio. Si tratterà di una rete sicura a larga banda che
consentirà lo sviluppo di specifici progetti informatici a
carattere internazionale, come il voto degli italiani
all'estero, l'anagrafe consolare, il progetto dei visti. Tali
istituti potranno, così, dialogare in tempo reale non solo con
l'Italia ma tra di loro, con enormi vantaggi. Non solo sarà
possibile conseguire maggior rapidità ed efficienza nelle
relazioni, ma anche razionalizzare gli oneri delle
amministrazioni con evidenti risparmi. Ad esempio è stata
valutata nel 30% l'economia sulla spesa corrente ottenibile
attraverso una gestione centralizzata dell'approvvigionamento.
L'avvio operativo è previsto entro il 2005".

Lei sta lavorando anche per favorire l'esercizio del diritto di
voto da parte degli italiani all'estero. In che modo?

"La legge 459 del 2001 garantisce a tutti i cittadini e, quindi,
anche a quelli residenti all?estero, di partecipare attivamente
alla vita politica italiana, regolandone l?esercizio del diritto
di voto e permet-tendo loro di mantenere così uno stretto
collegamento con il nostro Paese. Il nostro obiettivo è quello
di individuare gli strumenti che facilitino la completa
attuazione di questa importante riforma. I problemi, però, non
sono pochi.

Il primo fra tutti è quello relativo alla definizione di un
corretto e completo elenco degli elettori presenti all?estero. È
ben noto il fatto che, ad oggi, il mancato allineamento tra le
?anagrafi consolari? e le anagrafi degli italiani residenti
all?estero (AIRE), che sono tenute dai Comuni, costituisce un
serio problema. Le due anagrafi, costituite e gestite con
differenti finalità, tendono a registrare in momenti diversi la
dinamica degli spostamenti degli italiani; attualmente in
occasione di ogni consultazione elettorale è quindi richiesta
una complessa operazione di verifica dei dati mediante il loro
confronto ed alline-amento, solo in parte automatizzato e con
diversi interventi ?manuali?. Pertanto occorre un impegno
ulteriore per rendere sistematiche e ?via rete? le comunicazioni
tra i Consolati, i Comuni ed i rispettivi Ministeri, assicurando
così il costante e coerente aggiornamento delle banche dati
coinvolte. Ottenere una generale coerenza tra gli elementi
registrati nelle diverse anagrafi è indispensabile non solo per
garantire ai cittadini residenti all?estero l?esercizio del
diritto di voto, ma anche per assicurare loro il godimento di
altri fondamentali diritti. Un valido strumento di soluzione a
questo tipo di problemi va individuato nella Rete internazionale
della pubblica amministrazione (RIPA), cui accennavo prima,
ossia una estensione agli uffici esteri del Sistema Pubblico di
Connettività, l??Autostrada del Sole digitale?, per lo scambio
di informazioni tra tutti gli uffici pubblici che, collegando le
varie reti centrali, regionali e locali, le integra in un unico
sistema con alti standard di sicurezza, funzionalità e qualità.
La situazione odierna, infatti, vede l?esistenza della Rete
Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA), che riguarda
essenzialmente le Amministrazioni centrali, e di una pluralità
di reti regionali e locali, nonché di reti all?estero, che non
presentano il carattere dell?interoperabilità, poiché
rispondenti a diversi standards e regole tecniche. L?istituzione
del Sistema Pubblico di Connettività e della RIPA avrà il merito
di superare questa frammentazione e creare finalmente una
struttura unitaria ed interoperabile sia a livello nazionale che
internazionale. Proprio per questo ho proposto recentemente, in
base alla legge delega n. 229 del 2003, un decreto legislativo
recante l?istituzione del Sistema Pubblico di Connettività e
della Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione. Si
tratta di un provvedimento di ampio respiro volto ad assicurare
un insieme di servizi di collegamento fra tutte le Pubbliche
Amministrazioni e fra queste e le sedi estere. In base agli
accordi presi con le amministrazioni centrali è già stata
avviata la procedura concorsuale europea per la realizzazione
della Rete Internazionale, la cui conclusione avverrà entro la
fine del 2004, mentre il collaudo dei servizi e l?avvio della
loro erogazione è previsto nel primo trimestre 2005. È quindi
certo che nel primo semestre del 2005 la Rete Internazionale
sarà pienamente funzionante. È chiaro che anche l?esercizio del
diritto di voto degli italiani all?estero troverà nella RIPA lo
strumento tecnologico più adatto per acquisire piena ed
effettiva operatività. Ritengo, però, che l?espressione del voto
attraverso lo strumento informatico ponga delicatissimi problemi
di vario ordine, ferma restando la necessità di previi
interventi legislativi e, dunque, non credo che già si possa
parlare del vero e proprio ?voto elettronico? come di una
prospettiva utilmente ed effettivamente praticabile in tempi
brevi".

Lei è pugliese d'origine, ma vive in provincia di Como. La
Lombardia è ormai la sua terra d'adozione. Pensa che la
Lombardia ed i lombardi siano all'altezza della sfida lanciata
dalla società dell'informazione?

"La Lombardia ha mostrato un forte interesse per le grandi
possibilità offerte dalle nuove tecnologie, ponendosi
all?avanguardia con la realizzazione di progetti molto
efficienti. Ne è un esempio l?uso da parte dei cittadini
lombardi di molti servizi sanitari attraverso la ?Carta
Regionale dei Servizi?, pienamente aderente allo standard della
Carta Nazionale dei Servizi, in cui sono contenuti i dati
anagrafici sanitari (ASL di riferimento, medico di base) e del
cittadino. Con essa si può inoltre accedere a varie tipologie di
servizi: dalla prenotazione della visita specialistica al cambio
del medico di base fino alla consultazione on line del proprio
referto medico. Il servizio è di notevole importanza per le
ripercussioni che ha su tutti gli altri soggetti coinvolti nel
sistema sanitario, dal medico o dal farmacista all?ospedale, con
la possibilità di scambio rapido di informazioni e integrazione
tra loro. Ad esempio, diventa più rapido scambiarsi i dati
riferiti ad una prescrizione medica, la trasmissione diretta dal
medico al farmacista di una ricetta, evitando al paziente
inutili attese ed errori, automatizzando anche le componenti
amministrative, come l?esenzione dal ticket. Inoltre, la Regione
Lombardia ha realizzato un sistema integrato per l?erogazione
degli aiuti comunitari all?agricoltura che consente alle aziende
agricole la compilazione on line delle domande e l?accesso alle
relative istruttorie.

Spero che i risultati raggiunti in termini di efficienza ed
efficacia dai progetti realizzati in Lombardia possano presto
estendersi a tutte le Regioni italiane".
Luciano Ghelfi (x)


(x)

direttore editoriale del Portale
dei Lombardi Mondo - http://www.lombardinelmondo.org/


GdS 20 XII 2004 -
www.gazzettadisondrio.it

Luciano Ghelfi (x)
Politica