Referendum: IL MIO COMMENTO
 L'Italia matura ha sconfitto gli imbonitori di 
 false speranze!
 Il 12 e il 13 giugno 2005, uno schiaffo del 75% 
 ha detto si alla nuova legge sulla fecondazione assistita. 
 Superato il più grande dibattito, etico, politico e giuridico 
 della storia italiana, si deve immediatamente riaprire un nuovo 
 capitolo: il ripensamento e se opportuno, la revisione della 
 194. Una legge, ricordiamolo, che ha fatto in Italia, più 
 vittime dello tsunami e della guerra in Irak messe assieme. Per 
 onestà intellettuale, bisogna prendere atto che chi voleva 
 abrogare la legge 40 aveva ragione su un solo punto: 
 l'incompatibilità con la 194. Il riconoscimento della 
 personalità giuridica dell'embrione sin dal concepimento sancito 
 nella nuova legge, contraddice vistosamente la famigerata 194, 
 ovvero il "diritto" alla salute della madre di sopprimere una 
 vita nascente per motivi personali (sulla carta seri, ma di 
 fatto, il più delle volte, futili e pretestuosi...) sino al 
 quarto mese.
 Per sanare l'incongruenza, ora che gli italiani 
 schierandosi dalla parte dell’intangibilità della vita umana, 
 hanno dato prova di maturità laica e religiosa, abbiano il 
 coraggio di andare oltre. Nessuna legge dello Stato è sacra e 
 inviolabile! Tanto meno la 194. I tempi sono maturi affinché la 
 Chiesa, associazioni, comitati, cattolici, laici di buona 
 volontà e in primis i politici, si prodighino, con la stessa 
 forza (ma nella direzione contraria) di chi ieri si è battuto 
 per l'aborto e il divorzio e oggi si batte per l'eugenetica, 
 l'eutanasia, la droga libera e i "diritti" gay, per la rinascita 
 di un mondo nuovo. Non il mondo utopico di Huxley Aldous dove, 
 attraverso la tecnologia, la selezione genetica della specie e 
 il controllo sociale, è stato creato l’uomo perfetto al prezzo 
 della perdita della sua libertà, ma un mondo nel quale chi 
 "erompe" alla vita nell'attimo estatico dell'amore sponsale, 
 ottenga la garanzia di nascere senza il rischio di essere 
 soppresso da una legge garantista con i forti e giustizialista 
 con i deboli.
Gianni Toffali
Gianni.Toffali@inwind.it Verona
 GdS 20 VI 2005 - www.gazzettadisondrio.it
