Il silenzio è d’oro, ovvero la questione degli ostaggi
 E' stato saggio il Presidente 
 Berlusconi a dichiarare che sulla questione degli ostaggi 
 occorreva stendere un velo di totale silenzio. Meglio tardi che 
 mai, dice un ben noto proverbio. Se infatti a Mosca, 
 nell'incontro con Putin, il Presidente Berlusconi avesse 
 applicato tale concetto le cose sarebbero probabilmente andate 
 in maniera diversa. Sulle rive della Neva infatti non é passato 
 in mente al Capo del Governo che il silenzio é d'oro e se ne é 
 uscito con la più becera, dato il momento, delle dichiarazioni: 
 "I nostri soldati resteranno in Irak anche oltre il 30 giugno". 
 Pare che non fosse proprio quello che volessero sentire coloro 
 che tenevano e tengono tuttora prigionieri i tre italiani, dopo 
 che altri, più feroci di loro, hanno ammazzato il quarto. 
 Persino il Vicepresidente del Consiglio Fini se ne é uscito con 
 una dichiarazione che primieramente era proprio diretta a 
 Berlusconi, quella del resto del buon senso. "bisogna fare 
 silenzio".
 Se il Presidente é stato quantomeno improvvido nell'ignorare che 
 il silenzio é d'oro in genere, ma che nella situazione degli 
 ostaggi il silenzio é almeno di platino tempestato delle più 
 preziose gemme esistenti, non va dimenticato che c'é anche chi 
 lo batte. Quello che i nostri colleghi della carta stampata e, 
 molto di più ancora. della TV, hanno messo in mostra illustra 
 significativamente cos'é "il diritto di cronaca", sempre messo 
 in evidenza in ogni occasione da parte della categoria. Si 
 tratta di un piatto della bilancia fatto spesso valere, quello 
 appunto del diritto, sistematicamente dimenticando l'altro, 
 quello dei doveri. E' capitato addirittura di dover vedere 
 canali, di RAI e Mediaset, in concorrenza spietata quando 
 sembrava che la liberazione degli ostaggi fosse questione di 
 ore, per arrivare a dare la notizia magari un minuto e 32 
 secondi prima della concorrenza...
 Noi speriamo vivamente che troppe parole al vento abbiano 
 comportato soltanto un prolungamento della prigionia per i tre 
 che speriamo di vedere presto a casa. Anche, magari, per 
 chiedere cosa ci facciano in Irak tanti italiani senza 
 autorizzazione...
 Luca Alessandrini
GdS 10 V 2004 - 
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