Uno strano conflitto di interessi
 Se qualcuno non ha letto l'articolo di Stella e Rizzo sul 
 Corriere della Sera di lunedì 1° settembre (prima pagina) 
 gli consiglio di farlo al più presto. E' un bello scoop 
 giornalistico su un episodio piccolo ma significativo: il 
 Milan che chiede di non pagare l'IVA sulle somme pagate alla 
 UEFA per la trasmissione televisiva delle partite 
 internazionali (le varie Coppe), e il Ministero 
 dell'Economia che (caso strano!) accoglie la domanda, 
 abbonando circa 40 miliardi di IVA alle tre squadre più 
 importanti, Milan Inter e Juve, e naturalmente abbassando 
 della stessa somma l'incasso dello Stato. 
 Precisiamo. La UEFA ha sede fuori Italia, anzi fuori Europa, 
 precisamente in Svizzera. Le partite, come si sa, vengono 
 teletrasmesse in tutto il mondo. Quindi, sostiene il Milan, 
 non si può sapere quale è l'effettivo luogo di impiego di 
 questi diritti, e in quali paesi si realizzano i vantaggi 
 connessi alla teletrasmissione delle partite. Manca quindi 
 il presupposto per il pagamento dell'IVA, cioè la 
 utilizzazione in territorio comunitario delle prestazioni 
 per cui si è effettuato il pagamento. Il ragionamento è un 
 po' curioso, perché tutti avevamo sempre pensato che le 
 partite fossero seguite soprattutto dai connazionali della 
 squadra che gioca, dagli spagnoli se si tratta del Real 
 Madrid, dagli italiani se va in campo la Juve, e quindi ogni 
 squadra avesse innanzitutto nel proprio Paese un formidabile 
 rendiconto di pubblicità, di immagine, etc. Ma la Agenzia 
 delle Entrate non la pensa così, e con una decisione che 
 viene annunciata alle 19,30 del 7 agosto (altra strana 
 scelta di tempo), accoglie la richiesta del Milan. 
 Non è un dramma, si badi. Non sono 40 miliardi che 
 decideranno del futuro dell'Italia. Ma poiché è ben 
 difficile che non c'entri per nulla la coincidenza tra 
 presidenza del Milan e presidenza del Governo, o almeno così 
 appare, il discorso è un altro, ed è che il conflitto di 
 interessi è evidentemente non una questione che riguarda i 
 massimi sistemi, ma un veleno sottile che arriva dovunque, 
 seminando incertezze, dubbi, sospetti; e minando soprattutto 
 quella che dovrebbe essere la base di ogni convivenza 
 civile, e cioè la sicurezza che la legge è uguale per tutti, 
 e non può essere diversa per chi la fa applicare. 
Mario Segni
 GdS 8 IX 03  www.gazzettadisondrio.it
