Sui media: è una battaglia liberale, e non delle sinistre
 E' passata a larga maggioranza a Strasburgo la Relazione della 
 liberale olandese Joahanna Boogerd-Quaak "sui rischi di 
 violazione nell'UE, e soprattutto in Italia, della libertà di 
 espressione e di informazione".
 Un atto giusto - ho dichiarato soddisfatto - e motivato 
 dal fatto che l'Europa ha bisogno di una legislazione pronta a 
 combattere i fenomeni di controllo mediatico. Soprattutto in 
 vista dell'allargamento a democrazie meno mature delle nostre. 
 Questo non è solo un problema italiano, e 
 spero che questa volta la Commissione europea si decida a fare 
 una direttiva in materia come più volte chiesto a Strasburgo.
 Il sottoscritto é stato il primo parlamentare europeo ad 
 attivarsi su questa questione. Diverse sono le risoluzioni del 
 PE in tema di media che portano i miei emendamenti e 
 innumerevoli sono stati i colloqui con i Capigruppo di 
 Strasburgo o con i Commissari sul rischio che il controllo mediatico comporta in tutti i paesi dellUE.
 Questa non è una battaglia delle sinistre anzi è la vera battaglia liberale. Non 
 dimentichiamo che se si è arrivati al voto di oggi, è per merito 
 di una mia proposta di risoluzione approvata il 20 novembre 2002 
 a firma di 33 parlamentari europei, italiani e stranieri, tutti 
 di centro e di destra. E' stato il primo atto europeo in difesa 
 del pluralismo dell'informazione, e che ha sensibilizzato 
 l'Europa ad occuparsi del problema.
Mario Segni
La
 Risoluzione del Parlamento europeo sulla concentrazione nei 
 mezzi di informazione 23/04/2004
 Il Parlamento europeo,
 - visti gli articoli 43 e 49 del trattato CE,
 - vista la direttiva 89/552/CEE del Consiglio, del 3 ottobre 
 1989, relativa al coordinamento di determinate disposizioni 
 legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri 
 concernenti l'esercizio delle attività televisive(1), come 
 modificata dalla direttiva 97/36/CE(2), in particolare 
 l'articolo 4 concernente la promozione della distribuzione e 
 della produzione di programmi televisivi,
 - viste le sue precedenti risoluzioni sull'argomento del 20 
 gennaio(3) e del 27 ottobre 1994(4),
 - vista la sua risoluzione del 22 ottobre 1998 sulla 
 comunicazione della Commissione dal titolo: Libro verde sulla 
 convergenza tra i settori delle telecomunicazioni, 
 dell'audiovisivo e delle tecnologie dell'informazione e sulle 
 sue implicazioni normative(5),
 - vista la sua risoluzione del 26 settembre 2002 su un piano 
 d'azione dell'Unione europea per la riuscita dell'introduzione 
 della televisione digitale in Europa(6),
 - visto l'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali 
 dell'Unione europea, 
 - visto il protocollo (n. 32) sul sistema di radiodiffusione 
 pubblica negli Stati membri del trattato di Amsterdam,
 - tenuto conto del prossimo allargamento dell'Unione europea,
 A. considerando che i trattati impongono all'Unione europea 
 l'obbligo generale e assoluto di tutelare i diritti umani e 
 civili, nonché la libertà di espressione in quanto diritto 
 fondamentale in tutto il mondo democratico,
 B. considerando che il principio del libero flusso delle 
 informazioni, opinioni e idee, così come il pluralismo dei mezzi 
 di informazione, rappresenta una base indispensabile per 
 qualsiasi politica nel settore dei mezzi di informazione,
 C. considerando che l'Unione europea ha ribadito il suo impegno 
 a rispettare il pluralismo dei mezzi di informazione e la 
 libertà d'informazione nel trattato sull'Unione europea, nella 
 Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (articolo 11, 
 paragrafo 2) e nella Convenzione europea,
 D. considerando che la panoramica più recente del mercato 
 interno in relazione ai mezzi di informazione, e più 
 specificatamente al loro pluralismo, è stata presentata dalla 
 Commissione nella sua comunicazione del 1994 sul seguito da dare 
 al processo di consultazione relativo al Libro verde 'Pluralismo 
 e concentrazione dei mezzi di comunicazione di massa nel mercato 
 interno - Valutazione della necessità di un'azione comunitaria' 
 (COM(1994) 353),
 E. considerando che nel corso dell'ultimo decennio si è avuto un 
 notevole sviluppo nell'utilizzo delle nuove tecnologie e nella 
 loro applicazione (Internet, servizi di telefonia mobile, 
 televisione digitale ecc.) nonché una crescita continua della 
 pubblicità,
 F. considerando che nel settore dei mezzi di informazione 
 commerciali l'evoluzione dei mercati e delle tecnologie 
 potrebbe, se non regolamentata, dar luogo a concentrazioni 
 pericolose e mettere in pericolo il pluralismo, la democrazia e 
 la diversità culturale,
 G. considerando che nell'imminenza dell'allargamento una 
 regolamentazione europea in questo settore appare 
 particolarmente necessaria al fine di porre i principi 
 democratici a fondamento di un'Europa allargata,
 H. considerando che lo sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi 
 servizi di comunicazione e di informazione deve rispettare e 
 garantire il mantenimento del pluralismo dei mezzi di 
 informazione, della diversità culturale e dei valori 
 democratici, 
 1. invita la Commissione e gli Stati membri a salvaguardare il 
 pluralismo dei mezzi di informazione e a garantire che in tutti 
 gli Stati membri essi siano liberi e diversificati;
 2. insiste sul fatto che si deve instaurare un mercato europeo 
 dei mezzi di informazione per contrastare una crescente 
 disparità tra le norme nazionali contro le concentrazioni, e 
 sottolinea la necessità di assicurare condizioni di parità per 
 consentire la libertà di stabilimento e la libera prestazione 
 dei servizi;
 3. invita la Commissione ad avviare un processo di consultazione 
 ampio e completo al fine di valutare lo sviluppo di nuove 
 tecnologie e nuove comunicazioni, e in particolare l'impatto 
 delle fusioni, delle alleanze e delle joint ventures sul mercato 
 interno e sul pluralismo dei mezzi di informazione, nonché sul 
 diritto alla libertà di espressione e sull'accesso di tutti i 
 cittadini ai servizi della società dell'informazione, specie 
 attraverso la promozione dell'interoperabilità, e la invita 
 altresì ad esaminare la coerenza della legislazione nazionale ed 
 europea in questo campo;
 4. invita la Commissione a redigere entro la fine del 2003 un 
 Libro verde aggiornato che esponga tali questioni, insieme 
 all'attuale situazione giuridica negli Stati membri e nei paesi 
 candidati all'adesione, e i probabili sviluppi futuri;
 5. invita la Commissione a completare, entro l'attuale 
 legislatura, l'esame delle implicazioni politiche, economiche e 
 giuridiche di un quadro regolamentare a livello europeo o di 
 altre opzioni di regolamentazione, in particolare una direttiva, 
 al fine di salvaguardare la libertà di espressione e il 
 pluralismo nei media, di preservare e favorire la diversità 
 culturale e di garantire un'equa concorrenza nel mercato della 
 pubblicità;
 6. invita la Commissione a sottoporre alla Convenzione europea 
 una proposta adeguata, in modo che il principio della libertà 
 dei mezzi di informazione possa trovare una base più salda nel 
 trattato;
 7. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente 
 risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Comitato 
 economico e sociale, al Consiglio d'Europa, nonché ai governi e 
 ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati 
 all'adesione.
1/ Mario Segni UEN  (Seguono altre 32 firme di 
 Parlamentari europei)
GdS 30 IV 2004 - 
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