LA GUERRA IN LIBIA COSTA CARA. CENTRO-DESTRA VERSO LA SCONFITTA ELETTORALE 11 4 30 11

Fra due settimane si vota. Elezioni amministrative ma con forte valenza politica come dimostra la discesa in campo a Milano dello stesso Berlusconi.

Elezioni già difficili per il centro-destra. Il centro-sinistra è sicuramente un'armata Brancaleone perché non riesce a costruire un'alternativa, ma la l'ex granitica armata del centro-destra, subita la secessione finiana, l'erosione del centro, perso qualche consenso per la doverosa politica del rigore (tutti sanno che i tagli sono inevitabili ma l'orto dove vangare è quello altrui) rischia. Rischiava per logica delle cose sicuramente non potendo ribaltare la situazione a Bologna e Torino mentre poteva pensare di farcela a Milano e Napoli. Incerti invece, come da sondaggi, anche questi due Comuni, o almeno, diciamo, non così sicuri come si pensava. In questa situazione arriva l'assassinio di un figlio e di tre nipoti di Gheddafi

La guerra libica rischia così di dare una mazzata al centro-destra. Berlusconi avrà i suoi sondaggi, ma alle amministrative vota la gente comune. Chiunque sa come la pensa la gente comune, si trova a fatica qualcuno che giustifica le nostre bombe.

Il guaio è che non c'è via d'uscita.

Sbaglio clamoroso dal Presidente della Repubblica in giù. Lo sapeva Napolitano, lo sapeva Berlusconi, lo sapeva il Ministro della Difesa, lo sapeva il Ministro degli Esteri che si stava cercando di ammazzare Gheddafi con le bombe?

Se lo sapevano devono rispondere del conto che l'Italia dovrà pagare. Se non lo sapevano debbono piantare baracca e burattini e sfilarsi di corsa dai due bombaroli di Parigi e Londra.

***

Politica