BERSANI HA VINTO. RENZI 'CREDE' DI AVER PERSO

Bersani ha vinto con quel 60% che alla vigilia qualcuno di noi stimava realisticamente possibile molti, non tutti, vendoliani avendo dato il loro voto.

Ha vinto anche la sua linea come dimostra il settimanale sondaggio di Mentana che registra una erosione forte da parte del PD verso la sua sinistra, Di Pietro compreso che sta diventando evanescente (1,6%!). Come dice Vendola con il PD (34,6%) siamo oltre il 40%. Dati odierni alloa mano in effetti é così ma chi si occupa di queste cose da tempo sa che l'alto numero di astenuti (32,8) e di indecisi (1,1) con un 3,1 fisiologico di bianche, é elemento condizionante. Pochissimi fra questa parte dell'elettorato simpatizzanti per la sinistra e pochi gli antisistema. Chi era di sinistra, di qualsiasi sinistra, ora é accasato viste la varietà di sceklte. Gli arrabbiati, gli scontenti, gli antisistema e via dicendo hanno raggiunto il 16 per cento. Esiste almeno un terzo del corpo elettorale sostanzialmente moderato e che si rifugia in un angolo perché chi lo ha rappresentato non ha dato buon esito. E' recuperabile si chiederà qualcuno in particolare del PdL. Abbiamo l'impressione che qualcosa covi sotto la cenere perché se Berlusconi rientra in campo non é certo tipo da farlo sapendo che il suo Partito é accreditato nei sondaggi di circa il 15%. Che poi il recupero sia possibile c'é da dubitarne perché per farlo occorrerebbe un discorso rivolto alla gente, come ha fatto il PD, e non un deja vu di alchimie romane.

Tornando a Renzi crede di avere perso. Non é così, salvo che nei numeri. Renzi fino a poco tempo fa era sì il Sindaco di una grande città ma politicamente un nano rispetto ai big del PD, di derivazione sia sinistra che cattolica. Il nano é diventato un gigante. Avesse avuto la meglio per i numeri sarebbe inguaiato. La nomenclatura come avrebbe potuto accettare il licenziamento in tronco che Renzi aveva promesso? E la candidatura a Premier? L'entusiastico giovanilismo, la ventata di ossigeno, i modi nuovi, tutto vero, ma il salto da Sindaco di Firenze a partner nei tavoli che contano di altri sei che si chiamano Obama, Merkel e così via sarebbe stato tale da mettere in dubbio anche suoi sostenitori.

Questo a parte, torniamo indietro, nel PD c'é ora il leader, a sua volta svincolato da abbracci troppo stretti di suoi collaboratori, e c'é il leader dell'opposizione, schema inglese. E mentre Bersani dovrà occuparsi dei problemi del Paese, salvo interventi miracolistici di Berlusconi, Renzi avrà campo libero nella costruzione politica. Cinque anni per conseguire il master e poi proiettarsi, salvo una recidiva in fesserie al governo del centro-sinistra, allora sì verso più di un mandato se nel frattempo si riuscirà a inserire nella Costituzione l'elezione diretta del Presidente della Repubblica.

Ecco perché Renzi CREDE di aver perso. Non ha ancora capito, ma non ci vorrà molto, che in realtà ha vinto anche lui.

f.

f.
Politica