LA GIOIOSA MACCHINA HA FALLITO, ANCORA

Riceviamo e pubblichiao:

Ci hanno sempre insegnato che gli errori del passato insegnano, che ci aiutano a capire cosa aggiustare e cosa non ripetere.

Evidentemente c'è qualcosa che non va in questo ragionamento: è sotto gli occhi di tutti che siamo davanti ad una coalizione, quella di centrosinistra, che non ha saputo approfittare, ancora una volta, dei propri sbagli passati per cambiare pagina.

Ancora una volta perché la lunga lista di delusioni per quello che era l'Unione e che oggi è Italia Bene Comune ha avuto inizio proprio con la nascita del polo democratico, esordito con quella sorprendente sconfitta del 1994 che nessun democratico dimentica.

Ebbene, il clima che si respira attorno a Bersani è lo stesso che si respirava diciannove anni fa attorno allo sconfitto Occhetto, si percepisce lo stesso sconforto e la stessa rabbia per una vittoria mutilata, praticamente zoppa, resa ancor più amara dalla sicurezza in un successo che era certo prima dello spoglio.

Una sicurezza che in termini elettorali valeva almeno sei punti percentuali rispetto al centrodestra e che invece le prime proiezioni hanno vanificato in pochi minuti.

Esattamente come successo nel '94, sull'onda di sondaggi che confermavano questo ampio vantaggio, nelle sedi di Pd e Sel si erano già stappate le bottiglie di spumante, ci si preparava a festeggiare una vittoria evidente e scontata.

La gioia e la felicità esplode tra i sostenitori e fan di Italia Bene Comune e l'eccitazione sal ancor di più quando i primi Istant Pool confermano un distacco di cinque punti tra Bersani e Berlusconi con un exploit del Movimento 5 Stelle che comunque non impedirebbe l'elezione di una netta maggioranza di centrosinistra.

Qualcuno inizia già a fare un toto Ministri, a parlare di cambiamento e di svolta ma veramente nessuno sembra presagire quello che sta per accadere.

Sono le 16.30, iniziano ad arrivare le prime proiezioni di SkyTg24 e Piepoli, improvvisamente sembra crollare tutto addosso al Pd ed a Bersani, si inizia a capire dall'agitazione che qualcosa non va e che forse si era peccato come nel '94 di una sicurezza eccessiva.

Si era intuito che forse i risultati sarebbero stati al di sotto delle aspettative ma nessuno immaginava che addirittura le prime proiezioni avrebbero confermato un ipotetico vantaggio del centrodestra.

I sorrisi si spengono,non ci sono più urla di gioia e la felicità sembra essere sparita dai volti bui dei big del pd per lasciar spazio a quel velo di preoccupazione e sconcerto proprio come successo non solo nel '94 ma anche nel 2006.

Passano le ore e ormai le speranze vanno diminuendosi sempre più per un centrosinistra che intravede tristemente la situazione di ingovernabilità che si andrà delineando al senato, dove Berlusconi pare addirittura nelle condizioni di riuscire a conquistare la maggioranza relativa dei seggi.

Una debacle insomma che sembra poter essere aggravata dal rischio ulteriore, sorto verso mezzanotte, che alla camera il centrodestra possa annullare il risicatissimo scarto tra coalizioni ed aggiudicarsi perfino un sostanzioso premio di maggioranza.

Poi a notte fonda tutti tirano un respire di sollievo quando i dati del Viminale conferiscono al centrosinistra la maggioranza alla camera seppur con uno scarto di soli 0,36 punti dal centrodestra e anche al senato una vittoria al fotofinish in Piemonte riesce a far strappare la maggioranza relativa al Pdl.

Arrivano le prime reazioni e dichiarazioni, si parla di vittoria ma chi ne parla è il centrodestra, autore di un'autentica impresa impossibile e il Movimento di Grillo che entra in parlamento con percentuali bulgare.

Al Pd non resta che assaporare l'amarezza di una vittoria che sa di sconfitta e che vede vanificare la possibilità di un governo Bersani- Vendola stabile e duraturo, sconfessando quella troppa sicurezza del centrosinistra che ha spinto Bersani in queste settimane ad essere sempre più distante dalla gente e dai suoi problemi, credendo prematuramente in una vittoria che non è arrivata e che suona come disfatta.

Dalle esperienze precedenti dunque il presidente PD sembra non aver imparato proprio nulla, illudendosi come nel passato e dando per scontato il successo, non prevedendo l'intuibile valanga di insoddisfazione cavalcata da Grillo e giudicando il centrodestra al capolinea quando ad oggi sembra esserlo il Partito Democratico.

Quella che esce dalle elezioni infatti è l'immagine di un partito che ha fallito, sia per l'eccesso di convinzione in se stesso, sia per la scelta di appoggiare un governo Monti che a questo punto possiamo dire essere stata considerata sbagliata, portando gli elettori del PD a votare Grillo.

Nemmeno questo, il fatto che il governo Monti sia stato bocciato dagli Italiani, sembra condizionare i democrats che già questa mattina parlano proprio di ricreare una maggioranza di larghe intese tra PD, PDL E MONTI che è stata appena bocciata fortemente dal voto.

Certo è che se nascerà questa nuova alleanza allargata , verrà ricordata sicuramente come uno dei più grandi inciuci dato che in Italia è utopico pensare che Berlusconi Monti e Bersani convergano su punti programmatici fondamentali e si uniscano per perseguirli.

Sicuramente se a fine Marzo prenderà corpo l'idea della grande coalizione, alle prossime elezioni non ci sarebbe da meravigliarsi se Grillo conquistasse la maggioranza assoluta, scrivendo l'epigrafe mancante sulla tomba di un Partito Democratico ormai morente.

Francesco

Politica