TRASPORTI: LA RIFORMA DEL DIRITTO DI SCIOPERO

(e nostra nota)

Contemperare l'esercizio del diritto di sciopero con la salvaguardia dei diritti della persona e dell'impresa, entrambi tutelati dalla Costituzione: è questo l'obiettivo principale della riforma del diritto di sciopero nel settore dei trasporti approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2009. Il disegno di legge intende avviare un sistema di relazioni nel settore del lavoro basato su libertà e responsabilità. I punti salienti del provvedimento: proclamazione dello sciopero e referendum preventivo; - sistema delle sanzioni; - possibilità della revoca; - sciopero virtuale; - riforma della Commissione di garanzia. Per proclamare lo sciopero nel settore del trasporto è necessario che le organizzazioni che lo indicono abbiano la rappresentanza di almeno la metà dei lavoratori; in alternativa, se le sigle rappresentano almeno il 20%, serve un referendum preventivo che ottenga almeno il 30% di consensi. La revoca degli scioperi, sempre nel settore dei trasporti, dovrà essere comunicata con congruo anticipo per evitare che il solo effetto annuncio possa portare disagi ai cittadini. Quanto allo 'sciopero virtuale': esso sarà disciplinato dalla contrattazione, potendo essere effettuato in varie modalità, con o senza la trattenuta dal salario. Quanto alle sanzioni: incorrono in sanzioni amministrative i lavoratori di qualunque categoria che bloccano strade, autostrade, porti, ostacolando la libera circolazione. La responsabilità di comminare sanzioni passa dal datore di lavoro alla Commissione di garanzia e la riscossione viene affidata ad Equitalia.

NLG

Nostra nota

Abbiamo ripetutamente visto cose inammissibili in un Paese democratico fino a casi limiti da patologia del sistema. Quando scioperano 61 persone e restano a terra 2100 aerei c'è una sola cosa che chiede la gente danneggiata, che si intervenga e duramente. Il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione, all'art. 40 ma con una precisazione: "Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano". Non è pertanto attentare al diritto di sciopero predisporre norme e quindi legiferare in merito. Cosa da farsi bene perché non c'è solo il diritto dei lavoratori ma anche quello dei cittadini che devono poter usare aerei, treni, bus, navi senza quelle incertezze che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Ogni volta che si doveva volare c'era l'interrogativo se ci sarebbe stato il volo…

Lo sciopero per sua natura è una misura dei lavoratori contro il proprio datore di lavoro. Nei trasporti diventa, di fatto, una misura contro gli utenti.

Inammissibile.

(ndr)

Politica