PD PARTITO DEGLI Ex SENZA LEADER. E NOSTRA NOTA

Il Pd è un partito ancora composto in massima parte da ex: ex Pci, ex Dc, ex Psi, ex sinistra estrema. Certo, in un partito la ricchezza e le diversità di idee e punti di vista possono diventare punti di forza, invece che trascendere in beghe condominiali. Perché ciò accada serve però un leader vero e riconosciuto. Per capirci: un Tony Blair o un Francois Mitterand. Il risultato è invece una forza politica divisa in tribù e troppo spesso sull'orlo di una crisi di nervi.

Mario Pulimanti

Pulimanti offre uno spunto per una riflessione non di parte. Tempo avevamo 'consigliato' ai vertici del PD tirar su la faccia. Erano i tempi in cui i sondaggi lo davano al 38% e quando già si parlava di chi sarebbe andato in questo o quel Ministero. Il bis di quello che era avvenuto nel 1994 con Occhetton sicuro a Palazzo Chigi e poi invece andò come sappiamo. Allora. torniamo al 'consiglio', scrivemmo che un leader non tiene gli occhi bassi guardando per terra, tranne il credente e praticante nel solo momento dell'Elevazione. Bersani invece guaradva sempre le sue scarpe solo nella risposta alzando il volto. Sembra banale, ma non é vero come possono spiegare i cultori della psicologia ed in particolare di quella di massa. Ovviamente non é solo per la questione del guarda-scarpe che Bersani ha fallito. Il dato fondamentale é che Bersani era stato un bravo Presidente in Emilia, un bravo Ministro in Via Veneto a Roma, non un leader nella guida del suo partito che entrerà nella storia italiana coma il più formidabile distruttore di segretari. Può piacere o no ma il vero leader nel PD é uno solo, ed é D'Alema che ha superato bene l'esame quando ha guidato due volte il governo in frangenti difficili, dal 21.10.1998 al 22.12 1999 e poi sino al 25.4 2000, e quando é stato Ministro degli Esteri, e Vicepresidente del Consiglio, nel Governo Prodi tra il 17.5.2006 e l'8.5.2008. Era stato anche candidato al ruolo di Ministro degli Esteri dell'Europa, di nuova istituzione con l'incarico di "Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione", con larghissimo consenso politico in Italia ma i socialisti europei preferirono l'inettitudine eretta a sistema personificata nella baronessa Catherine Ashton, personaggio da "chi l'ha visto?". Per trovarla cercarla sempre lontano dai vari focolai nel mondo dove invece ci sarebbe bisogno di una autorevole presenza europea.

Bersani ha però portato la croce anche perché il gallo non cantava solo tre volte ma un incredibile numero di volte come la vicenda della elezione del Presidente della Repubblica ha dimostrato.

La realtà profonda però é un'altra, e si tratta di tema adesso accennato per poi riflettere e tornarci. La verità é che l'implosione avvenuta nel PD, una catarsi, segna l'ultima tappa della involuzione della prima repubblica, non a caso preceduta dalla dissoluzione della destra ex missina e dallo sconvolgimento nella Lega, superato con Maroni ma certamente a caro prezzo. E non basta. E' addirittura finita la seconda con un inizio della Terza Repubblica in fase di avvio per la successiva scelta o del consolidamento o dell'avvio, triste e pericoloso, della Quarta.

F.

 

Mario Pulimanti e ns. nota
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