3 10 NAPOLITANO, CHE A MIO PARERE SI STA RIVELANDO UN BUON PRESIDENTE

Non pochi Amici mi hanno chiesto di chiosare quanto sta succedendo, riguardo alle "liste" del PDL, in Lombardia e Lazio.

Innanzi tutto notiamo che il TAR ha RIAMMESSO Formigoni, indipendentemente dal Decreto "salva liste".

Resterebbe il problema in Lazio, pure se da qualche parte (siamo al top della confusione) si legge che qui la Corte d'Appello avrebbe riammesso il PDL, salvo in Provincia di Roma.

Ma, a mio modesto parere, queste sono quisquilie.

Il punto è un altro: che si poteva e doveva fare?

Questa questione, sia chiaro, nulla ha a che vedere coi pasticci (in parte interni) del PDL.

Come sanno gli amici, ho insegnato matematica per circa 25 anni e mi piacciono statistiche e percentuali.

Io credo che Napolitano (osannato dalla sinistra quando sbatte la porta in faccia al Berlusca ed ora vilipeso) ha dovuto fare una scelta.

Una scelta non facile ma inevitabile.

Vediamo le cifre.

La Lombardia (al momento non si sapeva della decisione TAR) ha 9.742.000 abitanti. Il Lazio 5.626.000.

Complessivamente sono 15.368.000 abitanti, pari al 25,6% di tutti gli Italiani (tralascio il fatto che in quelle regioni vi sia la Capitale politica e quella economica del Paese).

Ora sappiamo bene tutti che in Lazio ed in Lombardia, voto più, voto meno, il PDL con gli alleati può contare su circa il 50% dei consensi espressi.

A questo punto il conto è presto fatto: circa 7.700.000 Italiani NON avrebbero potuto esprimere, come volevano, il loro voto.

Quasi il 13% del corpo elettorale.

Non è poco.

Domanda, da girare a Bersani: se (SE) avesse vinto in Lombardia il candidato PD, si sarebbe sentito investito "dal Popolo"?

Se in Lazio avesse vinto la Bonino (già estimatrice del Berlusca ... ma tutti possono cambiare idea ...) pure lei si sarebbe sentita investita dal Popolo?

Oppure - di continuo - si sarebbero dovuti confrontare con l'accusa di "aver vinto" senza avversari?

E non senza avversari perché non ve ne erano, ma causa (inspiegabili, ma questo è altro discorso) errori burocratici.

Napolitano, che a mio parere si sta rivelando un buon Presidente e che non si lascia tirare più di tanto per la giacca, lo dice chiaro: dovevo scegliere tra due principi importanti. Il rispetto delle forme ed il diritto di tutti (di quei potenziali 7 milioni di elettori) di votare.

Da democratico ha scelto il diritto di TUTTI di votare.

Scegliere di far votare il Popolo Sovrano non mi pare un golpe.

Anzi credo che sarebbe stato un golpe privare 7 milioni di votanti del diritto di scegliersi il candidato preferito.

Per un ritardo e per 300 firme non valide.

In poche parole: contano più le forme (che è giusto vi siano) oppure il diritto di votare?

Fatico a comprendere come la scelta del nostro Presidente, a parte le farneticazioni di Di Pietro, possano essere un vulnus alla democrazia, come sostengono Radicali e PD.

Buon voto a tutti.

Nemo Canetta

Nemo Canetta
Politica