VIA LIBERA DELLA CORTE COSTITUZIONALE AI TRE REFERENDUM ELETTORALI
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili i tre referendum elettorali promossi dal comitato "dei 158"presieduto da Mario Segni e Giovanni Guzzetta e pertanto gli italiani dovrebbero essere chiamati a dire SI o No in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno.
Dovrebbero. Si sta infatti discutendo animatamente a Roma per cercare di varare una nuova legge elettorale. Ciò avvenisse il referendum non avrebbe più luogo. Nell'ipotesi che una nuova legge non venga approvata c'é un'altra possibilità, quella non di far saltare ma di rinviare di un ano il referendum ed è una crisi di governo cui segua lo scioglimento del Parlamento con l'indizione di nuove elezioni politiche.
Se il referendum si farà ci sono molte possibilità che abbia esito positivo per l'interesse che hanno i due grossi partiti, Partito della Libertà e Partito Democratico. Questo per la situazione che l'approvazione dei tre quesiti referendari comporterebbe:
1) Il premio di maggioranza al Senato non andrebbe più alla coalizione, quindi niente collegamento fra liste come ora, ma al Partito che prende più voti
2) Il premio di maggioranza alla Camera non andrebbe più alla coalizione, quindi niente collegamento fra liste come ora, ma al Partito che prende più voti
3) Basta candidature multiple. Ci si potrà candidare in un solo collegio.
tre i quesiti presentati dai referendari, ossia l'attribuzione del premio di maggioranza alla lista che raccoglie il maggior numero di voti sia alla Camera che al Senato (con abrogazione del collegamento tra liste) e il divieto di candidature multiple
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