TRIONFANO! LA SICILIA HA ABOLITO LE PROVINCE!!

Anche Pirro, Re dell'Epiro, aveva vinto...

Giornata trionfale per gli avversari delle Province, per coloro che si battono per spazzarle via.

Giornata trionfale perché l'Assemblea regionale siciliana ha decretato la fine delle nove Province sostituendole con "liberi consorzi di comuni" che, come qualsiasi consorzio, avranno i rappresentanti indicati dai Comuni senza più elezione come oggi, diretta in particolare per il Presidente.

In realtà le cose non sono poi così facilmente esportabili. Là possono sopprimerle perché il loro é uno Statuto Speciale che all'art. 15 prevede:

1. Le circoscrizioni provinciali e gli organi ed enti pubblici che ne derivano sono

soppressi nell'ambito della Regione siciliana.

2. L'ordinamento degli enti locali si basa nella Regione stessa sui Comuni e sui

liberi Consorzi comunali, dotati della più ampia autonomia amministrativa e finanziaria.

3. Nel quadro di tali principi generali spetta alla Regione la legislazione esclusiva e

l'esecuzione diretta in materia di circoscrizione, ordinamento e controllo degli enti locali.

Da noi, e in tutte le Regioni non a Statuto Speciale non si può seguire la stessa strada perché vale il disposto costituzionale il cui superamento richiede l'approvazione di una legge costituzionale e quindi con doppia lettura. Possibile per carità. Divertente, si fa per dire, vedere al posto di un Consiglio Provinciale di 25 consiglieri come oggi, di 19 alla prossima elezioni, posto che ci fosse, un'assemblea consortile di 78 membri. Meglio ancora a Brescia ove oggi il Consiglio é di 36, domani sarebbe di 28 ma se viene soppresso l'assemblea sarà di 206. In Sicilia ci sono meno Comuni ma intanto Messina vedrà quadruplicare i consiglieri che diventano 108...

Già qualcuno teme per i servizi che però non sono il principale elemento di difficoltà (é troppo evidente come il loro costo 'fisiologicamente' crescerà). La principale competenza delle Province oggi, che la esercitino adeguatamente o meno oggi é discorso da farsi, é in materia di territorio. Un Consorzio di Comuni che riesca a dire di no - come sarebbe doveroso in molti casi - ai Comuni stessi risulta improbo immaginarlo!

Infine il finanziamento. Oggi le Province ne hanno parte dal centro e parte o con addizionali o con tributi propri. Domani il Consorzio, inevitabilmente dovrà andare a bussare cassa ai suoi Comuni...

Basta pensare alle Comunità Montane. Il 30 IV 2011 la Liguria le ha soppresse. E il personale? I 170 dipendenti sono andati qua e là, in genere nei Comuni. Una perla: prima venivano pagati con fondi provenienti dal Fondo nazionale della montagna, cioé dallo Stato. Ora quei 170 stipendi gravano sugli Enti liguri. Bel colpo! Per quanto riguarda la Lombardia ha inanziato lei per un triennio ma quello attuale é l'ultimo anno.

Felici come Pasque i fautori del Provincicidio. Liberi di pensarla in questo modo, purché non motivino la loro scelta con la riduzione di spesa, 'dei costi della politica'. Ormai é chiaro che chi dice che sopprimendo le Province si risparmia ostinatamente continua a dire una balla grossa come una casa. Se in buona fede per superficialità, dimenticando inoltre l'insegnamento di pirro, re dell'epiro.

Non passerà molto tempo però che sarà chiaro anche a loro.

GdS

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