Una proposta: La lotteria delle elezioni 12.1.20.57

Nel 2000 Bush sconfisse Al Gore assicurandosi la vittoria in Florida per meno di 500 voti. Venne addirittura fatta la conta manuale per verificare la correttezza del risultato e i dati ufficiali non furono resi noti per oltre un mese. Bush fu eletto presidente per una manciata di voti, aveva vinto la lotteria e, a posteriori, la stessa lotteria l'aveva persa l'intero mondo occidentale. Nel nostro piccolo una storia simile l'abbiamo vissuta anche noi nel 2006 quando Prodi si affermò su Berlusconi per poche migliaia di voti. In quel caso la lotteria la persero entrambi. E' una storia destinata a ripetersi, il modello del voto popolare si fa spazio dappertutto, soprattutto in televisione, e lascia scie di pericolosa insoddisfazione nella parte sconfitta ed aumenta, quando il divario tra le parti è minimo, le possibilità di conflitto e il sospetto della frode. E' in situazioni come questa che nascono dei dubbi sul concetto di democrazia e sugli strumenti utilizzati per sostenerla. E' difficilmente accettabile, per chi va a votare, che i risultati, sia durante le elezioni che in parlamento, siano spesso legati al caso, che la vittoria o la sconfitta dipendano dalla presenza di un senatore a vita centenario o dall'assenza di un deputato ricoverato per un incidente d'auto. E' davvero mortificante per l'intero sistema sapere che i bookmakers inglesi pubblicano le quote dei candidati (nelle ultime amministrative: Moratti su Pisapia 1,70 a 2,10, Lettieri su De Magistris 1,50 ad un incredibile 18) come se si trattasse di corse di cavalli o di cani, di incontri di calcio o di boxe. Di positivo rimane la certezza che nessun candidato si presenterà alla nazione con l'arroganza del passato, quando non c'erano le scommesse perché la vittoria di una delle diverse parti in gioco era scontata. Oggi tutti sanno invece che il risultato potrebbe essere deciso durante lo scrutinio dell'ultima scheda, esattamente come in una vera e propria lotteria, e questo impone loro maggiore prudenza in attesa che venga estratto il biglietto vincente. Strano poi che nessuno abbia ancora pensato di organizzare per ciascuna tornata elettorale una vera lotteria, con i candidati abbinati alle tessere elettorali (esattamente come la vecchia lotteria di capodanno). Sarebbe l'unico modo per avere una forte affluenza alle urne!

Maurizio Frizziero

Nostra nota

Il rischio dell'antidemocrazia: dei 630 deputati assegnati 310 al partito aperto, 310 al partito chiuso, 10 al partito dei nati stanchi. Chi comanderà? Il partito dei nati stanchi che farà l'asta a chi paga di più. Poi, fatta la maggioranza, le cose passeranno solo dopo che saranno passate quelle cui ci tengono gli stanchi. Fantapolitica? Purtroppo no (ndr).

Maurizio Frizziero
Politica