VOGLIONO L'ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Annuncio di una proposta di legge di iniziativa popolare (13A04275) (GU n.112 del 15-5-2013)

La cancelleria della Corte Suprema di Cassazione, in data 14 maggio 2013 ha raccolto a verbale e dato atto della dichiarazione resa da dodici cittadini italiani che, espletate le formalità di rito hanno

dichiarato di voler promuovere ai sensi dell'art. 71 della Costituzione e art. 48 in relazione all'art. 7 della legge 25 maggio 1970, n. 352, una proposta di legge di iniziativa popolare (x) dal titolo:

"Elezione popolare diretta del Presidente della Repubblica, sistema elettorale uninominale maggioritario a doppio turno, modifica del bicameralismo e riduzione del numero dei parlamentari direttamente eletti."

Anche noi possiamo presentare proposte di legge

La legge di iniziativa popolare è un istituto legislativo relativo all'iniziativa legislativa, presente anche in Italia, mediante il quale i cittadini possono, attraverso una raccolta di almeno 50.000 firme, presentare al Parlamento (o a un ente amministrativo locale, come la Regione) un progetto di legge, affinché questo possa essere poi discusso e votato.

In Italia il numero di firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare varia a seconda dell'istituzione, come anche tra regione e regione: per le leggi a carattere nazionale, da presentare in Parlamento, è necessario raccogliere almeno 50.000 firme, e presentare tale proposta alla Corte di Cassazione.

"Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli" (art. 71 della Costituzione). Gli articoli 48 e 49 della successiva legge 25 maggio 1970, n. 352,[1] stabiliscono che il progetto, accompagnato dalle firme degli elettori proponenti, deve essere presentato a uno dei Presidenti delle due Camere, il quale lo presenta alla Camera di competenza, la quale deve verificare il computo delle firme e accertare la regolarità della richiesta. Non ci sono limiti se non quelli previsti per l'iniziativa riservata.

Così come il referendum, l'iniziativa popolare è istituto di democrazia diretta.
 

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