09 12 20 L'ON. FARINA HA CHIUSO L'ULTIMA GIORNATA DEL CORSO DI FORMAZIONE PER PUBBLICI AMMINISTRATORI

Bilancio positivo per l'iniziativa del Circolo Culturale Pidielleinsieme

Colorina 12 dicembre 2009. Ultima giornata per scuola per pubblici amministratori organizzata dal circolo Pidielleinsieme. Una giornata divisa in due parti. In mattinata si è parlato dell'importanza di saper ricoprire sia il ruolo di maggioranza sia quello di minoranza che, pur essendo un ruolo scomodo, ha sottolineato il consigliere regionale Giovanni Bordoni: «è quello in cui si riscopre il senso delle idee, non "inquinato" dai compiti di governo». Nel pomeriggio l'attenzione è stata rivolta all'aspetto fondamentale della comunicazione. «"Fare senza comunicare è come non fare", mi disse una volta il presidente della Regione Roberto Formigoni», ha ricordato Bordoni, in chiusura del suo intervento.

Dopo il consueto saluto del responsabile del PdL provinciale Pierangelo Bonetti la parola è passata a Danilo Sava, che in Comune a Sondrio è in minoranza: «La politica è una guerra di idee - ha esordito -, di identità, di confronto. A volte è anche uno scontro dal quale non sempre si può uscire vincitori. Ma anche se si perdono le elezioni non ci si deve demoralizzare e bisogna darsi da fare per almeno due motivi: per rispetto degli elettori che ci hanno votato e per prepararci a essere vincitori nella prossima tornata elettorale». Stando all'opposizione, ha detto Sava, si impara la vera politica, perché: «bisogna assicurare una presenza attiva nelle istituzioni e sul territorio, anche superiore a quella della maggioranza per riuscire a esercitare, nei confronti di questa, le necessarie azioni di controllo e di stimolo».

Al capogruppo del PdL in Consiglio Regionale, Paolo Valentini, ha invece parlato di maggioranza: «Il ruolo della maggioranza, oggi, è quello di rappresentare un supporto alle idee e alle politiche di chi è stato eletto per governare. Un ruolo che va svolto con chiarezza e trasparenza, conoscendo per filo e per segno tutte le regole del gioco e sfruttando tutti gli strumenti a disposizione, prima fra tutti la comunicazione».

Al vulcanico e passionale Gianluigi Farioli, sindaco di Busto Arsizio («Io dico sempre che Busto è l'ombelico del mondo!») è toccato l'argomento "L'importanza della leadership". «Per Max Weber - ha ricordato Farioli - si tratta della "qualità di un individuo che si eleva su tutti gli altri". Il nostro è un partito che nasce da una forte e indiscussa leadership, quella di Berlusconi. Ma saper essere leader è fondamentale anche per chi opera a livello locale, quotidianamente. Essere leader - ha concluso il sindaco - non significa imporsi, ma essere riconosciuti come punto di riferimento dagli altri, per quello che si è e per le idee che si mettono in campo». L'ultima parte della mattinata è stata dedicata all'assessore regionale ai giovani, Sport, turismo e sicurezza, Pier Gianni Prosperini. Con la sua consueta verve e ironia, più volte sottolineate con applausi dalla platea degli iscritti al corso. «La prima cosa da fare, per essere un buon politico, è imparare a parlare, a costo di fare le prove stando davanti allo specchio. Poi ci vuole disciplina, propensione al lavoro, bisogna andare in mezzo alla gente a sentire quello che pensa, quello che vorrebbe avere. I rapporti personali sono importanti, anche all'interno del partito, dove ci vuole la giusta coesione per poter applicare il programma elettorale».

Sul fronte della comunicazione, la prima voce ascoltata è stata quella di Filippo Poletti, capo ufficio stampa del gruppo Pdl in Regione Lombardia. «Il fare non può essere disgiunto dal far sapere - ha esordito -. Far saper raccontando quello che facciamo quotidianamente ai giornalisti ma anche direttamente ai cittadini, come facciamo con la nostra newsletter online "PdlNews". Comunicare significa condividere le informazioni e significa informare su quello che si fa, avendo ben presenti due principi: la semplicità e l'efficacia». Un concetto analizzato ancor più capillarmente da Daniela Castelli, giornalista specializzata in PA: «La comunicazione è un modo di gestire il rapporto con i cittadini, ma tra i destinatari ci sono anche i giornalisti, le amministrazioni, le istituzioni e gli operatori della pubblica amministrazione. Il bravo comunicatore è quello che riesce a rendere interessante al pubblico una notizia, attraverso i numerosi media a disposizione: tv, giornali e internet, considerando che quest'ultimo mezzo offre differenti possibilità come siti specializzati e istituzionali ma anche social forum, giornali online e blog».

Un raffronto con una realtà a noi vicina è venuto dal racconto di Antonia Marsetti, corrispondente della Radio e Televisione della Svizzera Italiana: «In Svizzera la televisione ha una forte credibilità ed è vista come fosse un'amica di casa. CI sono molte differenze tra il modo in cui i politici si approcciano alla televisione oltre frontiera e in italia. Ne dico una, a titolo d'esempio: quando in Italia un politico viene intervistato da un giornalista, spesso risponde guardando verso la camera. In Svizzera guarda l'intervistatore, perché ritiene di dover rispondere a una domanda, non di fare un comizio… In Tv, a ogni modo bisogna saper condensare i concetti in pochi secondi e bisogna saper usare il tempo, parlando con il cuore, non utilizzando tecnicismi, spiegando chiaramente le cose, anche attraverso esempi». «Sì, meglio evitare concetti complicati e frasi troppo lunghe - le ha fatto eco Andrea Scala, caporedattore di Teleunica Sondrio -. E, soprattutto, in tv è meglio evitare le risse verbali con gli avversari. Ormai è risaputo che provocano solo confusione e non permettono di far giungere le proprie idee a chi sta seguendo la trasmissione».

Passando alla carta stampata, ecco quanto sostenuto da Pierluigi Comerio, vicedirettore della Provincia di Sondrio: «Il giornale è un ottimo strumento per fare sapere ai cittadini che cosa si stia facendo. Consiglio dunque a tutti quelli che si occupano di amministrazione di comunicare in continuazione con i giornali, inviando più comunicati stampa possibile. L'importante è che il loro contenuto risponda alla domanda che ci poniamo noi giornalisti, che è "ci dà il titolo?", cioè: il suo contenuto è interessante, è accattivante?». Chi di campagne elettorali ne ha alle spalle numerosissime, da politico e da giornalista, è Alberto Frizziero, oggi direttore della Gazzetta di Sondrio online. La sua lezione è stata tanto semplice quanto diretta: «Comunicare non vuol dire semplicemente informare. Il politico deve adottare un tipo di comunicazione che possa essere compresa da un target medio-basso. Giornali e tv sono i mezzi migliori per arrivare alla gente, ma ormai anche Internet è entrato praticamente in tutte le case. Ma io penso ci sia ancora una fascia di persone che non vengono raggiunte dai media. La soluzione, per raggiungere tutti, potrebbe essere quella del giornale murale: affittando spazi pubblici si metterebbero a disposizione dei passanti tutte le informazioni possibili…».

«La comunicazione - ha ricordato Emanuele Zecca, consulente per la comunicazione - deve essere affidata a persone che abbiano competenza, professionalità e una formazione specifica. Per ben organizzare la comunicazione di un politico esiste oggi la figura dello spin doctor, che non si occupa semplicemente di scrivere i comunicati stampa, ma predispone anche i piani e le strategie di comunicazione, organizza eventi e momenti di incontro tra il politico e la cittadinanza. Una regola da rispettare è: non lasciare nulla al caso, la comunicazione è "un'arte" scientifica!».

Infine, chiusura per l'on. Renato Farina, Componente Commissioni Agricoltura e Affari esteri e Comunitari Camera dei Deputati, che ha voluto rimarcare l'attacco continuo portato dagli organi di informazione contro la compagine governativa: «Oggi la comunicazione gioca sempre più un ruolo contro la democrazia perché va contro il volere dell'ellettorato. È un momento difficile, ma sono certo della capacità di resistenza e di rinascita del nostro Paese».

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