L'ANNUNCIATA NOVITA' DI ALFANO (E LA QUESTIONE SOLDI) 12.4.20.63

Alfano, segretario nazionale del PdL il giorno del Natale di Roma:

1) Il nostro movimento ha i conti in ordine tanto è vero che nessuno ha potuto ridire.

2) In futuro il PdL sarà tutto finanziato dagli iscritti, dai contribuenti privati, dai cittadini. Dunque un azionariato popolare, con il rifiuto del finanziamento pubblico. E con un tetto per evitare qualsiasi condizionamento.

3) Dopo le elezioni amministrative annunceremo una grandissima innovazione nella politica italiana.

Qualche riflessione.

Soldi.

Ci sono tanti italiani che non danno il 5 o l'8 per mille. Riteniamo che non siano molte le persone che intendano qualificarsi politicamente. I militanti senz'altro ma dubitiamo che gli altri vogliano farlo. Se non lo fanno, o lo fanno in pochi, visto che in campagna elettorale i manifesti costano, le TV costano, l'organizzazione costa, ci sarà qualcuno che paga i conti. Chi? Qualcuno che i soldi li ha. E chi non ce l'ha? Non potrà andare in Parlamento, in Regione, in Provincia persino magari nei Consigli Comunali. E dunque comanderà chi ha messo i soldi. Elementare.

Generoso l'atteggiamento di Alfano, ma difficile ad attuare, anche per il PdL.

Innovazione

Si sono chiesti in molti cosa possa essere questa grandissima innovazione nella politica italiana. Le possibili novità sono state esplorate tutte, Federalismo compreso. A lume di logica, Costituzione alla mano, architettura giuridica elettorale alla mano, schemi europei alla mano avanziamo un'ipotesi:

Presidenzialismo alla francese.

Gli italiani in questo momento - e non si costruisce un buon futuro in questo modo ma è così - sono diventati partitofobici. Non ne vogliono sapere. Se anche si tornasse ad uno stati fisiologico dei Partiti, esaltandone le qualità e tenendo alla larga tutto il resto, ci vorrebbe tempo, tanto tempo.

Ha funzionato a meraviglia lo schema 'presidenziale' in Comuni e Province. Per vincere le elezioni occorre mettere in campo persone qualificate che poi hanno un potere eccezionale nel senso che se si dimettono fanno andare a casa l'intero Consiglio Comunale. Un deterrente questo che evita le crisi di un tempo, i cambi di Sindaci, di Giunta, talvolta di maggioranza di un tempo. Ed inoltre il tempo è contingentato: due mandati.

Trasposizione dello schema francese, ovviamente da farsi con procedura costituzionale, con doppia lettura del disegno di legge nelle due Camere ed eventuale referendum confermativo.

Se ci fosse l'intesa, quantomeno tra i maggiori partiti, il tempo per l'operazione ci sarebbe.

Quante possibilità?

A nostro avviso, fosse questa la proposta, poche. I gruppi politici minori farebbero l'impossibile per ostacolare questa strada.

Alternative

C'é una scadenza di cui nessuno parla. Fra un anno ci sarà da eleggere il nuovo inquilino del Quirinale. Fra poco più di sei mesi scatterà il cosiddetto 'semestre bianco', quello il cui il Presidente della Repubblica non può più avvalersi della prerogativa costituzionale di sciogliere le Camere. E Berlusconi ha parlato di possibili elezioni ad ottobre con relativa possibilità che la sinistra vinca. Due più due..

In ogni caso staremo a vedere. Le novità vengono sempre attese con curiosità e in politica la montagna non può partorire un topolino.

GdS

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