Elezioni: ore e ore per avere i risultati! Le ragioni (censurabili)

27 maggio 2013, ore 15: votano solo coloro che sono dentro al seggio. Comincia lo spoglio con il Presidente del seggio o chi per lui che comunica il contenuto della scheda cominciando dal candidato Sindaco prescelto, poi dalla lista, infine passando alle preferenze se espresse. Un lavoro che va a rilento con la novità della doppia preferenza uomo-donna e soprattutto per via del cosiddetto voto disgiunto, quello di un elettore che ha effettuato scelte diverse per il Sindaco e per il Consiglio Comunale.

Va tanto piano lo spoglio che quando dalla vecchia sala consiliare del Municipio di Sondrio la giornalista della RAI si collega in diretta con il TG3 ha ben poco da dire visto che i monitor continuano malinconicamente a riportare i dati di sole tre sezioni su 21. Chi ha avuto la pazienza di seguire l'evoluzione dei conteggi ha registrato l'ora della comparsa in alto della scritta "21 sezioni su 21". Erano le due e sedici minuti con poi un ultimo aggiornamento alle due e 35.

Abbiamo già avuto occasione di sottolineare più che positivamente il sistema di informazione elettorale del Ministero dell'Interno, chiarissimo e di agevole consultazione. Sembra però di essere in presenza di un gigante con i piedi di argilla. L'efficienza infatti inizia dal momento che i dati arrivano, quando cioè la velocità e semplicità di elaborazione sono decisamente super. Il guaio sta nella tappa precedente, nel tempo cioè che chi mettono gli scrutatori ad arrivare al termine dell'impegno con i dati conclusivi.

Ogni elezione presenta gli stessi problemi, o qui o là. Basta un intoppo in una sola sezione per bloccare le altre 20 se siamo a Sondrio, le altre decine o centinaia in altre città.

Gli intoppi

Gli intoppi sono di due tipi. Uno riguarda le indicazioni che vengono date ai seggi. L'altro riguarda l'inadeguatezza di chi deve procedere allo scrutinio dei voti ma anche alla compilazione corretta dei verbali.

Le indicazioni

La lettura della scheda deve essere integrale, e poi va messa via. A suo tempo, quando non era così, si adottò il nuovo sistema per evitare possibilità di brogli. Sbagliato. L'elezione per Comuni e Province é di fatto presidenziale con l'attesa di vedere se un candidato riesce ad avere la maggioranza assoluta dei voti validi, in tal caso portando con sé in Comune una maggioranza del 60% (salvo un caso particolare già altrove trattato). E di vedere, nel caso che nessuno passasse il 50%, chi sono i due che andranno al ballottaggio due settimane dopo. Si fosse proceduto in questo modo in mezz'ora, un'ora al massimo per i meno dotati per questo lavoro, tutta Italia avrebbe potuto conoscere l'esito, diventando di minore interesse liste e candidati - consiglieri. Per fare questo occorre solo che lo si stabilisca una volta per tutte anche con modalità precise per come collocare le schede dopo la prime lettura per passare dopo alla secondo e terza.

L'inadeguatezza

Ogni elezione salta fuori qualche problema in questo o quel seggio. In più di un'occasione si é vista la difficoltà di Presidente e Segretario a svolgere il loro compito. Talvolta nella interpretazione delle norme, altre in conteggi, altre ancora nella gestione di situazioni da interpretarsi. In occasione di una elezione politica un seggio in Alta Valle era ancora in alto mare dopo ore, bloccando i dati della provincia di Sondrio. Quella situazione kafkiana era stata oggetto di una reprimenda da parte di Bruno Vespa, che conduceva su RAI Uno la trasmissione elettorale, nei confronti del Prefetto Porretti che, poveraccio, non c'entrava nulla, neanche sulla nomina dei componenti il seggio. La casistica é notevolmente ampia compresi un paio di errori di aritmetica nel conteggio finale che richiesero poi sentenze della Magistratura per regolarizzare i totali cambiando quindi gli eletti.

Come in passato torniamo a sostenere che gli addetti ai seggi nei ruoli di Presidente o di segretario vanno in un certo senso 'professionalizzati'. Di norma scelti fra dipendenti delle pubbliche amministrazioni, possibilmente su base volontaria che però si assoggettino a sedute di formazione e poi di aggiornamento sia sul piano teorico che su quello concreto con opportune simulazioni. Il loro impegno naturalmente nel quadro dell'attività ordinaria non aggiuntivo. Ovviamente non si può chiudere la possibilità di svolgere quel compito anche a chi é estraneo alla pubblica amministrazione. Deve però anche lui partecipare alla formazione e all'aggiornamento. Infine, visto che la tecnologia lo consente, nel caso di interpretazioni diverse sia possibile consultare una apposita tasl force al Ministero dell'Interno e avere risposta ai quesiti, nei soli casi di necessità di approfondimento lasciando che la scheda a verbale venga inserita nelle 'contestate'.

Non se ne farà niente, perché continua a valere la seconda legge della futurica di Isac Asimov. Testuale "la resistenza al cambiamento".

a.f.

a.f.
Politica