GLI ONESTI: chi sono? 11 7 30 40

Un vecchio saggio spiegava al suo discepolo che se voleva identificare una persona veramente onesta, doveva esaminargli il palmo della mano. Se in quella parte del corpo fossero cresciuti peli, poteva essere sicuro che l'onestà del soggetto era garantita; viceversa se il palmo della mano fosse stato liscio, di onestà non se ne parlava proprio. Qualcuno conosce persone con il palmo della mano irto i peli? Immagino che la risposta sia no!

Questa favoletta, trovata in una delle tante pubblicazioni attribuite a Esopo, mi aiuta ad inquadrare meglio l'obiettivo che intendo colpire col mio pensiero. L'obiettivo sono ovviamente quelle persone che sono solerti e frequenti a fare un uso strumentale dello schermo televisivo per sciacquarsi la bocca con parolone come onestà, libertà, democrazia, giustizia, equità, trasparenza e (aggiungono) rispetto della privacy. Recentemente è stato fondato anche un partito chiamato, appunto, "partito degli onesti".

Peccato che dentro quel partito si trovino tanti, tantissimi, personaggi senza peli sul palmo delle mani. E' pur vero che anche in altri partiti politici non si scherza in quanto a palmi senza peli, ma almeno hanno il pudore di non ostentare virtù che solo i sant'uomini posseggono; e sappiamo che i santi sono persone rare.

Un po' più di prudenza nell'uso di aggettivi che si rifanno a virtù, non guasterebbe affatto l'immagine di chi è costantemente esposto alla verifica altrui: capi di governo, ministri, governatori, presidenti, deputati, senatori, amministratori, eccetera, eccetera. Si sa, prima o poi, gli scheletri nascosti negli armadi escono allo scoperto e allora sono guai per chi ha nascosto lo scheletro e soddisfacente rivincita per chi ha subìto danni per effetto di quel nascondimento (in questi ultimi tempi ne abbiamo visto una gamma variopinta).

Ecco allora che i nostri ricorrono a una specie di scudo personale invocando a propria difesa la cosiddetta "privacy". Perbacco! Non si portano in piazza gli affari personali! Se uno vuol farsela con le donnine compiacenti o con le prostitute; se uno vuol andare a vedere la squadra del cuore impegnata in una importante partita; se uno vuol fare regali o favori ad amici; se a uno piace avere un appartamento in una località chic della città. Tutte queste attività, è vero che appartengono alla sfera del privato, ma i loro costi non dovrebbero gravare sui contribuenti come invece spesso accade. Cosa centra la privacy in queste questioni ? Centra, centra eccome! E' una cosmesi che permette di presentare la rfaccia pulita.

Le persone "oneste", specie quelle che ricoprono ruoli di rappresentanza democratica e hanno responsabilità pubbliche, dovrebbero farsi qualche scrupolo in più prima di attingere (abusando) al pubblico denaro. Purtroppo, da quello che si vede e si sente, non è così. Scialacquano, godono e consumano privilegi: auto blu, biglietti aerei, alta velocità, telefonini, porta borse. Insomma, fanno man bassa di risorse pubbliche. Non contenti di ciò si imbarcano spesso e volentieri in quel perverso gioco che si chiama "corruzione". Però, ecco un'altra bella scusante, fanno tanta beneficienza. Dicono!

Il popolo (il 90% del popolo) deve risparmiare e fare sacrifici perché bisogna pagare il debito pubblico. E per dare l'esempio incominciano da dove? Dai disabili, dagli handicappati, dagli incapienti, dai disoccupati; ossia dalle classi più povere, fregandosene del dettato dell'Art. 3 della Costituzione.

La Carta Costituzionale recita che il popolo è sovrano e che loro (i governanti) devono essere a suo servizio. La prassi condotta da costoro invece, dice e fa esattamente l'opposto, mentre il popolo è silente.

In Giappone, vige la norma che quando la situazione di un'azienda, di una città o del Paese in generale, richiede sacrifici, i primi ad auto penalizzarsi sono i top manager, cioè i governanti; e giù verso la base della piramide sociale. Da noi succede esattamente il contrario. Perché non riflettere su questo dato?

Sono sicuro che nemmeno in Giappone ci sono uomini con il palmo delle mani pieno di peli, ma almeno hanno il pudore di capire quando sbagliano e subito si rendono disponibili a fare ammenda dei loro errori.

Da noi NO! I nostri mettono i guanti per nascondere le mani.

Valerio Dalle Grave

Valerio Dalle Grave
Politica