I costi di una guerra affrontata con arrogante dilettantismo

di Red

 


IL CONTO DELLA GUERRA (SE
DURA UN MESE)

Il Presidente Bush ha presentato il conto della guerra al
Congresso chiedendo l'autorizzazione di spesa per 78,7
milioni di dollari, una cifra che sfugge alla comprensione
comune. E allora per renderla comprensibile a tutti diremo
che se una cifra del genere la dovesse spendere l'Italia
mediamente ogni famiglia di quattro persone dovrebbe
sborsare più di 10 milioni di vecchie lire a testa.


Non é finita. Questi 78,7 mln. di $ sono il budget stimato
per una guerra della durata di un mese. Se il conflitto si
protraesse, come oggi sembra probabile, la cifra
aumenterebbe, seppure non in proporzione. Per fare un
esempio passando a due mesi potremmo salire a una cifra
vicino ai 100 mln. di $, e così via.

Va poi tenuto conto del logorio dei mezzi, in particolare
elicotteri e aerei, logorio accentuato dalle condizioni
operative. Muoversi nella sabbia, con le relative tempeste,
e alle temperature che fra pochi giorni si registreranno in
gran parte dell'Irak rappresenta un elemento negativo
ulteriore.

La supertecnologia ha i suoi vantaggi (anche se non tutti
quelli che il Pentagono, e il suo Capo, si attendevano) ma
anche i suoi costi.

Vediamo una sintetica tabella predisposta al tempo della
guerra in Yuguslavia.


QUALCHE NUMERO (IN $)

- Aerei: un F-117A Nighthawk costa 45.000.000 di dollari, un
F-15 Eagle  15.000.000, un F-16 Fighting Falcon -20.000.000,
un F/A-18 Hornet  35.000.000, un B-52 Stratofortress -
74.000.000, il B-1B Lancer  200.000.000 , il B-2 Spirit
1.300.000.00.

- Missili: A-10/OA-10 Thunderbolt II 8.800.000, EA-6B
Prowler 52.000.000, Tomahawk Cruise Missile 1.000.000

- Elicotteri: P-3C Orion 36.000.000, CH-53E Super Stallion
Helicopter  26.000.000, AH-1W Super Cobra Helicopter
10.700.000.

Da notare due cose, da un lato che si tratta di costi ormai
superati e dall'altro che intanto sono state realizzate
versioni più sofisticate e costose. Aggiungiamo che quello
sopra é il costo vivo cui vanno fatte aggiunte. Per fare un
esempio gli analisti valutano che il lancio di un Tomahawk
Cruise Missile, valutato in tabella un milione di $, ne
venga a costare quattro.

I COSTI DEL DILETTANTISMO

Il modo con cui si é arrivati a questa guerra ha fatto
parlare di arrogante dilettantismo.

Dilettantismo per gli errori vistosi emersi su tutta la
linea con piani militari rivelatisi talmente inefficaci da
dover essere ribaltati. Ribaltati e non corretti o
aggiornati, perché se a un certo punto si decide, a
conflitto in corso, praticamente di raddoppiare il numero
dei militari del Corpo di spedizione , questo significa
avere, come si suol dire, cannato in pieno le previsioni.

Arroganza, peraltro una caratteristica del Ministro USA
della Difesa che non solo la diplomazia ma neppure le nuove
maniere sa dove stiano di casa, usata persino nei confronti
degli alleati inglesi, per avere persino ignorato i rapporti
della CIA che prefiguravano uno scenario molto più simile a
quello effettivamente trovato in Irak che a quello in base
al quale l'Amministrazione americana ha fatto le sue scelte.

Oltre alle conseguenze sul campo, questo arrogante
dilettantismo ha una rilevanza notevole sui costi, sia per
il prolungamento della guerra che per una serie di necessità
cui rispondere d'urgenza, utilizzando mezzi anche in service
oltre che quelli propri della macchina militare.

I CONTI

I conti dovranno essere fatti quando tutto sarà finito anche
perché ce ne sarà un altro da fare. Una relazione ufficiale
per il Presidente indicava come si sarebbe potuto affrontare
questo aspetto della spesa. Alla voce "rientro" erano
dedicati parecchi conteggi che si basavano in sostanza sui
proventi del petrolio irakeno per un certo numero di anni.

Sembra un'ipotesi non facilmente percorribile, visto che
persino Blair non é d'accordo dal momento che ha ipotizzato
una gestione ONU del dopo-Saddam.

SE L'EUROPA...

Se questo arrogante dilettantismo avesse avuto il
contemperamento della saggezza europeo non saremmo, tutti,
nella incresciosa situazione attuale.

La sobrietà della riflessione, propria della antica cultura
europea che ha fatto tesoro di secoli di errori e quindi di
conflitti é antitetica con il rambismo, che anzi l'ha
tacciata come espressione di "una vecchia Europa".

Quella che invece é "saggezza europea" (continentale,
s'intende) avrebbe potuto contemperare le frenesie del
gruppo di falchi USA, di cui nel numero precedente abbiamo
illustrato le origini, componente determinante di un habitus
mentale.

Né gli errori servono. Dal giornale inglese "The Observer"
apprendiamo chi é il personaggio designato dagli USA per la
ricostruzione dell' Iraq. Si tratta del generale Gardner,
"Presidente della SY Coleman, una industria d' armamenti con
sede in Virginia, filiale di una azienda di componenti
elettronici che fornisce assistenza tecnica per il sistema
dei missili Patriot, utilizzati in Iraq. La SY Coleman ha
anche lavorato al sistema difensivo antimissile Arrow". Un
altro con un habitus mentale non propriamente calibrato
sulle esigenze, anche psicologiche, di un simile incarico.

Anche qui, oltre al resto, con inevitabili riflessi sui
costi.

CHI PAGHERA' QUESTI COSTI?

Quesito finale: chi pagherà questi costi?

In parte cospicua, direttamente o indirettamente, tutti noi.
Red


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