L'Europa si allarga Da 15 a 25 - Un impero economico-finanziario - Quanti arrivano? - Di quanto ci allarghiamo? - Quando? L'INFERNO DI MOSCA Globalizzazione in tutto - Polemiche assurde - Quanti ostaggi morti? No, quanti salvati! - Una valutazione autore

Da 15 a 25 - Un impero economico-finanziario - Quanti arrivano? - Di quanto ci allarghiamo? - Quando?di ***Globalizzazione in tutto - Polemiche assurde - Quanti ostaggi morti? No, qu


L'Europa si allarga

Da 15 a 25

L'Europa si allarga. Dopo il
referendum irlandese ma soprattutto dopo l'accordo finanziario
sugli aiuti agricoli che vedeva su due fronti opposti in
particolare la beneficiaria Francia e la pagatrice Germania, la
strada é in discesa. Entro la fine dell'anno la conclusione
formale dell'iter ma quella sostanziale é alle spalle. I
quindici diventeranno venticinque con l'ingresso di Estonia,
Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia,
Ungheria, Slovenia, Malta e Cipro. 380 milioni di persone sotto
una sola bandiera, sia pure con il corredo di problemi che un
simile allargamento trascinerà con sé. Strategicamente é certo
una grande soluzione, quella che inutilmente alcuni, a
cominciare da Napoleone, hanno tentato nel corso della storia.



UN IMPERO
ECONOMICO-FINANZIARIO


Un impero anche economico-finanziario. Basti pensare che la
ricchezza prodotta complessivamente è pari a 10.022.655.000.000
€uro in un anno 19.406.566.196.850.000 di vecchie lire. Ognuno
cerchi di capire per conto suo cosa significhi questa cifra.


QUANTI ARRIVANO?


Quanta gente arriva sotto la nostra stessa bandiera
sovranazionale?

C'é chi dà un contributo modesto. Malta poco più del doppio
della nostra provincia, 394.500 abitanti; Cipro 763.000;
Slovenia 1.930.000; Estonia 1.423.000 ; Lettonia 2.385.000 ;
Lituania 3.611.000; Slovacchia 5.415.000;

1. Russia (europea) 108.920.000. A questo punto i tre soli Stati
la cui popolazione é superiore a quella della Lombardia:
Ungheria 10.106.000; Repubblica Ceca 10.264.000; Polonia che con
i suoi 38.634.000 di abitanti arriva all'ottavo posto appena
dopo la Spagna.


DI QUANTO CI
ALLARGHIAMO?


Quanto a superficie, andando dal più al meno, abbiamo: Polonia,
che con 312.766  Kmq é vasta circa come l'Italia (301.401);
Ungheria 93.054; Repubblica Ceca 78.886; Lituania 65.318;
Lettonia 64.626; Slovacchia 49.049; Estonia 45.238; Moldavia
33.709; Slovenia 20.273; Cipro 9.253; Malta 316.


QUANDO?


Quando succederà tutto questo? Ormai, come si diceva, la strada
é in discesa. Entro fine anno la decisione.

Il via all'Europa dei 25 nel 2004.

E pensare che solo pochi anni fa, alla fine degli anni ottanta,
c'era ancora il muro di Berlino!

La storia cammina davanti a noi. Non facciamo come la Palude al
tempo della Rivoluzione Francese quando, come da un detto
famoso, "la storia stava passando davanti a loro e manco se ne
accorgevano...".
Luca Alessandrini



L'INFERNO DI MOSCA


GLOBALIZZAZIONE IN
TUTTO


L'articolo sull'allargamento
dell'Europa, per la sezione "Politica Estera", era già
impaginato quando é scoppiato l'inferno di Mosca.

Abbiamo sintetizzato il primo decidendo di associare ad esso il
secondo perché un sottile filo lega due eventi apparentemente
così distanti fra loro.

La spinta maggiore all'Euro, all'integrazione economica degli
Stati, i quindici, all'allargamento dell'Europa, non é venuta
dalla politica. Fosse stato per quella saremmo ancora lontani
perché le spinte dei singoli interessi nazionali, o anche dei
principi di identità, avrebbe impedito un cammino celere. La
spinta maggiore é venuta dall'incalzante incedere della
globalizzazione in ogni settore. Perfino chi la contesta opera
da "globalizzato", muovendosi da Genova al Canadà, al Sudafrica
, ed ora a Firenze, in uno scacchiere senza confini.

In questo quadro si inserisce anche il terrorismo, c'entri o non
c'entri Al Qaeda con la tragica avventura cecena dei giorni
scorsi nel teatro Dubrovka di Mosca.


POLEMICHE ASSURDE


Continuano le polemiche, alcune di una assurdità spaventosa,
come quella del dosaggio del gas, come se le forze speciali
potessero correre il rischio che una dose sufficiente lasciasse
il tempo ai e alle kamikaze di farsi esplodere ed anche di far
esplodere le mine poste nel teatro. Tenuto poi conto che i
terroristi non erano cinque o sei ma decine, e che il rischio di
finir male lo stavano correndo 800 persone.

Almeno su un punto sembra esserci se non uniformità quantomeno
quasi-uniformità di opinioni, e cioè sul fatto che non c'era
altro da fare che tentare un blitz. Una macabra contabilità
fatta da esperti definisce riuscita una operazione di questo
genere che si concluda col salvataggio del 70% degli ostaggi.
"Fisiologica" la perdita fino, appunto, al 30%. A Mosca il dato
negativo é stato contenuto nel 15%.


qUANTI OSTAGGI
MORTI? NO, QUANTI SALVATI!


Macabra contabilità certo. Il problema però, purtroppo, non sta
nel puntare sul numero di ostaggi rimasti vittime innocenti,
bensì sul numero di ostaggi salvati. E sotto processo non devono
esserci le teste di cuoio ma Barayev e gli altri che cinicamente
hanno preso a bersaglio inermi cittadini, persino un alto numero
di bambini, oltre a tutto facendo un pessimo servizio al loro
Paese. L'unico modo per chiudere pacificamente la vicenda,
secondo la richiesta dei terroristi, sarebbe stato l'ottenimento
dal Cremlino del ritiro russo dal loro Paese, tuttora occupato
durante la guerra scoppiata otto anni fa. Una richiesta che
sapevano benissimo non potesse essere accolta, e quindi un passo
intermedio prima di arrivare alla tragica conclusione
all'insegna di un moderno "muoia Sansone con tutti i Filistei".


UNA VALUTAZIONE
AUTOREVOLE


La rivista "ANALISI DIFESA" di
ottobre ha fatto in tempo ad analizzare, con la consueta perizia
tecnica, l'accaduto. Ne riportiamo un breve passo: "L’impiego
del gas sarebbe stato dettato non solo dalla necessità di
impedire alle donne kamikaze cecene di farsi esplodere ma anche
dall’esigenza di stordire gli 800 ostaggi evitando che,
terrorizzati, costituissero un facile scudo umano ai terroristi
oppure ne facilitassero la fuga mischiati alla folla. Il fatto
che alcuni militari del Gruppo Speciale Alfa non indossassero
maschere antigas confermerebbe anche il rapido impoverimento
dell’effetto del gas impiegato, ad azione fulminea appena
diffuso ma non più efficace dopo alcuni minuti. Un ipotesi che
potrebbe trovare conferma anche dalla lunga durata dell’intera
operazione, circa quaranta minuti". La rivista rivela altresì
che con le teste di cuoio russe del gruppo Alfa avrebbero
collaborato i super specialisti del SAS (Special Air Service)
britannico, il più efficiente reparto antiterrorismo del mondo.


UMANAMENTE.
REALISTICAMENTE.


Umanamente non si può non pensare
a quelle vittime e alle loro famiglie.

Realisticamente, pur dando ragione a coloro che sostengono che
devono essere rimosse le cause che determinano la spinta alle
scelte terroristiche va indicato come la situazione più calda in
proposito, quella israeliano-palestinese dimostri, (anche per il
fatto che le risoluzioni dell'ONU sono rimaste tutte lettera
morta mentre per Saddam si usa un metro diverso...) che un conto
sono gli auspici e un altro conto la realizzabilità.

Pesa doverlo dire, ma sempre più si dimostra come di fronte alle
schegge impazzite non c'é alternativa alla linea dura.

Ricordiamo il tempo in cui i dirottamenti aerei erano quasi
quotidiani, e lo furono finché, dopo tante trattative, non si
passò alla linea dura. Certo, con vittime innocenti. Ma quante
vite sarebbero andate perdute se i dirottamenti fossero andati
avanti?

Non diciamo questo sulla scia dell'emotività. A quel tempo in
cui per chi lo voleva era diventato facilissimo impadronirsi di
una aereo, prima di salire telefonando a qualcuno che ci
aspettava eravamo soliti dire: "arrivo alla  tal ora, salvo
dirottamento". E non era una battuta. Subito dopo, con la
massima serietà possibile, pregavamo l'interlocutore, fosse
capitato a noi,  di far sapere che invitavamo a usare la
linea dura, anche se questo poteva farci correre un rischio
letale. Non c'é infatti solo l'erba del vicino che é sempre più
verde. Il discorso deve valere per tutti.

E tanti di coloro che oggi criticano, non ci fosse stato
l'intervento avrebbero criticato per ragioni opposte.
***

GdS 28 X 02 -
www.gazzettadisondrio.it

***
Politica