IL PESCE (L'OCCIDENTE) IN TRAPPOLA. SINDROME IN ESPANSIONE

di Alberto Frizziero


IL
PESCE (L'OCCIDENTE) IN TRAPPOLA

Molti avranno avuto occasione di
vedere quelle reti disposte a labirinto con una spirale nella
quale si inoltra il pesce per poi, arrivato in centro, sbattere
di qua e di là ma senza speranza.

Un'immagine calzante, un'immagine che sembra sintetizzare nel
modo migliore la situazione attuale dell'Occidente. Diciamo
l'Occidente perché non serve a questo proposito prendercela con
la "Falchi spa" del Pentagono e la sua dependence alla Casa
Bianca. Sappiamo bene che se siamo invischiati nella rete la
responsabilità maggiore é là, con un forte contributo - anzi,
maggioritario - di Blair visto che se al n. 10 di Downing Street
si fosse pensato che nonostante la Manica la Gran Bretagna é
ancora Europa usando quindi cautela e saggezza invece di megalomane
irruenza, tirando cioé la giacca a Bush, questi non avrebbe
potuto avviarsi così sconsideratamente nell'avventura irakena.

Su questo giornale si legge in un
articolo pre-guerra della posizione degli irakeni che avevano
sostenuto che loro avrebbero potuto resistere dieci anni. Non
era possibile ovviamente in campo aperto. Non era possibile
ovviamente con le armi di distruzione di massa che neppure i
servizi segreti, con eventuali manipolazione, sono riusciti a
trovare. Stanno dimostrando che quella frase non era una
smargiassata ma un'indicazione strategica (e qualcuno ha
cominciato a chiedersi se quello catturato nella buca di una
fattoria irakena fosse veramente Saddam Hussein. Non si tratta
di prestare o meno fede a queste ipotesi ma é sintomatico che
girino).

L'esito per gli Stati Uniti é assolutamente disastroso perché in
poco tempo é stato dilapidato quel patrimonio, quel tesoro di
simpatie che la tragica vicenda dell'11 settembre aveva
determinato in tutto il mondo. Ci volevano poi anche le torture,
un tempo leit-motiv propagandistico per quanto succedeva,
realmente, nei gulag sovietici, ed oggi imitate con un gioco
perverso di intrecci tra il bieco militarismo e il sadismo
freudiano. Che poi sia coinvolta una soldatessa paffutella che
proprio un'aquila non sembra essere, é cosa che
colorisce ulteriormente un quadro molto fosco.

Già, fosse solo questo, dovremmo preoccuparci e non poco visto
che comunque gli USA restano il perno di un mondo che vive in un
certo modo, che ragiona in un certo modo, che concepisce la vita
umana in un certo modo. In realtà, drammaticamente, siamo ben
oltre.

Non ci sono più le distinzioni, neppure quelle che c'erano sino
a tempo fa e che avevano visto considerazione e trattamento
particolari per gli italiani in quasi tutti gli angoli del
mondo. Tutto l'Occidente é nella rete, anche chi é stato fuori e
contro la guerra. Pesci nella rete. Se restiamo in Irak (come ci
tocca fare per forza, riluttanti fin che si vuole)
l'ondata contro l'Occidente continua, ma se veniamo via
chi prende il pallino? I nuovi talebani che sono altra
cosa rispetto a quei deficienti afghani che se la
prendevano con le sculture di Budda, e che hanno ben
altre chanches visto che sotto i loro piedi hanno il
secondo giacimento petrolifero mondiale, e forse anche
il primo. E che, in tal caso, non avrebbero difficoltà,
morto il moribondo re d'Arabia, a estendere anche lì la
loro influenza.



SINDROME
IN ESPANSIONE


Il guaio é che si tratta di una sindrome in espansione,
alimentata, si dice, dal fanatismo islamico, anche se non é solo
questo.

Il modello "culturale" - absit injuria verbis! - che l'Occidente pone,
quando lo pone, é talmente in dissonanza con i comportamenti
quotidiani, con il potere degli affari e di multinazionali che
contano più di molti Stati, con esempi non proprio edificanti,
da non essere credibile. Si aggiunge il naturale livore di
chiunque abbia poco da mangiare e veda invece lo spreco di
altri, una crescente irrequietezza del sud del mondo.

E non ci si accorge che quelli che chiamiamo kamikaze e
terroristi per gli altri sono eroi e martiri. In fin dei conti
chi ha aperto le porte al Cristianesimo sono stati i martiri
della Roma imperiale, molto più persino dai santissimi apostoli
(salvo quelli martirizzati)...

Una politica da sottosviluppo mentale ha portato persino al
miracolo di unire in Irak sciti e sunniti, nemici storici, contro
l'invasore, di quale nazionalità non importa.

E' una sindrome pericolosa, molto pericolosa.

E, come abbiamo già scritto recentemente, con una solo modo per
tentare di uscirne: con la Giornata della riconciliazione da
celebrarsi in Irak dopo il ritorno a vita privata dei due "B",
"B" come bellicosi: Bush e Blair.

E' l'unico modo per salvare l'Occidente.



ALMENO
SALVIAMO L'ITALIA


E non dimentichiamo che c'é anche, o almeno, da salvare
l'Italia, da tenerla fuori dagli attentati-simbolo che
Bin Laden e soci stanno preparando. Se alla Farnesina o
a Palazzo Chigib  non si sapesse come fare per
ottenere questo risultato, chiedano ad Andreotti, o
anche a noi, modesti "pellegrini di periferia". Modesti
sì, ma che la disgraziata situazione odierna avevano
previsto, scrivendone, prima che Bush suonasse il corno
di guerra.
Alberto Frizziero



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Alberto Frizziero
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