09 09 30 LA DEMOCRAZIA NON PUÒ ESSERE IMPOSTA. L'HANNO CAPITA. CI VOLEVA CHE VENISSE OBAMA A DARCI RAGIONE
Uno tsunami politico ha sferzato la 64ma Assemblea dell'ONU quando dai microfoni è uscita una piccola frase ma dal grande significato: "La democrazia non può essere imposta dall'esterno da alcun Paese". I delegati hanno guardato verso il podio, quasi increduli. A dire queste cose, là davanti, era proprio lui, un afro-americano oggi inquilino della casa Bianca. Era proprio lui, il Presidente di quegli Stati Uniti che sinora avevano quasi l'ossessione di voler portare la democrazia in quei Paesi, e forse sono la maggioranza, dove la democrazia non alberga.
Obama ha aggiunto che in ogni caso vi sono "alcuni principi universali" che bisogna tutelare ma sta il fatto di un cambio epocale di linea politica.
L'idea ci piace. Doppiamente.
- In primis perché questa è una via che, se percorsa effettivamente, è in grado di far salire il termometro, non quello dei rapporti bellicosi ma quello della convivenza pacifica.
- Secondariamente - sia consentita questa soddisfazione - perché è quello che abbiamo sempre sostenuto. Persino alla vigilia della guerra all'Irak quando sostenevamo che fosse un errore farla e fosse un errore far fuori Saddam, che pure avevano definito uno dei tre peggiori dell'umanità, con Stalin e Hitler. Quella che avrebbe dovuto essere una guerra lampo - vedi dichiarazioni del Governo inglese - e che secondo gli esperti USA avrebbe avuto un costo relativamente modesto, come dettagliatamente avevamo illustrato allora, e che, eliminato Saddam, avrebbe dovuto dare all'Irak un futuro radioso ha avuto una conclusione di tutt'altro tipo, meglio una conclusione che ancora non c'è, grazie a Rumsfeld in particolare.
Grazie Obama, è come se Lei avesse letto La Gazzetta di Sondrio che queste cose, quelle che Lei sta dicendo ora, ha ripetutamente sostenuto.
GdS