Visto da Sondrio. Bombe. Ma la sinistra che fine ha fatto?

Se uno ci pensa c'é da restare esterrefatti.
I conservatori, anzi i 'superconservatori', inglesi arrivano al punto di smentire il loro Premier, con relativa sua caduta di prestigio internazionale, costringendolo ad una giravolta e a dover annunciare che per la prima volta i figli di Albione non potranno andare a braccetto con gli Stati Uniti.
Ci va Hollande, l'uomo di sinistra che ha mandato a casa Sarcozy, che ne aveva contrastato le scelte bellicose, soprattutto contro la Libia di Gheddafi, ma che si comporta con la stessa frenesia militaresca del predecessore. E tutti zitti.
Fa eccezione, per fare il caso della provincia, rispetto al silenzio generale delle forze politiche e sociali l'ARCI che pertanto si è meritata lo spazio dell'Editoriale, per la prima volta pubblicato recependo un commento esterno.
Sentendo la gente, scorrendo 'i social', il coro è abbastanza generalizzato contro l'uso delle armi deciso da USA e Francia scavalcando ONU, Europa, NATO. Putroppo ci ritroviamo con la signora Ashton Ministro degli Esteri – la 'Ministra' italiana perchè quella europea, baronessa inglese ektoplasma, sta confermando la sua inguaribile allergia rispetto a tutto quello che dovrebbe fare chi è l'Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, ossia, appunto, il Ministro degli Esteri -.
Interessante e chiarificatore un commento de Le Figaro: “François Hollande a réaffirmé sa volonté d'intervenir en Syrie, vendredi dans les colonnes du Monde. «Il y a des inconvénients à agir mais le risque de l'inaction est encore plus grand», dit-on à l'Élysée, pour résumer les propos présidentiels. Autant dire que l'action de force en préparation ressemble à un pari qui pourrait se révéler dangereux.
Elle place en tout cas François Hollande en position délicate. Le voici propulsé en première ligne, en tandem derrière Barack Obama, qui, sans enthousiasme, s'apprête à monter au front syrien. Sarkozy en aurait sans doute rêvé; Hollande l'a fait. Un duo offensif franco-américain, sans la Grande-Bretagne, c'est presque du jamais-vu! “.
Ci sono rischi ma, ecco la sostanza – l'occasione è ghiotta, nuova, unica, quella che Sarcozy avrebbe sognato e che Hollande sta facendo: essere insieme con gli Stati Uniti, inglesi per la prima volta, e su scelta del Parlamento, fuori della porta.

La Bonino
Il nostro Ministro degli Esteri, evidentemente d'accordo con il Premier Letta e il Vice Alfano, ha scelto la via giusta spingendosi a dire che noi non saremmo della partita neppure se la via delle armi venisse autorizzata dall'ONU. Una posizione del genere va sostenuta con il peso dell'opinione pubblica, quello che ha fatto prendere una musata al Premier inglese Cameron.

Mauro
Per una Bonino all'altezza un Ministro della Difesa da mandare a casa. Il motivo: la sua dichiarazione rilasciata a Genova, e diffusa da TMNews, parlando del rischio di un attacco alla Siria da parte degli Stati Uniti prima del responso dell'Onu: "Bisogna collocare l'ipotesi di un intervento statunitense o francese nell'ambito e nei limiti di ciò che loro stessi hanno detto: e cioè di un intervento che sia una sorta di segnale alla dittatura di Assad che non si intende tollerare l'uso di armi chimiche. Di questo bisogna parlare e non di una guerra vera e propria". Lo ha affermato questa mattina a Genova il Ministro della Difesa, Mario Mauro.
E perchè allora non potremmo noi metterci in testa di dare un segnale, che so, al Montenegro o alla Macedonia andando a sganciare bombe che però non sono ordigni di guerra, sono solo una sorta di fuochi artificiali. E chi finirà al Creatore sa sin d'ora che non gli toccherà questa triste sorte per un atto di guerra. E' solo questione di segnali...
E perchè allora non andare  a 'dare un segnale' alla Cina per via del Tibet?
E poi perchè tenere l'ONU se nei momenti cruciali la si ignora?
E poi perchè continuare ad avere una Europa dove ognuno fa i comodi suoi?
Ma, soprattutto, perchè non andare 'a dare un segnale' , sempre di carattere esplosivo, a Corea del Nord e Iran che stanno preparando, altro che i gas!, bombolotti alla crema, quella di Uranio?

Non passa in mente nessuno dalle parti della Casa Bianca quello che hanno capito a Londra, tirandosi indietro? Non hanno capito che al 'segnale' ad Assad di USA e Francia c'è il rischio che 'i segnali' ce li mandino i vari Gruppi terroristici facendosi esplodere non importa dove dell'Occidente.

Segnali pesanti mentre quelli ad Assad farebbero il solletico, salvo non andare oltre ma allora saremmo in quello che neppure gli americani vogliono e cioè un altro Irak. (Aggiornamento: sempre TMNews riferisce di Mauro: ""La realtà è che rimangono sullo sfondo i rischi collegati ad uno scenario che può essere devastante perchè nel contesto siriano ci sono interessi di molte potenze regionali: c' lo scontro tra sunniti e sciiti, c'è l'angoscia..." Se ne è accorto? Poteva farlo prima, prima della storia dei cosiddetti 'segnali').

Realtà
La realtà é che gli Stati Uniti sono tornati ad avere una non-politica estera. Dopo l'undici settembre non hanno più avuto una linea coerente, decidendo volta per volta senza strategie. Nel Medio Oriente in particolare gli USA, fidando troppo su inglesi e francesi, bombaroli di vocazione, sono riusciti a demolire quel che di buono era stato fatto in precedenza mandando in cocci una situazione che pur con mille riserve rappresentava il massimo di equilibrio possibile in quello scacchiere.

E per finire
Quanto a qualcuno per il quale “della cosa a noi non ne frega niente” pensi a cosa é costato e costi a noi il sommovimento nei Paesi del Mediterraneo, altro che 'Primavera araba!'. Bombaroli in azione ma le bombe, le autobombe e il resto non ce l'hanno solo americani e francesi. Ce l'hanno tanti gruppi estremisti che vanno a nozze se Obama e Hollande fanno la drammatica fesseria di far partire aerei e missili.

PS Si dice che i gas siano opera del fratello di Assad dopo una lite fra i due. Fosse così la Siria lo processi o, meglio, lo consegni al Tribunale internazionale per i crimini – in questo caso supercrimini - di guerra. Sarebbe un avvio, questa volta concreto, del processo di pace.

Alberto Frizziero
Politica