Riforma. Per il NO arriva a Sondrio Calderoli

Riceviamo: Referendum: l’ex ministro Roberto Calderoli il 3 settembre a Sondrio per illustrare le ragioni del no Il vice presidente del Senato Roberto Calderoli, già ministro per le Riforme istituzionali, uno dei massimi esperti della materia, sarà a Sondrio, sabato 3 settembre, nell’ambito della campagna referendaria per il no. Un voto deciso contro una riforma raffazzonata, che umilia la nostra Costituzione, pensata a uso e consumo delle mire di Renzi e del Pd. Calderoli, che una riforma vera della Carta costituzionale l’aveva scritta, e che era stata bocciata dalla sinistra, pone l’accento sul rischio di una deriva autoritaria: «Non siamo a giudicare se ci debba essere un Senato e quanti senatori ma dobbiamo esprimerci sulla democrazia e sulla libertà. Credo sia immorale e antidemocratico che i cittadini non possano più votare, prima per la Provincia poi per il Senato, per questo al referendum deve prevalere il no. La nostra deve essere una battaglia per la libertà». Tanti motivi per andare a votare e dire no, molti di più in Valtellina e Valchiavenna dove, con la vittoria del sì, lo Stato cancellerà la Provincia di Sondrio, e tutte le altre, dalla Costituzione, rubandoci ciò che abbiamo di più prezioso: le nostre acque. «Un’eventualità alla quale non voglio nemmeno pensare - sottolinea il senatore Jonny Crosio, che ha organizzato l’incontro con l’ex ministro Calderoli -, sono certo che la nostra gente, che si sta già informando sui contenuti del referendum, saprà prendere la decisione migliore nell’interesse del territorio votando no. Ma è importante comprendere la portata di una riforma che con un colpo di spugna cancella il nostro passato, conoscere i contenuti di un provvedimento che avvantaggia soltanto Renzi e i suoi paladini e sferra un colpo mortale al futuro della nostra valle. In questa fase bisogna essere vigili, consapevoli che sarà fondamentale andare a votare in massa per il no: abbiamo la possibilità di decidere in prima persona, l’istituto giuridico del referendum ci dà questa facoltà, non dobbiamo sprecarla». 

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