Legge elettorale: Valtellina senza rappresentanti a Roma?
La legge elettorale prevede 100 collegi. Ogni collegio mediamente deve avere una popolazione di circa 640.000 abitanti. Ci riferiamo agli abitanti perchè più comodo e ai nostri fini abitanti o elettori è lo stesso. Le attuali province di Lecco e Sondrio hanno rispettivamente circa 340.000 e 180.000 abitanti. In totale 520.000. Il nostro Collegio sarà come quello per il Senato del 1994 se ricordiamo giusto. In altri termini si aggrega a noi la sponda occidentale del lago e si va fino a Porlezza. Avremo liste di sei candidati, alcuni di serie A e altri di serie B. Di serie A quelli che fanno parte della lista che a livello nazionale ha prevalso conquistando così 340 deputati in quanto bastano meno voti per essere eletti. Di serie AA poi i capilista per i quali non c'è problema di andarsi a cercare le preferenze perchè se nel collegio la lista ha almeno un seggio sono eletti al volo. Quel che segue è ipotetico perchè dipende dal consenso elettorale per la cui previsione occorre la sfera di cristallo visto che i sondaggi ormai fanno flop come si è visto anche a Londra e come scriviamo, dimostrandolo, da tempo.
Ragioniamo nella ipotesi che il PD grazie a Renzi si pappi il premio di maggioranza (potrebbe succedere perfino con solo il 28%!) ad un punto al quale non erano arrivate la legge Acerbo che apri la strada al fascismo (che prese il 60%) o la legge Scelba del 1953 (che avrebbe voluto il 50%+1. In questo caso nel Collegio sono due i deputati del PD, uno già stabilito, il capolista, l'altro da eleggersi in base alle preferenze. Due potrebbero arrivare alla Lega, uno al M5S e forse uno al centrodestra se si unisce. Tiriamo le somme.
Due posti in tutto per le preferenze
Le nostre preferenze dovrebbero portare alla scelta di uno/a del PD e uno/a Lega. Gli altri eletti – meglio dire nominati - in quanto capilista.
Lecco in vantaggio su Sondrio
Un tempo nella circoscrizione Como-Sondrio-Varese la sproporzione gigantesca di abitanti, rispettivamente 700, 700 e 175mila, e quindi di elettori, veniva fronteggiata, e addirittura annullata, dalla straordinaria capacità dei valtellinesi di preferenziare. La DC riuscì ad arrivare quasi all'80%. Vale a dire che su 100 elettori che tracciavano la croce sul simbolo democristiano 80 scrivevano a fianco le preferenze mentre nelle altre provincie non si andava oltre il 10, massimo 15%. Era tale la sproporzione che un escluso del PCI, pure ai livelli preferenziali della DC, espresse il dubbio che ci fossero stati dei brogli. Ovviamente non ce n'erano, era solo questione di abilità organizzativa sorretta da motivazioni politiche ed anche da richiami alla comune identità.
Oggi le cose sono cambiate. Oggi la prevalenza demografica lecchese è tale da rendere, in una con l'irripetibilità delle chanches valtellinesi di allora, assai problematica – eufemismo – l'elezione di valtellinesi.
Orfani?
E allora saremo orfani? Non è detto. Intanto bisogna vedere se tra i capilista potranno esserci dei nostri. Uno potrebbe forse esserci.
In secondo luogo un modo per vincere la battaglia delle preferenze ci sarebbe pur di non aspettare il momento in cui Renzi deciderà di andare a votare. Ha ripetutamente detto che la legislatura andrà avanti sino al 2018 ma fra il dire e il mare ce ne passa, soprattutto pensando alle diverse cose che Nicolò Renzi, ideale figlio di Matteo Machiavelli, ha detto facendo poi il contrario. Ovviamente ci guardiamo bene dal renderlo pubblico.
Sondrio in provincia di Lecco?
La dimensione provinciale resterà anche dopo che non si saranno più le Province sostituite da un aborto istituzionale insufficiente a delineare lo sviluppo territoriale, a fare da catalizzatore delle comunità locali, a portare a sintesi le varie Istituzioni. Rischiamo di essere orfani in Parlamento, e così pure in Regione e di vedere il baricentro politico-economico-istituzionale scendere. Stiamo parlando di collegi elettorali di circa 600mila abitanti. Ebbene nella riforma sanitaria regionale di cui si parla di questi tempi anche in Valle si prevedono Enti ospedalieri uno ogni 600mila abitanti. Già ora siamo a livelli di tasso di fuga verso altre Aziende ospedaliere preoccupanti (anche se non sono molti a preoccuparsene) con Gravedona e soprattutto Lecco forti calamite. I numeri parlano. La Camera di Commercio nelle bozze non c'era, e non c'è ancora (assicurazioni a parte) nelle 60 che resterebbero in vita, sia pure fortemente ridimensionate. Al riconoscimento della Legge del Rio poi continuiamo a credere poco, specie dopo la votazione in prima lettura della riforma costituzionale che di quel passaggio della del Rio se ne è fatto un baffo.
Gli industriali si sono già sposati. Per le banche persistono interrogativi in attesa di vedere cosa succederà. E non è finita. Finisce invece qui il nostro commento, ma solo per questa volta.