Forte critica del PD morbegnese al sen. Crosio e alla Lega
Riceviamo e pubblichiamo:
“Quella che il senatore Crosio ha convocato a Dubino non è certo una manifestazione istituzionale, ma solo l’ennesima passerella leghista che tratta i cittadini e i loro amministratori come clientes, a discapito dei reali bisogni del territorio: informazione, partecipazione, scelte condivise e lungimiranti.” ha dichiarato in una nota il coordinamento del Circolo PD "Giulio Spini" di Morbegno. “Anziché coinvolgere davvero i sindaci e le numerose associazioni che si impegnano da anni sul tema, discutendo nel merito e confrontandosi con chi a Milano e a Roma legifera su questo tema, la Lega Nord ha scelto ancora una volta la strada della propaganda e degli allarmismi nel tentativo di difendere una posizione sempre più vacillante.”
“I toni apocalittici utilizzati su un tema caro a tutti noi, quello dell’utilizzo e dello sfruttamento delle acque, servono a coprire le assolute mancanze di argomenti di merito." Ha chiarito il coordinatore del circolo dem della Bassa Valle, Guameroli. "La riforma costituzionale, infatti, incide solamente in materia di produzione, trasporto e distribuzione dell'energia a livello nazionale: le competenze amministrative rimangono invece a livello locale, esattamente come è stato finora. Ci sarà sempre la possibilità di aumentare il livello di autonomia locale, perché l'articolo 118 della Costituzione resta, nella sostanza, totalmente immutato."
“Quella di sabato non è affatto una manifestazione istituzionale, ma una semplice passerella politica per uno o due maggiorenti del partito salviniano, che serva a “lanciare” la manifestazione di domani a Bologna - non per niente il font, i colori e toni delle due manifestazioni sono identici. Un caso?” ha concluso Gusmeroli. “Non basta il paravento di una lettera intestata “Senato” per rendere istituzionale una manifestazione partitica: è ora di smetterla di trattare i sindaci come bambini cui comandare la partecipazione e la presenza con la fascia tricolore. E’ tempo invece che si torni a distinguere quali sono gli spazi della politica e quali quelli delle istituzioni.”