OBAMA: L'USO DEL GIUDIZIO E L'ESPERIENZA
"La foto con un tiranno come Raul Castro" a fianco del presidente degli Stati Uniti offrirebbe credibilità ai nemici e sarebbe un sbaglio, ha detto il presidente George Bush nella sua più recente conferenza stampa. Bush ha criticato l'idea di Barack Obama il quale ha detto che non esiterebbe ad incontrarsi con i leader di Paesi considerati nemici.
Bush non è un intellettuale e naturalmente non ricorda la storia. Nel 1972 l'allora presidente americano Richard Nixon si incontrò con il presidente Mao della Repubblica Popolare Cinese. Il contatto aprì una nuova era nei rapporti fra i due Paesi. Non è l'unico caso naturalmente in cui leader americani si incontrano con leader considerati nemici per discutere problemi internazionali. Ronald Reagan si incontrò molte volte con leader sovietici.
Evitare di parlare con i nostri nemici può essere uno sbaglio di giudizio che ci dice molto sul tipo di leader che governa o governerà il Paese. Barack Obama nel corso della sua campagna ha ripetuto più volte che l'esperienza è importante ma il giudizio lo è molto di più. E nel caso di decidere se andare in guerra con l'Iraq o no lui ha detto con ragione che il suo giudizio di opporsi alla guerra è fondamentalmente corretto.
Bush invece ha deciso che l'unica maniera di neutralizzare Saddam Hussein era di iniziare una guerra. John McCain, il quale ha già vinto la nomina del Partito Repubblicano, è d'accordo con Bush come lo è stata anche Hillary Clinton, l'avversaria di Barack Obama per la nomina del Partito Democratico.
In effetti sembra che Bush, McCain e Hillary Clinton si siano alleati nei loro attacchi a Obama. Tutti e tre suggeriscono che l'inesperienza di Obama sarebbe un rischio per la sicurezza del Paese. In uno spot televisivo dell'ex first lady che certamente ha delle sfumature repubblicane si sente una voce dire che il telefono suona alla Casa Bianca alle tre di notte mentre i bambini dormono beatamente. L'annunciatore continua dicendo che una crisi mondiale è in corso e domanda chi dovrebbe rispondere al telefono. Una persona con esperienza. Non si sente menzionare il nome di Obama ma naturalmente il suggerimento è che il senatore dell'Illinois non sarebbe l'uomo giusto a rispondere.
Gli attacchi di George Bush ad Obama sono stati velati fino ad oggi ma si intensificheranno ora che il partito del presidente ha già scelto il candidato che dovrebbe prendere il suo posto alla Casa Bianca. I commenti di Bush sulla politica internazionale e sulla guerra in Iraq chiariranno ancora di più i confronti dei tre maggiori candidati nella campagna. Mentre Hillary Clinton e Obama, i due candidati democratici, si attaccano l'un l'altro, devono allo stesso tempo mandare delle frecciate all'attuale residente della Casa Bianca. Ed in questo senso l'arco più abile è senza dubbio quello di Obama dato che Hillary Clinton ha votato per la Guerra in Iraq.
Malgrado le sue recentissime vittorie in Texas, Ohio e Rhode Island, l'ex first lady ha il difficilissimo compito di separarsi da Bush sul tema della guerra. Se con tutta la sua esperienza lei si è sbagliata in una delle decisioni più importanti della sua carriera perché dovrebbero gli americani darle un'altra opportunità?
Nella conferenza stampa in cui Bush ha criticato Obama è venuto a galla anche l'ignoranza del presidente sul prezzo della benzina che è arrivato a quattro dollari al gallone in alcune parti degli Stati Uniti. Strano specialmente per un uomo che prima di diventare presidente aveva diretto varie imprese petroliere nel Texas. Ovviamente il presidente non esce di casa la mattina per andare a fare il pieno prima del lavoro. Strana anche la ragione per l'invasione dell'Iraq giustificata con la presenza di armi di distruzione massiva che Saddam Hussein doveva possedere. Con tutta la sua intelligence non sapeva Bush che non c'erano queste armi? O lo sapeva e non disse la verità? Comunque sia c'è da domandarsi che cos'altro non sapeva e non sa ancora Bush. Forse Obama con tutta la sua "mancanza" di esperienza ne sa qualcosa di più?
Domenico Maceri (x)
(x) dmaceri@gmail.com, PhD della Università della California a Santa Barbara, è docente di lingue a Allan Hancock College, Santa Maria, California, USA. I suoi contributi sono stati pubblicati da molti giornali (International Herald Tribune, Los Angeles Times, Washington Times, San Francisco Chronicle, Montreal Gazette, Japan Times, La Opinión, Korea Times, ecc.) ed alcuni hanno vinto premi dalla National Association of Hispanic Publications.