LA CARTA DEI BUONI PROPOSITI
Il 10 dicembre 1948, esattamente sessanta anni orsono, i popoli della terra stremati dagli orrori della seconda guerra mondiale decisero, attraverso l'ONU, di approvare e proclamare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dopo questa solenne deliberazione, l'Assemblea delle Nazioni Unite diede istruzioni al Segretario Generale, il norvegese Trygve Jebb, di provvedere a diffondere, pubblicare e distribuire il testo, non solo nelle cinque lingue ufficiali dell'ONU (cinese, francese, inglese, russa e spagnola), ma anche in quante altre lingue gli fosse possibile, usando ogni mezzo a sua disposizione. Da allora sono stati fatti notevoli passi avanti da parte degli stati membri nel ratificare e assumere nei propri ordinamenti nazionali i principi fondamentali della Carta. C'è solo da domandarsi come mai, a cominciare dagli Stati fondatori, siano state e siano tutt'ora così tante le infrazioni, le disattese, e anche le violazioni della medesima Carta.
L'Europa, con la sua Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea (UE) nel corso degli anni, è forse stata la più attenta osservante dei contenuti della Carta ONU fino ad arrivare, col trattato di Lisbona ora in fase di ratifica, a conferire alla medesima "effetto vincolante" perché le è stato riconosciuto lo stesso valore giuridico dei Trattati. A questo fine, la Carta è stata proclamata una seconda volta nel dicembre 2007.
La Carta comprende un preambolo introduttivo e 54 articoli, suddivisi in sette capi:
Capo I: Dignità (dignità umana, diritto alla vita, diritto all'integrità della persona, proibizione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato).
Capo II: Libertà (diritto alla libertà e alla sicurezza, rispetto della vita privata e famigliare, diritto alla privacy, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione e d'informazione, libertà di riunione e di associazione, libertà delle arti e delle scienze, libertà professionale e diritto di lavorare, libertà d'impresa, diritto di asilo e di protezione in caso di allontanamento, espulsione e estradizione).
Capo III: Uguaglianza (uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione diversità culturale, religiosa e linguistica, parità tra uomini e donne, diritti del bambino e degli anziani, inserimento dei disabili).
Capo IV: Solidarietà (diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro. Sicurezza e assistenza sociale, protezione della salute, tutela dell'ambiente, protezione dei consumatori).
Capo V: Cittadinanza (diritto di voto e di eleggibilità al parlamento, idem per le elezioni comunali, diritto d'accesso ai documenti, diritto di petizione, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica).
Capo VI: Giustizia (diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene, diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato).
Capo VII: Disposizioni generali.
Accennavo pocanzi alle violazioni della Carta dei Diritti Umani da parte dei maggiorenti dell'ONU.
La Cina, nuova potenza economica mondiale, non rispetta i dettati della Carta. Gli Stati Uniti annoverano notevoli violazioni, in quanto adottano ancora la tortura, la pena di morte, la guerra , eccetera. La Russia, idem come sopra (si pensi alla recente invasione della Georgia e dell'Ossezia).
La Francia non è da meno con la sua politica di permanente sottomissione delle popolazioni delle ex colonie a scopo di sfruttamento e rapina di materie prime, petrolio e altro. L'Inghilterra, idem come la Francia e con la partecipazione nella guerra in Irak, con tutte le aberrazioni del caso.
E l'Italia??? Il mese scorso, durante le celebrazioni del "Columbus Day" a Washington, il Capo del Governo Italiano ebbe a dichiarare in conferenza stampa che il Presidente Bush sarà ricordato nella storia come il più grande presidente americano che ha combattuto il terrorismo internazionale.
Nei giorni scorsi il Presidente Bush, per rimorso di coscienza?, si è scusato di fronte al popolo americano per aver dichiarato e fatto la guerra in Irak. "Ho sbagliato, ha detto, per aver dato ascolto a cattivi consiglieri". Un gesto eclatante di grande umiltà? Oppure una resa all'evidenza del suo fallimento?.
E l'Italia??? Dopo le sorprendenti dichiarazioni di Bush, il nostro Presidente del Consiglio non ha ancora sentito il dovere di emularne le gesta, chiedendo scusa agli italiani per averli trascinati in guerra con l'Irak, in violazione della Carta dell'ONU, di quella dell'UE e dell'Articolo 11 della nostra Costituzione Repubblicana; di avere mandato allo sbaraglio i nostri militari senza le dovute protezioni contro l'uso di proiettili all'uranio impoverito, aggiungendo altri morti ai caduti di Nassiriya; di avere sbagliato nell'aver ascoltato, pure lui, cattivi consiglieri. Per concludere dirò che con simili personaggi al governo, la Carta dei Diritti Umani dell'ONU, la Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e, per quanto ci riguarda, la nostra Costituzione, rimarranno solo documenti pieni di buoni propositi. Null'altro.
L'America ha provato a cambiare rotta e governo. E l'Italia???
Valerio Dalle Grave