LIBIA. ANCORA 3 O 4 SETTIMANE DI GUERRA, GHEDDAFI PERMETTENDO. E POI? 11 5 10 15

Il Ministro degli Esteri Frattini ha dichiarato che la guerra - la NATO non usa questo termine, parla di operazioni militari - continuerà ancora per due o tre settimane. Giusto il tempo per finire bombe e tenuto conto che una nuova fornitura è possibile, anche rapidamente, ma per questo occorrerebbero gli stanziamenti relativi che, almeno in Italia, sono vietati dalla mozione del Parlamento.

Cosa bolle in pentola?

Un autorevole commentatore ha sostenuto che la soluzione passa per Gheddafi.

Le 3 ( o 4) vie d'uscita

Precisamente per le tre vie di uscita che lui indica nel presupposto che con Gheddafi fra i piedi non si risolve niente Vediamo quindi questi tre scenari:

1) Gheddafi accetta 'i consigli', perfino dei turchi, e se ne va da qualche parte che la diplomazia internazionale ha già vagliato come possibile, senza finire sotto processo.

2) Gheddafi cede a metà ovvero se ne va ma a Tripoli il suo posto lo prende uno dei figli.

3) Il problema lo risolvono i missili spedendo Gheddafi al Creatore. Oppure ci pensa qualcuno intorno o per soldi o 'per fede'.

Noi aggiungiamo un'altra ipotesi:

4) In un modo o nell'altro lo catturano e lo mandano sotto processo.

Le conseguenze

Cosa capita se questi scenari da potenziali diventano realistici? Vediamone probabilità e prospettive:

1) Molto improbabile, specie dopo l'assassinio di un figlio e di tre nipotini.

2) E si pensa forse che dopo la strenua lotta sostenuta questa soluzione verrebbe accettata dagli insorti?

3) La risoluzione 1973 dell'ONU non prevede l'assassinio di Gheddafi ma le bombe e i missili mirati indicano che qualcuno se ne fa un baffo e cerca di far fuori il rais. Può capitare e, in tal caso, anche se Gheddafi non era al vertice delle simpatie di tanti, l'Occidente in genere avrebbe forse un aumento delle simpatie in Africa, nell'Islam e via dicendo?

4) Improbabile, ma se avvenisse non sarebbero rose e fiori per i Paesi che sono scesi in guerra, nostro in primo piano.

Porchetta al tavolo

Al tavolo della porchetta, anche se siamo in Paese arabo, previsto l'ordine dei commensali con un menu particolare fatto di gas, petrolio, fondi sovrani e quant'altro. Porchetta dunque? No una porchetta che qualcuno ha voluto e in questo modo, fra l'altro incastrando l'Italia. Un'Italia che addirittura non si riconosce più. Non siamo mai stati guerrafondai, non lo è la gente, non lo è il popolo, lo è il Palazzo diventato bombarolo, seppur non per fibrillazione come gli anglofrancesi ma perché incastrati. E i pacifisti? Chissà, forse vittime di qualche epidemia oppure in pieno letargo.

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