LE GAFFES DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO. MA SONO PROPRIO GAFFES? 2012.agosto.10.36

Ne ha infilate diverse, in serie. In Germania ha sollevato tutti quando ha, di fatto, puntato l'indice contro i Parlamenti. Poi ha detto che se fosse rimasto Berlusconi lo spread sarebbe andato a 1200. Tempo fa aveva sostenuto che in fin dei conti lui aveva il consenso - i sondaggi lo davano al 65%, oggi molto meno - mentre i Partiti no, dimenticando che il consenso gli veniva dalla base elettorale di quei Partiti... Ogni volta di corsa le rettifiche. La cartina di tornasole e' stata una sua dichiarazione sul dialogo con i partiti "E' necessario per evitare bocciature in Parlamento".

Come si puo' non commentare dicendo che avra' si' accumulato tanta esperienza sul versante finanziario, ma forse gliene occorre un po' in fatto di democrazia. I Partiti, pur con tutte le insufficienze che sappiamo sono la cinghia di trasmissione tra la base dei cittadini e i suoi rappresentanti, sono lo stumento/base della democrazia, la fonte delle indicazioni che servono ai governi per realizzare i programmi.

Le posizioni espresse da Monti sono espressione chiara del dirigismo che avanza, sottraendo spazi vitali alla democrazia concentrando, di fatto, i poteri in sempre piu' ristrette oligarchie. Gaffes­? No. Figlie di un certo modo di vedere le cose...

Fa specie l'acquiescenza dei Partiti ma secondo, anche qui, l'ottica della democrazie reale. Un tempo, a fronte di situazioni difficili, anche molto meno rispetto ad oggi, si riunivano gli Stati Maggiori dei Partiti in capaci aule dove a qualcuno capitava di non trovare posto non in salottini ristretti come adesso dove, vale per tutti, possono entrare pochissime persone, sempre quelle naturalmente che decidono per tutti. Ci fosse stata la classe dirigente degli anni 70 e 80 sarebbe stata altra musica. In Italia ma magari anche dalle parti della Merkel.

GdS

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